Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Nello specifico, Giacovelli ha «esercitato le funzioni di giudice di pace dal 1994 al 2015» laddove con atto notificato il 21.10.2010 ha «diffidato e messo in mora ILVA S.p.A., stigmatizzando gli effetti dannosi dello sversamento in atmosfera di gas nocivi» e si è costituito parte civile dinanzi alla Corte di Assise di primo grado «all’udienza del 17.5.2016, chiedendo il risarcimento dei danni causati ad un suo terreno, situato nelle immediate vicinanze dei parchi minerali e dell’area a caldo dello stabilimento Ilva, dall’immissione nell’aria di fumi e di polveri contenenti, certamente, diossina e benzopirene». La posizione dell’avvocato «risulterebbe essere ancora più netta atteso che egli ha ottenuto, dal giudice di primo grado, il riconoscimento del diritto al risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali ed anche la liquidazione di una somma di denaro a titolo di provvisionale».
La crescente minaccia del riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo continuano a rappresentare due delle preoccupazioni più significative e urgenti nell’attuale panorama finanziario mondiale. La globalizzazione e la digitalizzazione hanno reso i flussi finanziari più difficili da monitorare, aprendo nuove strade per attività illecite. Negli ultimi anni, abbiamo assistito a una notevole e prolifica generazione di normative antiriciclaggio a livello internazionale, che ha imposto a intermediari finanziari e assicurativi l’adozione di misure straordinarie. Questi attori sono stati obbligati a rafforzare significativamente i propri presidi organizzativi e i meccanismi di controllo interno per far fronte a tali minacce. Tuttavia l’effettiva implementazione di queste normative si è spesso scontrata con la realtà di un mondo finanziario sempre più complesso e fortemente digitalizzato, il che ha reso il compito più arduo e articolato.

Le case automobilistiche perdono in media circa 5.400 euro per ogni auto elettrica venduta al prezzo di 45.000 euro, al netto dei crediti fiscali. Le aziende che producono queste auto per migliorare la reddittività devono dunque ridurre i costi di produzione, e in particolare quelli legati alla batteria che incide attualmente per il 30- 35% sul costo totale del veicolo elettrico. Nel 2022, il costo medio delle batterie è stato di circa 140 dollari per kWh. Questo potrebbe però scendere, secondo il report realizzato da Boston consulting group, a 75-100 dollari per kWh entro il 2030 a seconda della chimica delle celle, della geografia e delle innovazioni tecnologiche. Insomma, sono diverse le incognite che potrebbero non far avverare queste previsioni.

Un primo passo, chiave, per dare spinta “interna” al comparto assicurativo. UniCredit ha annunciato ieri di aver avviato le procedure per internalizzare il business della bancassurance in Italia. La convinta spinta al business delle polizze, supportata anche da un quadro regolatorio più favorevole, ha portato alla decisione di disdettare gli accordi in essere con Cnp Assurances e Allianz. In virtù di questo UniCredit ha esercitato i diritti per
acquistare il 51% di Cnp UniCredit Vita detenuta da Cnp Assurances e il 50% di UniCredit Allianz Vita detenuta da Allianz. Due realtà, va detto, di particolare rilievo sul panorama
italiano: nel 2023 Unicredit Allianz Vita aveva 4,7 miliardi di euro di premi e Cnp Unicredit Vita 2,8 miliardi. Somme rilevanti ma che, potenzialmente, con una gestione diretta del ramo potrebbero crescere ulteriormente. Al perfezionamento dell’operazione – previsto nel
corso del 2025 – la banca deterrà il 100% di entrambe le realtà.
Ormai tutte le principali banche italiane vogliono gestire in proprio il business delle polizze vita e fare concorrenza diretta in questo segmento di attività alle compagnie assicurative. L’ultimo annuncio di “internalizzazione” è quello arrivato ieri da UniCredit – che ha posto fine alle partnership bancassicurative a partire da quella con i tedeschi di Allianz, storico alleato e azionista fin dai tempi della privatizzazione dell’allora Credito Italiano. Una svolta annunciata, che fa seguito all’analoga scelta effettuata anni fa da Intesa Sanpaolo che ha fatto da apripista nell’ingresso diretto delle banche nell’arena assicurativa (non solo nel comparto Vita ma anche nel danni, escluso le polizze auto). Anche il Credem ha da tempo
proprie fabbriche prodotto nel comparto e pure BancoBpm ha sciolto le partnership nel Vita
per gestire internamente il business delle polizze vita. E Mps, stando alle cronache, ha
trattative in corso per sciogliere in anticipo rispetto alla scadenza gli accordi con la compagnia francese Axa.

Handelsblatt

 

L’assicuratore Huk-Coburg si difende dalle accuse di aver aumentato arbitrariamente i prezzi delle assicurazioni auto. Il membro del consiglio di amministrazione di Huk, Jörg Rheinländer ha spiegato come il costo delle riparazioni stia aumentando. In dieci anni, l’indice dei consumi e i prezzi dei ricambi per le riparazioni degli autoveicoli si sono discostati di quasi 43 punti percentuali. “Ciò significa che i prezzi dei ricambi, fissati dalle case automobilistiche, sono stati per anni il principale fattore di aumento dei premi auto”, ha dichiarato Rheinländer. Secondo diversi calcoli, l’assicurazione auto è diventata più costosa di circa il 20% in un anno. Inoltre, l’Associazione tedesca delle assicurazioni (Gdv) ha modificato le cosiddette classi tipo, utilizzate per assegnare i veicoli a diversi gruppi di prezzo assicurativo in base alle dimensioni e al rischio di furto. Di conseguenza, l’assicurazione auto torna a essere più costosa per 7,1 milioni di proprietari di veicoli. La stessa Gdv e i singoli assicuratori prevedono per quest’anno un aumento medio dei prezzi di poco inferiore all’otto per cento.
Il gruppo bancario italiano Unicredit vuole gestire in futuro le proprie attività assicurative nel ramo vita sul proprio mercato nazionale senza Allianz. Unicredit intende rilevare completamente la joint venture Unicredit Allianz Vita e la società sorella CNP Unicredit Vita con la francese CNP Assurances, ha annunciato mercoledì a Milano. La partnership commerciale con Allianz in Italia e RAS, che ha rilevato, risale al 1996. Quando l’accordo è stato prorogato due anni fa, a Unicredit è stata data l’opzione di acquisire la joint venture nella sua interezza a partire dal 2024, ma all’epoca l’amministratore delegato Andrea Orcel l’aveva definita improbabile. Come concordato, il prezzo di acquisto sarà determinato da un esperto. Allianz detiene il 50% di Unicredit Allianz Vita, CNP Assurances il 51% di CNP Unicredit Vita. A seguito dell’acquisizione, le due compagnie verranno fuse. L’anno scorso, insieme, hanno generato una raccolta premi di circa 7,5 miliardi di euro e riserve tecniche per 44,9 miliardi di euro.