Lo Sna è ormai da qualche anno ufficialmente e pubblicamente in campo per esprimere il pensiero degli agenti assicurativi in merito ad alcune delle principali tematiche del comparto, con particolare riferimento a quelle che coinvolgono gli interessi dei clienti-consumatori. A tal proposito, si rammentano alcune fra le più recenti iniziative organizzate dall’associazione sindacale tese a rivendicare la difesa dei diritti dei cittadini, o anche «solo» a fare informazione in un settore le cui dinamiche restano ancora sconosciute ai più: «Non solo prezzo, la trasparenza possibile nella Rc auto» (febbraio 2010), «Stupidi furbetti» (luglio 2010),
«Giù le mani dai consumatori» (dicembre 2010) e poi, tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011, la presentazione della petizione popolare contro il caro tariffe Rca e l’esposto all’Antitrust contro le modalità adottate dalle imprese per impedire la piena attuazione della legge 40/2007 in tema di plurimandato. Quando gli agenti chiedono ad Authority, governo e istituzioni di essere ascoltati in quanto il loro ruolo di intermediazione fra compagnie e consumatori li pone su un punto di osservazione privilegiato, consentendo loro un autentico polso della situazione, non è retorica. Gli agenti sono stati tra i primi a denunciare le frodi perpetrate nell’ambito rcauto tra le cause del caro tariffe, sottolineando sempre che però non ne sono l’unica causa. Non solo, ma si sono attivati concretamente per costruire una rete di collaborazione con le forze dell’ordine per un migliore presidio del territorio. Sempre gli agenti hanno per primi sollecitato Isvap ed Antitrust affinché puntassero i riflettori sulla politica di abbandono di interi territori e fasce di clienti portata avanti dalle compagnie, così come sul fatto che le imprese da anni tendono a scaricare sulle tariffe auto i loro costi. Uno dei rischi che il Sindacato indicava come probabili, stigmatizzando gli aumenti rcauto che non tenevano in alcun conto una situazione economica generale in costante peggioramento per le famiglie italiane, è stato quello che automobilisti onesti si vedessero realmente impossibilitati a far fronte al pagamento delle polizze auto; questo ammoniva lo Sna avrebbe contribuito pesantemente al fiorire del mercato di contrassegni falsi e all’aumento di veicoli circolanti senza contrassegno, o ancora all’implemento di truffe ai danni di assicurati che cercando di risparmiare sul prezzo del contratto e non in grado di valutare la veridicità della polizza sottoscritta si sarebbero resi facile preda di inesistenti compagnie di assicurazione. Purtroppo, anche questa previsione sta rivelandosi esatta. In questi giorni, molti media italiani a testimonianza di una tendenza che va gradatamente diffondendosi su tutto il territorio riportano la notizia dell’aumento di utilizzo di contrassegni falsi, o di veicoli sequestrati in quanto privi del tagliando assicurativo. E si tratta di mezzi di ogni tipo: dal ciclomotore all’autovettura, dal pullman al camion. È giunto il momento che gli agenti siano ascoltati sistematicamente dalle istituzioni nella loro qualità di interlocutori credibili e competenti, smettendo definitivamente di rivestire loro malgrado le vesti di Cassandra.