Anna Messia
È stata Unipol la prima società a muoversi In Italia appena è venuto meno il lungo monopolio dei pagamenti dei pedaggi autostradali durato oltre un quarto di secolo. E sembra fare sul serio. In cinque mesi la compagnia assicurativa presieduta da Carlo Cimbri ha già distribuito più di 300 mila UnipolMove, dispositivi alternativi al Telepass, con l’intenzione di arrivare a 2 milioni entro la fine del 2024. Una obiettivo ambizioso, considerando che la società del gruppo Atlantia ha oggi circa 7 milioni di clienti. La volontà è far leva sulla leadership che la compagnia di Bologna ha già oggi nel settore assicurativo danni e il particolare nella Rc Auto, visto che un italiano su quattro oggi assicura la propria auto con una compagnia del gruppo Unipol. Non solo; l’intenzione è tenere nel perimetro del gruppo i margini dei servizi di cui gli italiani hanno bisogno quando utilizzano l’auto, dai pagamenti alle riparazioni, creando un sistema che gli inglesi chiamano «one spot shop». Per indicare, in sostanza, un unico punto di contatto per accedere a tutti i servizi, spiega a MF-Milano Finanza Giacomo Lovati, chief Beyond Insurance Officer di UnipolSai, aggiungendo che il gruppo ha deciso di applicare la stessa strategia anche alla casa e al comparto salute, con Unipol che ha recentemente acquisito a Milano la principale società che si occupa della gestione dei condomini e allo stesso tempo ha iniziato a creare una rete di poliambulatori di proprietà, destinati a diventare un centinaio quando nel 2024 si chiuderà l’arco dell’attuale piano industriale. Il gruppo dunque cambia pelle e va ben oltre l’assicurazione tradizionale, creando un ecosistema di società in grado di moltiplicare le fonti di profitto.
Domanda. Lovati, partiamo dall’auto; quali sono le potenzialità dell’offerta di servizi aggiuntiva rispetto a una semplice copertura Rc?
Risposta. Il settore auto è certamente quello in cui siamo più avanti nei nostri piani di creazione di ecosistemi. Quindici anni fa ho iniziato a seguire nel gruppo il progetto per la distribuzione delle scatole nere sulle autovetture e oggi siamo leader in Italia e in Europa con oltre 4 milioni di dispositivi installati. Lo studio dei dati che ricaviamo dalle scatole nere, corrispondenti a circa 70 miliardi di chilometri l’anno, ci consente di creare tariffe più puntuali in base al profilo rischio degli automobilisti, ma siamo andati ben oltre. Per le riparazioni abbiamo creato una rete di 2.500 carrozzerie convenzionate e 1.000 officine. Poi siamo entrati nel settore del noleggio a lungo termine con Unipol Rental e della vendita di autovetture con Cambiomarcia.com. Mentre la piattaforma Autostimo, anche questa del nostro gruppo, offre una quotazione del prezzo delle autovetture in tempo reale.
D. Perché siete entrati nel settore dei pagamenti?
R. E’ stata un’opportunità che si è presentata con la fine del monopolio per i pedaggi autostradali e credo che sia un dato positivo per il mercato perché la concorrenza comporta indubbiamente benefici ai clienti. Si tratta anche in questo caso di servizi utili quando si guida un’auto per pagare non solo al casello ma anche il bollo, l’ingresso nelle aree ztl o le multe. Con UnipolMove sarà possibile fare tutto e comprare direttamente sulla app un biglietto del treno o noleggiare un auto. Dall’anno prossimo tutti i servizi del gruppo collegati all’auto saranno accessibili anche a chi non è cliente Unipol, comrpese le carrozzerie, che offriranno tariffe agevolate.
D. Riuscirete ad arrivare all’obiettivo dei 2 milioni di abbonati?
R. L’interesse è molto forte, come di mostrano i 300 mila dispositivi collocati in appena 5 mesi. Il mercato si sta allargando. Un terzo dei clienti di UnipolMove non è assicurato con il gruppo e addirittura il 70% non aveva Telepass. Potenzieremo la distribuzione anche tramite i supermercati Coop, i tabaccai e le banche partner, a partire da Bper. I numeri sono destinati a crescere.
D. Come si colloca in tutto ciò l’accordo che avete annunciato venerdì 9 con Shell?
R. Shell rivestirà un ruolo rilevante per accelerare l’espansione di UnipolMove in Italia tramite sia la forza vendita del gruppo petrolifero che la presenza fisica presso le sue stazioni di servizio. La società ha lanciato un nuovo piano di crescita in Italia, dove distribuirà la carta carburante di Shell Fleet Solutions che permette ai clienti di rifornirsi di carburante tradizionale in circa 7.000 stazioni di servizio convenzionate in Italia e oltre 30.000 in Europa e di effettuare la ricarica elettrica in 28.000 punti pubblici in tutta Italia (oltre il 95% del totale, ndr) e altri 370.000 in Europa. L’obiettivo è raggiungere una crescita consistente all’interno del segmento di mercato delle carte carburanti Asieme a Unipol, promuovendo la carta Shell alle flotte che vogliono un’opzione per ridurre le emissioni e un’offerta di mobilità integrata. La nuova offerta verrà proposta ai clienti UnipolRental e UnipolMove e a quelli delle agenzie UnipolSai, oltre al crescente mercato dei flexible benefit attraverso la piattaforma Tantosvago, recentemente acquisita dal gruppo e che ha permesso l’ingresso nel mercato del welfare aziendale. Nelle pompe Shell sarà possibile acquistare UnipolMove.
D. Oltre all’auto c’è poi la salute, con Unipol che ha deciso di entrare direttamente nel business delle strutture sanitarie. Perché rilevare poliambulatori?
R. Anche in questo caso siamo partiti da una posizione privilegiata, visto che Unisalute è già oggi leader di mercato, in particolare nelle polizze collettive. La volontà anche in questo caso è ottimizzare la qualità dei servizi offerti creando sinergie e tenendo allo stesso tempo i margini all’interno del gruppo. Abbiamo già cinque poliambulatori a Bologna e stiamo aprendo anche a Milano, Torino e Genova. Il piano prevede di detenere direttamente strutture in circa 12-15 città per arrivare a un totale di 70-100 entro la fine del piano industriale, ossia entro il 2024. A questa rete potremmo presto aggiungere una società di digital health per affiancare al canale fisico il video-consulto e la telemedicina. Un vero e proprio ecosistema che stiamo disegnando anche per la casa.
D. In quest’ultimo caso quali sono le aziende target?
R. Abbiamo già rilevato il primo operatore di gestione di condomini a Milano e proseguiremo su questa strada in un mercato che attualmente è molto frammentato. Anche in questo caso l’obiettivo è creare una società che possa fornire servizi a chi ha un’abitazione, dalla certificazione della caldaia all’invio di un artigiano in caso di necessità, grazie a una rete convenzionata di un migliaio di aziende che sarà creata entro il 2023. Si chiamerà UnipolHome e offriremo i servizi gratuitamente a chi ha una polizza casa con Unipol, ma l’opzione sarà aperta a tutti. (riproduzione riservata)
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