Alla fine del II trimestre 2023 i premi danni totali (imprese italiane e rappresentanze) sono saliti a 22,1 mld, in aumento dell’8,1% rispetto alla fine dello stesso periodo del 2022, quando il settore registrava una crescita del 6,0%.
Si tratta – spiega ANIA nella statistica trimestrale – della decima variazione trimestrale positiva consecutiva che ha portato la raccolta premi a superare per la prima volta i 22 miliardi nei primi sei mesi dell’anno.
L’aumento del totale dei premi danni rilevato alla fine del mese di giugno 2023 è ascrivibile, in particolare, allo sviluppo del settore Non-Auto che registra una variazione positiva di oltre il 9%; in crescita (+6,5%) i premi del settore Auto per effetto soprattutto ell’aumento dei premi del ramo Corpi veicoli terrestri (+12,9%) e, in parte, anche dei premi del ramo R.C. Auto che hanno registrato un incremento pari al 4,6%.
L’andamento del ramo auto
Nel dettaglio, nel comparto auto, alla fine del mese di giugno, si è rilevato un incremento del 4,6% dei premi del ramo R.C. auto e si è confermato l’andamento particolarmente positivo (+12,9%) dei premi del ramo corpi veicoli terrestri.
L’aumento dei premi del ramo R.C. auto è l’effetto combinato di un incremento dei premi medi che in base alle stime associative aumentano nei primi sei mesi del 2023 del 4,0% e di una crescita del parco dei veicoli assicurati di circa l’1,5%. L’aumento del premio medio è
dovuto sia alla crescita del 4% della frequenza sinistri registrata già nel corso del 2022 (salita dal 4,92% nel 2021 al 5,13% nel 2022), a causa dell’aumento della circolazione, sia all’incremento del costo medio dei sinistri nel 2022 (quasi +3%) che è passato da 4.985 euro nel 2021 a 5.113 euro nel 2022, in connessione con l’aumento generale dell’inflazione.
Il ramo corpi veicoli terrestri (ossia le garanzie incendio/furto, kasko dei veicoli), con 2.175 mln di raccolta premi a fine giugno 2023, è cresciuto di quasi il 13% rispetto all’anno precedente, in lieve decelerazione rispetto a quanto rilevato alla fine di marzo 2023 (+15,8%), grazie alla ripresa delle nuove immatricolazioni di autovetture registrata nei
primi sei mesi del 2023 (+20%).
L’andamento degli altri rami danni
La crescita complessiva rispetto alla fine di giugno 2022 è stata del 9,1% (era +9,7% alla fine di dicembre 2022 e 13,8% alla fine di marzo 2023).
Hanno contribuito a questo aumento tutti i rami assicurativi più rappresentativi in termini di premi: il ramo malattia, con un volume premi di circa 2,2 mld è cresciuto del 15,2%, confermando la crescita sostenuta negli ultimi trimestri; il ramo incendio con circa 1,6 mld del 9,3%, il ramo infortuni con 2,0 mld è cresciuto del 4,5% e il ramo altri danni ai beni con una crescita dell’8,3% ha realizzato un volume premi di 2,1 mld.
In crescita anche i rami merci trasportate (+17,6%) e credito (+20,9%), così come i rami perdite pecuniarie, tutela legale e assistenza.
La raccolta delle rappresentanze
Le sole rappresentanze di imprese con sede legale nei paesi europei nel corso del I semestre 2023 hanno contabilizzato premi per 3,3 miliardi, in aumento del 15,0% rispetto a quanto rilevato nel 2022. Il peso percentuale dei premi contabilizzati dalle
rappresentanze di imprese europee rispetto al totale è stato del 14,8%; in particolare, nel settore Auto il peso è stato dell’8,5% mentre negli altri rami danni di circa il 19%.
Per alcuni rami tale quota è stata superiore al 40%: Merci trasportate (42,0%), R.C. aeromobili (50,1%) e Credito, per il quale l’incidenza di tali imprese arriva a oltre l’86%. Resta invece particolarmente ridotta e inferiore al 10% nei rami Corpi veicoli ferroviari dove è assente,
nel Malattia (5,2%), nella R.C. Auto (8,2%) e nei Corpi veicoli terrestri (9,7%). La raccolta del settore Auto è risultata in aumento del 28,3% (era +47% a fine 2022). Sono cresciuti sia i premi R.C. Auto (+28,1%) sia quelli del ramo Corpi veicoli terrestri che si sono incrementati del 28,6%. I premi del comparto non auto sono aumentati di oltre l’11%. In particolare, il ramo R.C. Generale, la cui raccolta da parte di imprese rappresentanze costituisce circa un terzo del totale settore (circa 800 milioni), ha registrato alla fine del mese di giugno 2023 un aumento superiore all’8%.
Tra i rami più rappresentativi che contabilizzano oltre 250 milioni si è registrato l’aumento del ramo Infortuni (279 mln, +12,0%), del ramo Altri danni ai beni (269 mln, +4,6%) e del ramoCredito (419 mln, +21,8%).
Analisi di dettaglio per canale distributivo e ramo
Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., la principale forma di intermediazione in termini di market share si conferma essere il canale agenziale (72,2%), in lieve calo rispetto a quanto rilevato alla fine del mese di giugno 2022 (73,1%). In particolare,
i rami nei quali il canale agenziale risulta più sviluppato sono R.C. Veicoli marittimi (93,2%), R.C. Auto (85,4%), Altri danni ai beni (79,6%), R.C. Generale (78,6%), Cauzione (76,9%), Tutela legale (76,2%) e Assistenza (72,5%). Volumi di business molto ridotti
per gli agenti si riscontrano invece nei rami Corpi veicoli aerei (13,7%), Corpi veicoli ferroviari (17,0%), Corpi veicoli marittimi (18,0%) e R.C. Aeromobili (21,2%) nei quali è molto forte la presenza dei broker con quote di mercato rispettivamente pari a 86,0%, 80,6%, 81,9%, 78,2%.
I broker si confermano il secondo canale di distribuzione dei premi danni con una quota pari al 9,8%. Oltre a quelli già menzionati, i rami in cui l’intermediazione dei broker è molto rilevante sono il ramo Merci trasportate (54,6%), Credito (28,4%), Cauzione (20,3%).
La quota di mercato dei broker è sottostimata, in quanto non considera una parte importante di premi (stimata per il totale danni, nel 2022, in 23,4 punti percentuali) che tali intermediari raccolgono ma che presentano alle agenzie e non direttamente alle imprese. Assumendo che questa incidenza sia applicabile anche a fine giugno 2023, la quota degli agenti per il totale settore danni scenderebbe a 48,8% mentre quella dei broker salirebbe a 33,2%.
Gli sportelli bancari con una quota di mercato del 9,0% (8,9% alla fine di giugno 2022), continuano a rappresentare un canale di distribuzione in crescita (alla fine di settembre 2022 erano diventati per la prima volta, e solo per quel periodo, il secondo canale di distribuzione del settore danni); sono stati maggiormente coinvolti nella commercializzazione dei premi del ramo Perdite pecuniarie (32,8%), Infortuni (20,3%) e Credito (19,5%). Rivestono tuttavia un ruolo importante (e in crescita) anche nei rami Malattia (17,4%), Incendio (12,7%), Assistenza (12,9%) e Tutela legale (12,5%).
La vendita diretta nel suo complesso (comprensiva della vendita a distanza, telefonica e Internet) a fine giugno 2023 registra un’incidenza dell’8,7% (8,6% a giugno 2022). Facendo riferimento alle singole modalità di distribuzione della vendita diretta, risulta che le agenzie in economia, gli intermediari a titolo accessorio che operano su incarico dell’impresa e i produttori diretti, pesano per il 5,0% (4,8% un anno prima), mentre per il 3,0% il canale internet (3,1% a fine giugno 2022); la quota relativa ai premi veicolati attraverso i preventivatori online risulta pari all’1,3%; in particolare nel settore Auto tale quota è pari al 2,7% mentre più bassa e pari allo 0,2% è quella relativa agli altri rami danni. In particolare, i rami in cui, anche se marginalmente, si fa ricorso da parte degli assicurati all’utilizzo di preventivatori online sono l’Assistenza (2,0%), la Tutela legale (1,4%), gli Infortuni (0,5%) e le Perdite pecuniarie (0,2%).
Relativamente alle rappresentanze di imprese U.E. i principali canali di distribuzione sono stati gli agenti e i broker con una quota rispettivamente pari a 43,9%e a 45,4%. In particolare, nel settore Auto è quello agenziale il canale distributivo più utilizzato, con una
quota del 76,6%, mentre negli altri rami danni è risultato essere quello dei broker (54,8%). Gli sportelli bancari sono il terzo canale di vendita con una quota del 5,0% (3,1% nel settore auto e 5,5% nei restanti rami). Risulta nel complesso pari a 4,4% la quota della
vendita diretta.