Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

I profili di tutela del risparmio previdenziale sono importanti considerando la finalità sociale cui i fondi pensione sono rivolti. MF-Milano Finanza ha approfondito l’argomento con Lorenzo Cicero dell’Area Normativa e Istituzionale del Mefop (società per lo sviluppo del mercato dei fondi pensione).
Per la prima volta in un decennio quasi tutti i Paesi sviluppati inclusi nel Global Retirement Index (Gri) di Natixis Investment Managers hanno registrato un aumento della sicurezza pensionistica complessiva rispetto all’anno precedente. L’indice indica il miglioramento delle condizioni economiche come il principale fattore di questa dinamica, grazie alla crescita dell’occupazione dovuta alla ripresa delle economie dopo la pandemia, agli aumenti salariali e all’aumento dei tassi che hanno migliorato i coefficienti di finanziamento di molti regimi pensionistici. Il Global Retirement Index valuta i fattori che determinano la sicurezza pensionistica in 44 Paesi in cui la pensione è un problema sociale ed economico urgente (l’indagine è stata condotta tra marzo e giugno 2023).
Un ulteriore investimento nel capitale di Generali per arrivare a detenere un milione di azioni della casa madre, per complessivi 20 milioni di euro di capitale. Anagina, l’associazione degli agenti imprenditori assicurativi delle Generali, oltre 10mila tra agenti e collaboratori, vuole investire ancora parte delle risorse della propria cassa di previdenza per acquistare titoli della compagnia di Trieste. L’annuncio è arrivato nel corso della 91esima assemblea nazionale di Anagina che si è tenuta a Napoli il 21 e il 22 settembre, che ha rieletto presidente per il quarto mandato Davide Nicolao, in carica al vertice dell’associazione dal 2013. Un’associazione che conta all’interno del gruppo assicurativo considerando che Anagina fattura premi per 4,2 miliardi l’anno e gestisce circa venti miliardi di euro, pari al 40% del portafoglio complessivo di Generali Italia.
Quanto guadagnano componenti dei board, presidenti non esecutivi e capi azienda delle società quotate al Ftse Mib? E quali sono le tendenze in atto sulle componenti che compongono la loro retribuzione? Sono le domande a cui EY, con la quindicesima edizione del report sui compensi dei cda delle società del listino principale di Piazza Affari, ha cercato una risposta e che Milano Finanza può rivelare in esclusiva. Anche perché come spiega Guido Cutillo, partner EY responsabile dello studio, «le politiche della remunerazione sono diventate negli ultimi anni un tema molto sentito di governance, con la crescente influenza degli investitori istituzionali sulla governance delle nostre aziende». Un tema che si lega a doppio filo con la crescente pressione per rivedere le regole sulla governance in Italia in risposta anche alla tendenza delle società a spostarsi all’estero. L’analisi è stata condotta su 32 delle 40 società del Ftse Mib: escluse le sette aziende estere e Mediobanca, le cui relazioni sulle remunerazioni non erano ancora disponibili al momento della realizzazione del report.
A bocce ferme il mutuo a tasso fisso continua a battere il variabile alla grande: è sicurissimo, e costa pure di meno. Qualcuno però comincia a chiederselo: è vero che i tassi di interesse e il costo dei mutui continuano a salire (l’ultimo rialzo di 0,25% della Bce è della scorsa settimana), ma la fine della corsa sembra ormai a portata di mano, e di conseguenza, forse, anche l’inizio della discesa dell’Euribor (cui sono legati i finanziamenti a tasso variabile) e quindi della rata mensile. Che fare allora? La domanda è di interesse soprattutto per chi, già in possesso di un mutuo indicizzato, finora non ha cercato soluzioni alternative, subendo da gennaio 2022 a oggi un progressivo rincaro della rata, arrivato oggi intorno ai 300 euro al mese su un mutuo medio (126 mila euro di importo e 25 anni di durata). A questo punto quindi il dubbio è se muoversi proprio adesso, per decidere per esempio di fare il salto verso il tasso fisso, col rischio magari di vedere l’Euribor iniziare a scendere già dal giorno dopo, oppure aspettare.
La polizza è pensata per figli e nipoti e si compone di un piano di versamenti programmati, convogliati su una gestione separata
Con le PMI in Malesia, Generali lancia Challegne Fund di UNDP per aumentare la resilienza delle imprese asiatiche. Con SME-EnterPRIZE promuove la sostenibilità anche in Asia

Serve l’ok dell’Inps per applicare l’incentivo al posticipo del prepensionamento. Infatti, solo se e dopo che l’Inps ha accolto la richiesta del lavoratore, il datore di lavoro può smettere di fare le trattenute contributive in busta paga che trasforma in aumento di stipendio. Lo precisa, tra l’altro, l’Inps nella circolare n. 82/2023 dettando le istruzioni al bonus a favore dei dipendenti, pubblici e privati, che avendo i requisiti, rinunciano alla «pensione anticipata flessibile» (quota 103). Sul bonus retributivo, in genere pari al 9,19% della paga ma da ridurre dell’altro bonus, il c.d. «cuneo» (che abbatte altresì le trattenute ai lavoratori del 3-2% fino a giugno e del 7-6% da luglio a dicembre), il lavoratore deve pagarci le tasse, ma non i contributi (neanche il datore di lavoro).

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Se siete un funzionario di banca, vi converrà scrutare bene il signore che vi chiede quali condizioni praticate per la carta di credito, un mutuo, un possibile investimento azionario. Anche la Banca d’Italia adotta la tecnica del mistery shopping.

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La vigilanza attribuisce «sempre maggiore importanza all’analisi del funzionamento del governo societario» con l’obiettivo di spingere le banche a dotarsi di una governance che sia allo stesso tempo aperta all’innovazione, capace di formulare strategie lungimiranti e attenta a presidiare adeguatamente i nuovi rischi non meno che quelli vecchi». Così il direttore generale della Banca d’Italia Luigi Federico Signorini intervenuto, tra le altre cose, sulla composizione dei consigli di amministrazione delle banche in un incontro con i docenti di economia degli intermediari all’Università di Firenze.
Il primo a soccorrerla è l’uomo che pochi istanti prima l’ha travolta con l’auto. È disperato, chiede aiuto; chiama il 118. Tra i curiosi che assistono alla scena, c’è anche un medico. Passava di là, ha visto la donna a terra — sbalzata di qualche metro dall’urto — ha parcheggiato la vettura, e s’è fiondato a rianimarla. Le sue condizioni sono però gravissime. Quando arriva l’equipaggio dell’ambulanza, il cuore della signora è già in arresto. Il massaggio cardiaco non serve a niente. Maria Vincenza Simone, pensionata 68enne, muore sull’asfalto della provinciale 30, a Vermezzo con Zelo, piccolo centro di neanche 4 mila abitanti immerso nelle campagne dell’hinterland sudovest di Milano.

Anche Via Nazionale come già l’Ivass nel campo delle assicurazioni e il settore privato, parte con il ’mistery shopping’ dove suoi incaricati si presenteranno nelle filiali fingendosi cittadini bisognosi di servizi bancari che, evidentemente, non possono o non riescono ad avere per via telematica. La procedura, informa Via Nazionale, permetterà «di meglio esaminare la relazione tra l’addetto allo sportello e il cliente avendo riguardo, ad esempio, alla preparazione del personale, alla rispondenza del prodotto offerto alle esigenze rappresentate dal cliente, alla presentazione e utilizzo della documentazione di trasparenza, al collocamento di prodotti specifici, eventualmente diversi da quelli richiesti dal cliente stesso».
La fase da start up è finita. E Revo si prepara a staccare la prima cedola nel 2024, a valere sul bilancio 2023. Conti che, stando ai numeri a disposizione ora, supereranno probabilmente il target previsto di 180 milioni di euro di premi. Merito, tra le altre cose, di un’azione industriale intrapresa nel 2022 e completata nel 2023, ossia l’adozione della piattaforma tecnologica Overx, costata 17 milioni di euro e capace in poco tempo di snellire i processi e di velocizzare le tempistiche. Al punto che ora vengono sottoscritti, di media, 660 mila contratti al giorno, il doppio di quanto avveniva nei primi nove mesi del 2022.

I Pir continuano a perdere consensi. Anche il dato di agosto è stato impietoso, con una raccolta negativa per 87,5 milioni (comunque meno peggio rispetto ai saldi precedenti). Indubbiamente il mese scorso il fattore stagionale ha influito sul risultato finale dei gestori, ma è difficile credere che se non ci fossero state le ferie estive di mezzo, la situazione sarebbe stata migliore.