Con l’operazione il gruppo guidato da Fumagalli balza nella top five delle compagnie bancassicurative con premi per oltre 3 miliardi. Si risistemano le poltrone e si guarda già a nuove possibili acquisizioni 

di Anna Messia

Un anno fa, quando si sciolse l’alleanza in Centrovita con Intesa Sanpaolo, che valeva premi di poco inferiori al miliardo di euro, Cardif Assicurazioni, il braccio assicurativo del gruppo Bnp Paribas, sembrava destinata a perdere una fetta importante del suo giro d’affari in Italia.

Ma a 12 mesi di distanza la situazione si è completamente rovesciata: la compagnia guidata da Isabella Fumagalli è balzata nella top five delle società bancassicurative italiane, grazie all’acquisizione del 51% di Bnl Vita, rilevato da Unipol per 325,2 milioni che ha apportato premi per 2,4 miliardi (il 49% era già di Bnp Paribas). Transazione che si è aggiunta a un’altra operazione conclusa a fine 2010. Quella realizzata insieme a Fortis (tramite Bnp Paribas Assurance) per rilevare il 50% di Ubi Assicurazioni e vendere prodotti Danni nelle 2 mila filiali del gruppo Ubi. «Con questi riassetti Cardif, in precedenza leader di un settore di nicchia come la creditor protection (le polizze legate, per esempio, ai finanziamenti, ndr), è diventa una compagnia generalista che opera in tutti i rami, dal Danni al Vita», spiega Fumagalli, che rivela a MF-Milano Finanza i piani di crescita del gruppo. A partire dall’intenzione di mettere a frutto tutte le potenzialità dell’accesso alla rete dei quasi 900 sportelli Bnl distribuendo anche polizze danni, compresi i prodotti Rc Auto.

 

Domanda. Insomma, siete pronti a esplorare tutti i rami di attività. Compreso il ramo Rc Auto che in verità oggi appare un settore piuttosto rischioso?

Risposta. La potenzialità di Bnl sono enormi. La rete Bnl, ad esclusione di alcune polizze per la casa e la salute, non dispone oggi di altri prodotti Danni. Abbiamo intenzione di arricchire l’offerta con nuove polizze. Compresa l’Rc Auto. È vero, si tratta di è un settore difficile dove molte assicurazioni non riescono a guadagnare, ma se si lavora bene ci sono margini di profitto. Pensiamo di lanciare polizze che possano essere collocate in tutti i canali di Bnl, quindi non solo gli sportelli, ma anche Internet e telefono. Utilizzando magari la piattaforma creata per Ubi assicurazioni.

 

D. Il momento non è però dei migliori. Le banche sembrano trascurare le polizze per favorire altri prodotti.

R. Ma è in periodi come questo che vengono premiati i prodotti più validi. Noi siamo pronti ad accettare la sfida e i numeri sembrano darci ragione. A partire da Bnl Vita che in questo periodo, nonostante la fase di transizione, ha continuato a registrare una crescita della raccolta. Prima del passaggio di proprietà abbiamo creato un comitato strategico con Unipol per lanciare nuovi prodotti. Come la multiramo, Your life, che ha raccolto 1,5 miliardi e cresce al ritmo di circa 10 milioni di euro al giorno.

 

D. E ora cosa cambierà per Bnl Vita con il passaggio in Cardif?

R. Abbiamo lavorato a una transazione soft con l’obiettivo di assicurare la continuità. Anche a livello di governance il passaggio è stato nel segno della stabilità.

 

D. Chi guiderà la compagnia?

R. Io sarà amministratore delegato per assicurare una voce unica con Cardif. E Filippo Nobile, oggi dg di Cardif, sarà il direttore generale. Mentre Maurizio Pellicano, in precedenza dg di Bnl Vita con una lunga esperienza nel settore, resterà nel cda ed entrerà anche nel consiglio di Cardif. Il suo incarico sarà quello di senior advisor di Cardif una funzione che nel gruppo equivale a consigliere dell’amministratore delegato.

 

D. Cardif Assicurazioni era stata segnalata tra i pretendenti di Bipiemme Vita, poi finita a Coveà. State guardando altri dossier?

 

R. Adesso dobbiamo lavorare all’integrazione con Bnl Vita ma continuiamo a guardarci intorno. La nostra piattaforma potrebbe essere messa al servizio di altri operatori e canali per creare sinergie. (riproduzione riservata)