Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
L’andamento della curva demografica italiana e la necessità di ridurre il debito pubblico anche alla luce delle previsioni della nuove governance europea determinano sempre più la necessità per il cittadino di affiancare alle prestazioni offerte dal SSN soluzioni integrative. Citando il Terzo Report dell’Osservatorio Enpaia-Censis, il 78% degli italiani è già convinto che il welfare pubblico non potrà che coprire solo una parte dei bisogni sociali, mentre il resto sarà in capo alle risorse private delle persone. La sanità integrativa è dunque sempre più indispensabile, e uno dei volani di questa diffusione possono essere i piani di welfare aziendale. La normativa in materia di welfare aziendale offre alle aziende diverse opportunità per implementare politiche di beneficio per i lavoratori, che vanno oltre la
mera retribuzione economica, spaziando in ambiti quali salute, formazione, previdenza,
sostegno alla famiglia e tempo libero. Dalle prime indiscrezioni emerse sembra che il Governo stia valutando di conferire ulteriore impulso al welfare aziendale con incentivi per le aziende che offrono ai propri dipendenti coperture sanitarie integrativa.
Digitalizzazione, automazione, intelligenza artificiale. Sono le parole d’ordine che stanno ridefinendo il volto del settore assicurativo, un comparto tradizionalmente guardingo
di fronte all’innovazione tecnologica. Eppure, oggi, secondo uno studio realizzato tra aprile e agosto 2024 da EY per l’Italian Insurtech Association, per sei compagnie assicurative
su dieci, l’Intelligenza Artificiale Generativa si profila come un catalizzatore di cambiamento, con il 71% del campione che ha già implementato modelli di AI Generativa disponibili sul mercato. Nonostante le resistenze culturali e tecnologiche, «l’88% dei professionisti del settore prevede un cambiamento radicale in particolare nel supporto
ai clienti», spiega Marco Concordati, Partner Insurance di EY, «trasformando il ruolo degli interme diari in veri e propri co-piloti digitali».
A violazione privacy non corrisponde necessariamente una sanzione. Il Garante e i giudici hanno discrezionalità piena e possono decidere anche di non applicare nessuna sanzione, ad esempio nel caso in cui il trasgressore si sia ravveduto e abbia adottato misure appropriate e necessarie a far cessare la violazione e ad impedirne la ripetizione. È quanto ha stabilito la Corte di Giustizia dell’UE, con la sentenza della prima sezione del 26/9/2024, resa nella causa C-768/21, che dà un’interpretazione degli articoli 57, 58 e 77 del Gdpr (regolamento Ue n. 2016/679). La pronuncia da un lato mitiga il pesante carico sanzionatorio del Gdpr stesso, ma, dall’altro lato, attesta il livello di altissimo potere discrezionale, sia dei giudici sia dei Garante, nella irrogazione delle sanzioni pecuniarie
Troppo salate le sanzioni privacy calcolate sul fatturato aziendale delle imprese. Per le imprese, che fanno parte di un gruppo, si deve tenere conto del fatturato globale di gruppo, solo quando la violazione della privacy è frutto di una strategia di gruppo. Sono queste le conclusioni dell’avvocato generale della corte di giustizia dell’Ue (Cgue), presentate il 12/9/2024 nella causa C-383/23, a proposito dell’interpretazione dell’articolo 83 del regolamento Ue sulla privacy n. 2016/679 (Gdpr).
Una riforma, quella (al vaglio dei ministeri vigilanti dell’Economia e del Lavoro) che punta a innalzare gradualmente il contributo soggettivo dal 18% al 22%, che la Cassa geometri ha scelto di varare, perché «non vogliamo sentirci colpevoli di erogare pensioni sotto la soglia della povertà» ai professionisti. E, perciò, l’invito del presidente dell’Ente Diego Buono è a «guardare a fondo» il significato dell’articolo 38 della Costituzione, giacché per «far del bene alla mia nazione e al mio associato, garantendogli un domani una vita dignitosa, devo assicurare sostenibilità e prestazioni», disegno inattuabile, col sistema di calcolo contributivo del trattamento che si andrà a percepire, senza il versamento di un’aliquota congrua.
- UNA COPERTURA STRATEGICA
Generali lancia Attiva Welfare, nuova soluzione multirischio infortuni e malattia destinata alla copertura di titolari, amministratori e dipendenti di enti e aziende pubbliche e private
di qualsiasi dimensione.
- Le piccole e medie imprese sempre più protagoniste