Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Con l’aumento di alluvioni e trombe d’aria le polizze assicurative a protezione delle catastrofi e degli eventi naturali starebbero subendo aumenti compresi tra il 10 e il 40%. La stima varia da compagnia a compagnia ma il trend appare evidente e a lanciare l’allarme sono gli agenti assicurativi. Quelli aderenti ad Anapa in particolare che, nei giorni in cui in Emilia Romagna si lavora per ripristinare i territori colpiti da una nuova alluvione, denunciano «polizze che costano sempre di più e coprono sempre di meno considerando le condizioni peggiorative imposte dalle assicurazioni», dice il presidente, Vincenzo Cirasola. «Gli aumenti dipendono dalle singole compagnie con incrementi che nell’ultimo anno hanno toccato il 10-12%», segnala Flavio Sestilli, presidente dell’associazione dei broker di assicurazione Aiba. A questo, «negli ultimi 3-4 anni si è aggiunto un calo del limite al risarcimento delle somme assicurate da parte delle compagnie passato dall’85% a intervalli compresi oggi tra il 50 e il 65%», aggiunge. Le assicurazioni, alle prese con una crescita dei danni, da una parte stanno quindi aumentando i prezzi, dall’altra stanno riducono la loro esposizione.
In totale dall’inizio dell’anno sono stati portati a termine 268 investimenti: se confermato nei prossimi mesi, questo ritmo i marcia permetterebbe all’industria di ultimare il 2024 con il record storico di operazioni. Sia nel 2022 sia nel 2023, infatti, alla fine di agosto i deal realizzati erano 259.

È il cambiamento climatico il vero nemico da combattere per l’agricoltura. Un elemento non più occasionale, ma le cui manifestazioni sono frequenti e colpiscono anche zone finora mai interessate, come l’Est Europa. La questione clima è stata uno dei temi portanti dell’Agricoltura Oggi Summit, la maratona tv di cinque ore, andata in onda martedì 17 settembre su Class Cnbc e in streaming sui siti di ItaliaOggi e Mf – MIlano Finanza.

Gli stacanovisti italiani lavorano (e non si ammalano) in Veneto ed Emilia-Romagna. Secondo l’ufficio studi della Cgia di Mestre, che ha condotto una ricerca su dati forniti dall’Inps, nel 2023 i dipendenti veneti ed emiliano-romagnoli sono rimasti a casa per malattia solo 7,8 giorni contro la media nazionale di 8,5. Nessuna delle altre 18 regioni monitorate nello studio può contare su un numero di assenze inferiore. Rispetto alla Calabria, dove i dipendenti risultano essere i più cagionevoli d’Italia, le assenze degli occupati del Veneto e dell’Emilia-Romagna sono pari alla metà. In Veneto, inoltre, nel settore privato la media è stata di 7,8 giorni, nel pubblico 8,2. Come per tutte le altre realtà prese in esame, rispetto al 2017 anche in Veneto sia nel pubblico sia nel privato le giornate medie di malattia sono scese: nel primo caso del 13% e nel secondo caso del 16%.
Vendemmia in risalita, ma ampiamente sotto la media quinquennale. Quest’anno in Italia dovrebbe attestarsi intorno ai 41 milioni di ettolitri, +7% rispetto all’anno scorso, ampiamente sotto la media dei 45,8 milioni dell’ultimo quinquennio. Sono le previsioni ufficiali dell’Osservatorio AssoenologiIsmea Unione italiana vini (Uiv) presentate a Ortigia (Siracusa) in occasione del G7 agricoltura. Le cause della vendemmia light sono i cambiamenti climatici, pur in un paese spaccato in due da siccità alternata a piogge torrenziali e fitopatie.
Fino ad oggi si sono registrati 50 focolai in Italia (Pavia e Lodi le zone più colpite) e circa 25.000 animali positivi. Confagricoltura sollecita, pertanto, le istituzioni ad agire con fermezza per individuare subito una via d’uscita e permettere la sopravvivenza delle aziende agricole e la salvaguardia di uno dei settori strategici dell’agroalimentare italiano con un valore complessivo di oltre 13 miliardi di euro e 2,3 mld di export. Confagricoltura stima che la Peste Suina sia costata finora agli allevatori di suini 40 milioni di euro in perdite dirette e 75 milioni di euro in perdite indirette, da quando il virus è stato rilevato per la prima volta a gennaio 2022.
L’Italia piace sempre di più ai paperoni stranieri. Ma non solo, la ricchezza finanziaria privata degli italiani continua a crescere dal 2013, spinta soprattutto dalla clientela che ha un patrimonio superiore ai 500 mila euro. A dirlo è l’ultima ricerca pubblicata da Deloitte che precisa come nonostante il recente innalzamento della tassa da 100.000 a 200.000 euro, il regime italiano attira peperoni resta molto attrattivo, alla luce anche delle recenti revisioni del regime portoghese (circa 75.000 aderenti) e britannico (circa 70.000 aderenti) che hanno drasticamente ridimensionato i benefici connessi a questi cittadini.
«Si conferma l’evoluzione verso l’uso di strumenti alternativi al contante, grazie ad un’esperienza sempre più fluida, agevole e sicura, anche per spese di importo più contenuto rispetto al più recente passato». Questo quanto si legge nella 22° edizione dell’osservatorio carte di credito e digital payments curato da Assofin, Ipsos e Nomisma con il contributo di Crift.
Nel 2023, infatti, ne sono state erogate 6.906.641, con un importo medio di 2.034,45 euro (più del doppio di quelle di vecchiaia), impegnando oltre la metà della spesa pensionistica totale. Le recenti strette hanno ridotto l’accesso a trattamenti anticipati, con un calo del 15,5% in un anno. Un dato che è destinato a crescere, visto che il regime previsto per il 2024 è ancora più stringente di quello del 2023

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Andrea Purgatori è morto per una patologia cardiaca, un’endocardite, che non gli è stata diagnosticata per tempo. L’infezione al cuore, in un fisico debilitato dal cancro, se fosse stata individuata rapidamente avrebbe permesso al giornalista di vivere un anno in più. Di sicuro il suo ultimo giorno non sarebbe stato il 19 luglio 2023. Insomma, i medici che hanno avuto in cura Purgatori hanno sbagliato. Per essere più precisi hanno commesso «una catastrofica sequela di errori e omissioni». Questo il giudizio sull’operato dei camici bianchi contenuto nella perizia medico legale svolta su richiesta del Tribunale di Roma.