Il bilancio delle vittime delle inondazioni in Europa centrale è in aumento (attualmente sarebbero 18) e la Polonia si prepara a seguire l’Austria nella dichiarazione dello stato di emergenza.

La tempesta Boris ha portato piogge torrenziali nella regione e l’allerta rossa è ancora in vigore in alcune zone dell’Austria, della Repubblica Ceca, dell’Ungheria e della Germania meridionale. È stato confermato che sei persone sono morte a causa delle inondazioni improvvise che hanno colpito la Romania durante il fine settimana, con centinaia di persone evacuate.

Mentre il livello dell’acqua si sta ritirando nelle zone montuose, le città, tra cui Breslavia, sono ora minacciate.

Il più grande assicuratore polacco, PZU, è crollato dopo aver registrato un aumento delle richieste di risarcimento legate al maltempo. Le inondazioni rischiano di ritardare le elezioni nella Repubblica Ceca, mentre la campagna elettorale in Austria è stata sospesa.

Il sistema meteorologico sta mescolando l’aria fredda proveniente dal nord con l’umidità proveniente dalle acque calde del Mediterraneo e del Mar Nero, provocando forti acquazzoni. Dopo un’estate di ondate di calore in tutta l’Europa meridionale, i cambiamenti climatici stanno aumentando l’intensità e la frequenza degli eventi meteorologici estremi.

Nella Repubblica Ceca, circa 12.000 persone sono state evacuate dalle loro case e oltre 200.000 famiglie sono rimaste senza elettricità. Un’unità locale di Veolia Environnement SA ha chiuso la sua centrale elettrica a carbone di Trebovice durante il fine settimana, ha riferito il servizio stampa CTK. Secondo la polizia, una persona è morta nel nord-est del Paese e altre sette risultano ancora disperse. La situazione è paragonabile alle grandi inondazioni che hanno colpito il Paese nel 1997 e nel 2002.

L’Ungheria si prepara alla peggiore inondazione degli ultimi dieci anni, con Budapest in stato di massima allerta. Più di un milione di sacchi di sabbia saranno dispiegati lungo il Danubio nella capitale, mentre le strade lungo il fiume saranno chiuse questa sera.

I treni transfrontalieri sono stati bloccati nella vicina Austria, dove molti servizi ferroviari intercity sono stati cancellati intorno a Vienna. Il produttore di energia elettrica EVN sta accelerando lo svuotamento del serbatoio Ottensteiner, aumentando i flussi sul fiume Kamp, un affluente del Danubio. I flussi d’acqua sul Danubio a Korneuburg, appena a monte di Vienna, hanno raggiunto lunedì il picco massimo di 10.300 metri cubi al secondo. Si tratta di un volume che si registra una volta ogni 85 anni.

Anche in Germania si sono verificate inondazioni in Sassonia e in Baviera, con livelli d’acqua in continuo aumento.