Mr Tod’s chiude la porta all’élite di Piazzetta Cuccia. Una mossa a sorpresa che potrebbe rimescolare quanto prima i delicati equilibri che legano i soci di Mediobanca, e quindi di almeno due sue partecipazioni strategiche, Rcs Mediagroup e Generali. Ieri con la comunicazione del nuovo patto di sindacato (sceso al 40,88% dal 44,97% del capitale) dopo le disdette arrivate entro venerdì 30 settembre, è emersa subito l’uscita di Diego Della Valle dal vincolo insieme ai già noti casi di Ratti, Sal Oppenheim, Commerzbank e Santusa Holding (Santander).
Al patto di sindacato Della Velle aveva destinato solo lo 0,48% del capitale (che a quanto si apprende non è stato ancora messo in vetrina), ma nel corso dell’estate appena trascorsa aveva poi acquisito un’opzione per salire di un ulteriore 1,42% entro il 20 dicembre 2012. Insomma l’obiettivo non poteva essere più evidente: dopo una lunga anticamera (Della Valle era entrato nel patto nell’estate del 2004), arrivare ad occupare un posto nel board più ambito, appunto quello di Piazzetta Cuccia, dopo aver raggiunti quello di Generali e Rcs Mediagroup. E in effetti a metà settembre erano circolate, con una certa insistenza, voci di un avvicendamento al vertice da parte dei consiglieri del gruppo B del patto, quello degli industriali: Della Valle avrebbe dovuto prendere il posto di Jonella Ligresti. Cosa che non è successa: all’ultimo momento la Ligresti jr. è stata salvata. Mr. Tod’s ha abbozzato: «È un’amica, mi va bene così».
Ma in realtà non ha digerito l’esclusione e in meno di due settimane è arrivata la vera risposta. Certo la motivazione ufficiale parla di un desiderio dell’imprenditore di avere libertà di movimenti, ma il contenuto polemico della scelta è evidente. E questo non sarà senza conseguenze sugli equilibri, sempre delicati e incostanti, del sancta sanctorum del salotto buono italiano. Potrebbero profilarsi cambi di alleanze, i nemici di ieri (magari i soci francesi contro i quali si è combattuta, vincendola, la battaglia delle Generali) potrebbero un domani diventare alleati in un rimescolamento di partnership.
Per ora è uno scenario di fantafinanza, ma non in contrasto con l’ascesa mediatica di Mr Tod’s avvenuta negli ultimi mesi. Della Valle infatti da inizio anno non solo è alla ribalta come imprenditore, ma anche come comunicatore a 360 gradi. Prima, a febbraio, la netta presa di posizione in Generali contro gli arzilli vecchietti e, in particolare contro la gestione di Cesare Geronzi costretto alle dimissioni. Poi lìapertura del fronte Rcs MediaGroup nel cui azionariato vorrebbe crescere. E ancora, non si può dimenticare il ruolo assunto dall’imprenditore come mecenate nella Fondazione della Scala e con la sponsorizzazione del Colosseo. Sabato infine l’affondo politico contro la Casta e il governo.
La notizia della sua uscita dal patto ha lasciato in secondo piano la chiusura ufficiale delle liste per il rinnovo del cda fissato con l’assemblea degli azionisti del 28 ottobre. Posto che la lista di maggioranza del patto di sindacato è già nota ormai da giorni, l’attesa è stata riposta sullo schieramento degli investitori istituzionali rappresentati da Assogestioni e dalle Fondazioni bancarie. In palio c’è solo una poltrona al vertice. I fondi proporranno come candidato Francesco Giavazzi, mentre le fondazioni Fabio Roversi Monaco. La partita non è così scontata come potrebbe apparire, In teoria infatti i fondi avrebbero in mano il 25% dei voti in assemblea. Ma tra questi non mancano enti che a loro volta fanno capo alle banche.