Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
L’appuntamento con i consumatori, per aggiornarli sull’operazione di salvataggio Eurovita, è fissato per il 26 settembre, quando è convocata la riunione all’Ivass, l’istituto di controllo del settore. Se il piano è ormai definito nella sua struttura portante, mancano però dettagli decisamente importanti da definire. L’appuntamento con i consumatori, per aggiornarli sull’operazione di salvataggio Eurovita, è fissato per il 26 settembre, quando è convocata la riunione all’Ivass, l’istituto di controllo del settore. Se il piano è ormai definito nella sua struttura portante, mancano però dettagli decisamente importanti da definire.
La prima richiesta che ha fatto ieri il presidente dello Sna, Claudio Demozzi, chiamato in audizione dalla commissione Finanze della Camera per il recepimento della direttiva europea RcAuto, è stata quella di abrogare l’articolo 132 bis del Codice delle Assicurazioni che ha introdotto il preventivatore RcAuto. Perché così com’è il preventivatore mostra tariffe teoriche, senza benefici concreti per i clienti ed è inapplicabile dagli agenti che dovrebbero utilizzarlo per ogni singolo contratto, sia nuovo sia in fase di rinnovo. Se proprio non si riesce ad eliminarlo, si può almeno modificare la norma per renderlo obbligatorio solo in caso di richiesta dei clienti, o al più prevedere che l’agente sia obbligato a informare il cliente della sua esistenza, fornendo magari un computer per la comparazione.
Il Parlamento si attiverà a breve per rendere più attraente la sandbox Fintech, l’ecosistema regolatorio semplificato per favorire l’innovazione finanziaria, bancaria e assicurativa. Tra poco partirà la nuova finestra per richiedere l’ammissione di progetti alla sperimentazione. In vista dell’appunamento è prevista una riunione del comitato Fintech del Mef e in quell’occasione dai parlamentari potrebbe arrivare la sollecitazione a modificare il regolamento della sandbox o a ipotizzare interventi di legge.
Mentre oggi il board di Mediobanca approva ufficialmente la lista con i dodici candidati al nuovo consiglio di amministrazione il primo azionista della banca, Delfin, si prepara a dare battaglia all’assemblea del 28 ottobre. Di sicuro presenterà entro la scadenza del 3 ottobre una propria lista di candidati: con i legali, il presidente della holding della famiglia Del Vecchio, Francesco Milleri, sta valutando se presentare una lista «corta» di candidati, per puntare ai due posti riservati ai soci di minoranza (il quindicesimo posto è riservato al candidato dei fondi con Assogestioni), oppure una lista «lunga», fino a sette consiglieri, per sfidare apertamente la lista del consiglio uscente che ricandida Alberto Nagel – in carica già da 15 anni – come ceo e Renato Pagliaro – già presidente dal 2010 – come numero uno.
Un paese cauto nel piatto. Che investe ancora molto nella digitalizzazione dei servizi al consumatore, ma non nelle soluzioni alimentari innovative. A partire dalle proteine alternative (carne coltivata e plant-based). È l’istantanea che PwC Italia ha scattato per Unicredit sui trend d’investimento dei venture capital (VC) nei comparti FoodTech e AgriFood Tech, in occasione dell’evento «Feeding The Future: Towards Sustainable Food Tech Ecosystems», organizzato per oggi, a Milano, da Appetite for Disruption. In base al report, il Belpaese insegue trend d’investimento in declino altrove: sul digitale ha puntato 87 mln nel 2022, pari al 55% del totale degli investimenti effettuati in VC, contro il 38% a livello globale. Al contrario, nello Stivale solo il 3% del venture capital è stato catturato da soluzioni novel food, contro il 10% a livello mondiale; ma a soffiare questo vento è soprattutto la locomotiva Europa. Ecco i trend.
E’ responsabile e quindi tenuto al risarcimento del danno anche colui che semplicemente assiste ad un pestaggio senza difendere la vittima: lo hanno chiarito i giudici della III sezione civile della Cassazione nell’ordinanza 25970/2023 respingendo il ricorso di alcuni genitori avverso la decisione di merito.
Proroga di Quota 103, ovvero della possibilità di andare in pensione con 41 anni di contributi e 62 d’età. Proroga anche dell’Ape sociale, che consente a categorie di lavoratori svantaggiati di uscire prima (con 36 o 30 anni di contributi e 63 anni d’età). Accanto a questi due punti fermi, in vista della manovra 2024 spuntano alcune novità, che riguardano le donne e i giovani. Si tratta di ipotesi sulle quali il governo sta valutando i costi. In un quadro che presenta margini ridotti, tanto più che solo per garantire l’indicizzazione delle pensioni all’inflazione servirebbero nel 2024 (compreso il conguaglio sul 2023) circa 18,5 miliardi di euro, nonostante la stretta al meccanismo di perequazione che con la manovra dello scorso anno ha colpito gli assegni superiori a tre volte il minimo. La spesa per l’adeguamento delle pensioni è già contenuta nei tendenziali del bilancio, ma resta comunque imponente.
Il caso è più frequente di quanto si possa pensare. Parliamo dei furti in appartamento agevolati dai ponteggi dello stabile, molti dei quali, pensiamo a quelli del superbonus, installati e rimasti fermi. Le pronunce sul tema sono più di una, l’ultima in ordine di tempo è la 5517 del Tribunale di Milano che, confermando l’orientamento di Cassazione 26900/2014 e Cassazione 6435/2009, ha statuito che le diverse responsabilità a carico dell’impresa ex articolo 2043 (risarcimento da fatto illecito) e a carico del condominio ex articolo 2051 Codice civile (danno causato da cosa in custodia) potrebbero essere tra loro concorrenti e non sussistere affatto se non debitamente provate come nel caso in esame.
Chi verrebbe colpito dalla stretta sulla guida con cellulare, se il disegno di legge di riforma del Codice della strada sarà effettivamente approvato dal Parlamento e manterrà la formulazione licenziata lunedì scorso dal Governo? Ormai i dispositivi elettronici con cui un conducente si può distrarre sono svariati. E non di rado sono gli stessi impianti multimediali di cui i veicoli sono dotati già dalla fabbrica a creare rischi. Cerchiamo di chiarire.
Tra le novità che sembrano più importanti del disegno di legge delega per la riforma del Codice della strada che sta approdando in Parlamento, ci sono la stretta sui superamenti “medi” dei limiti di velocità per i recidivi in centro abitato e la sospensione “breve” della patente per chi commette infrazioni che di per sé non comportano sanzioni di questo tipo ma è rimasto con meno di 20 punti. A una lettura attenta delle nuove norme proposte dal Governo, però, ci si accorge che il loro impatto sarebbe destinato a essere limitato.
I commercialisti lanciano l’allarme sui parametri di riferimento per le associazioni non ordinistiche che si riferiscono alla materia tributaria. Il presidente della categoria Elbano de Nuccio ha scritto ieri al ministro delle imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e al sottosegretario Massimo Bitonci chiedendo di non consultare queste associazioni in merito all’emanazione del decreto-parametri in quanto «esse esercitano abusivamente la professione di esperto contabile come stabilito dalla Cassazione penale già nel 2012» (sentenza 11545/2012). De Nuccio ricorda, inoltre, che per le professioni ordinistiche i compensi devono essere conformi ai parametri contenuti nei decreti ministeriali adottati ai sensi dell’articolo 9 del Dl 1/2012.