«Per la prima volta nella storia una struttura di wealth management acquisisce una banca di investimento per mettere a disposizione dei propri banker nuove competenze e rafforzare quindi la relazione con quegli imprenditori che rappresentano la propria principale clientela». Gian Maria Mossa parla con soddisfazione dell’offerta pubblica di acquisto lanciata da Banca Generali su Intermonte: un’operazione che sovverte appunto le consuete dinamiche dell’industria del risparmio. «Finora – rivela l’a.d. del gruppo a Il Sole 24 Ore – i grandi gruppi di private banking hanno raggiunto il successo in Italia poiché la banca commerciale, che concedeva finanziamenti, attirava gli imprenditori che di conseguenza lasciavano il proprio denaro in gestione. In questo caso invece è un rapporto di lungo periodo già preesistente con l’impresa che diventa ancora più saldo, completandosi con nuove opportunità e servizi».
La crescita di luglio (+6,8% su base annua) riporta in pareggio il bilancio 2024 dell’export, che ritrova progressi in tutti i principali mercati. A partire dalla nostra prima destinazione commerciale, la Germania, con Berlino ad aumentare gli acquisti del 2,1%. Con l’eccezione di Austria e di alcune aree dell’Africa, i progressi del made in Italy sono però diffusi e distribuiti in modo omogeneo tra Europa (+6%) e aree extra-Ue (+7,6%). Boccata di ossigeno per le nostre aziende che anche in termini settoriali è sufficientemente diffusa, con poche aree negative (pelle, auto, altri mezzi di trasporto) che si confrontano con crescite importanti realizzate altrove. Anche a doppia cifra, come capita per gli alimentari, legno-carta, chimica e farmaceutica, apparati elettrici.