Il 66,5% delle imprese manifatturiere ha dichiarato di essersi impegnate nel corso del 2022 in azioni per la sostenibilità: quelle più diffuse sono legate alla tutela ambientale (55,6%) e alla sostenibilità economica e di governance (il 56,1%). Lo riporta l’ISTAT in una nota.
Le imprese di maggiori dimensioni (250 e più addetti) hanno intrapreso azioni di sostenibilità, in proporzione al totale, in misura doppia rispetto alle piccole imprese (5-49 addetti): il 86,9% contro il 43,6%. Anche le azioni di sostenibilità economica, adottate in tutte le classi dimensionali di impresa, hanno visto un maggior coinvolgimento delle unità più grandi: l’80,2%, contro il 32,7% delle piccole imprese, il 54,6% delle medie imprese (50-249 addetti).
A livello territoriale, le aziende manifatturiere del Nord-ovest figuravano nel 2022 come quelle maggiormente impegnate in azioni sostenibili (69,7% del totale). Per quanto attiene la sostenibilità economica, la sua diffusione tra le imprese del Nord-ovest, del Nord-est e del Centro non presentava differenze sostanziali (la quota di quelle che dichiaravano di averle intraprese era rispettivamente il 57,9%, 57,3% e 55,0%), mentre l’attuazione di tali misure era molto meno frequente tra le unità del Mezzogiorno (44,0%).
Per quanto riguarda i settori economici, oltre la metà delle aziende manifatturiere di ciascuna sottosezione era impegnata nel 2022 in azioni sostenibili. La quota più elevata di imprese che ha intrapreso azioni di sostenibilità è stata riscontrata nel settore della Produzione di coke e prodotti petroliferi (88,4% delle imprese) e nei Mezzi di trasporto (81,9%); seguono la Farmaceutica (77,5%) e la Chimica (77%). Il settore del Coke e dei prodotti petroliferi presenta anche la percentuale più elevata di aziende attive nelle pratiche di protezione ambientale (86,8%). Nei Mezzi di Trasporto è prevalsa invece l’attenzione alla sostenibilità economica (hanno intrapreso questo tipo di azioni il 76,5% delle imprese). La sostenibilità economica è risultata ampiamente praticata anche nel Coke e prodotti petroliferi (73,7%), nella Farmaceutica (68,9%) e negli Apparecchi elettrici (62,4%).