Dal 1° gennaio al 15 settembre 2024, si sono già registrati in Italia 1899 eventi estremi, con l’Emilia-Romagna coinvolta non solo dall’alluvione delle ultime ore, mentre settembre si rivela come il mese più nero. È quanto emerge dall’Osservatorio ANBI sulle Risorse Idriche, l’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela Territorio ed Acque Irrigue.

Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio, in Italia si sono già registrati 1899 eventi estremi: 212 tornado (52 nella prima metà di settembre, il 71% sulle coste tirreniche), 1.023 nubifragi (157 nella prima metà di settembre, il 91% sulle regioni del Centro-Nord), 664 grandinate con chicchi di grandi dimensioni (37 nella prima metà di Settembre, record in Versilia con chicchi di diametro fra cm.7 e cm.9). L’European Severe Weather Database sottolinea come le tre evenienze meteo sopra rilevate abbiano colpito in settembre l’area orientale dell’Emilia Romagna.

E’ un dato, su cui occorre riflettere, perché spiegherebbe il ripetersi di un alluvione a soli 16 mesi dalla disastrosa inondazione di maggio 2023: se l’Italia è l’hub mediterraneo della crisi climatica, sulle aree costiere dell’Adriatico convergono fenomeni atmosferici incompatibili e scatenanti piogge torrenziali, che esaltano l’inadeguatezza dell’attuale rete idraulica”, sottolinea Massimo Gargano direttore generale ANBI.