Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Non può essere messo in dubbio che Andrea Orcel sia uno dei banchieri più accorti e brillanti in Europa della sua generazione. I risultati, passati e presenti, parlano da soli. A maggior ragione, avendo fatto da consulente su grandissime operazioni di m&a, sa bene quanto conti avere il consenso, diffuso e di alleati forti, per portare a compimento le operazioni più delicate. Ci sono alcuni soggetti che, per peso finanziario e istituzionale, possono spostare l’ago della bilancia. Il secondo azionista storico di Unicredit: Allianz. Quella guidata dal ceo Oliver Bäte è la prima e più potente assicurazione tedesca e forse europea e detiene il 4% circa di Unicredit. Opera in Italia da decenni, dopo aver comprato la Ras, e in Italia ha una grande quota di mercato, oltre che un rapporto di stima e collaborazione con Unicredit. Alleato da sempre, azionista più che soddisfatto oggi, soggetto determinante per il suo peso in Germania.
Raccolta, patrimonio e soprattutto il ritorno di interesse sul risparmio gestito, che supera di nuovo quello amministrato. E non come eccezione, cioè in maniera sporadica, ma come nuovo trend. Un ritorno al passato che rassicura, come ha spiegato Massimo Doris, presidente di Assoreti e amministratore delegato di Banca Mediolanum, intervenendo a Missione Risparmio su Class CNBC. «Un segnale che ci lascia ben sperare soprattutto per i prossimi mesi», chiarisce Doris, «perché è il segno del giusto approccio dei consulenti e della fiducia dei clienti, che non si sentono rassicurati solo dai titoli di Stato».
Diverse sgr hanno in corso sconti e campagne promozionali sulle commissioni dei pac nei fondi comuni. Tra queste Robeco che si fa carico delle spese di apertura dei pac e di quelle periodiche delle singole rate, di solito in capo all’investitore che quindi avrà l’azzeramento di tali costi. La promozione è valida su tutti i comparti della sicav Capital Growth commercializzati in Italia e dura fino al 31 marzo 2025. Intanto fino al 31 dicembre prossimo Euromobiliare Am, la sgr del gruppo Credem, azzera i diritti fissi per una selezione di fondi nell’ambito dell’iniziativa Free Pac. Sella ha in corso una promozione sui costi dei pac dei vari gestori che distribuisce: ad esempio per i fondi JP Morgan Am è previsto l’azzeramento dei costi di attivazione pari a 10 euro. Dal canto suo Morgan Stanley Investment Management ha rinnovato anche per il 2024 l’iniziativa zero costi amministrativi in base alla quale il gruppo si fa carico per conto dell’investitore delle spese di attivazione (35 euro) e dei canoni per i versamenti successivi (fino a 3 euro per rata). Anche M&G sui pac sottoscritti quest’anno ha in corso un’offerta che prevede lo sconto totale del diritto fisso di apertura del contratto del piano e l’azzeramento dei costi fissi sulle singole rate.
In buona sostanza, sia il fondo pensione sia il piano di accumulo sono strumenti di risparmio gestito che consentono in maniera ricorrente e per un certo periodo di tempo di accantonare e investire delle somme si denaro. Come spiega nel suo sito Fondapi, fondo di previdenza complementare per i lavoratori delle piccole e medie imprese, chi opta per queste soluzioni di investimento «non punta a un guadagno basato sulla speculazione finanziaria, ma sulla crescita dei titoli che compongono gli indici di riferimento». Ci sono tuttavia alcune differenze essenziali che un’elaborazione del simulatore di fondi Propensione prova a riassumere. Una prima, fondamentale differenza, riguarda in modo specifico la natura dei due strumenti. Il fondo pensione infatti, spiega Propensione, «è uno strumento introdotto nel nostro ordinamento come un vero e proprio pilastro del sistema pensionistico italiano da affiancare a quello obbligatorio».
È innegabile che sia in atto una ridefinizione del panorama finanziario dovuta al sempre più diffuso utilizzo dell’IA nei servizi finanziari. Proprio per questo motivo il legislatore europeo è intervenuto approvando lo scorso marzo l’AI Act, la prima legge completa sull’Intelligenza Artificiale al mondo, concepita per integrare l’acquis sui servizi finanziari già esistente. L’AI Act è parte della strategia digitale dell’UE, che mira a promuovere l’innovazione e la competitività nel settore dell’IA, garantendo al contempo la protezione dei consumatori. Per completare il quadro normativo la Commissione europea ha avviato a giugno una consultazione mirata sull’uso dell’IA nei servizi finanziari. L’obiettivo è quello di identificare i principali benefici, gli ostacoli e i rischi legati allo sviluppo di applicazioni di IA nel settore finanziario. Anasf ha partecipato inviando le sue osservazioni il 13 settembre scorso.
Quasi un rompicapo quello delle polizze che tutelano gli immobili e il loro contenuto contro le catastrofi naturali, le cat-nat come le chiamano gli addetti ai lavori. Tutti ne parlano dopo i recenti disastri, mentre il governo le ha imposte alle imprese e avrebbe voluto fare altrettanto con i privati, che a loro volta cominciano a interessarsene. Del resto soprattutto i disastri legati agli eventi climatici (uragani, trombe d’aria, frane, alluvioni ecc.) negli ultimi anni si sono intensificati per frequenza, zone colpite e danni provocati. Non a caso le grandi compagnie sono costrette a tenerne conto, come Generali che a questo scopo ha già stanziato 1,1 miliardi di euro di accantonamenti nel mondo.
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