Carlo Giuro
In una fase come quella attuale caratterizzata da un profondo clima di incertezza emerge in maniera sempre evidente la necessità di dotare il portafoglio anche di opportune coperture assicurative. Tale aspetto appare ancora più necessario in un Paese come l’Italia che denota un rilevante livello di sotto-assicurazione soprattutto per quel che riguarda la protezione della persona, del nucleo famigliare, ma anche dei beni. Secondo dati dell’Ania infatti l’incidenza dei premi totali (Vita e Danni) sul pil a fine 2021 è pari al 7,9%. Se però le polizze Vita hanno un ruolo centrale nel settore del risparmio, rappresentando, in base ad una stima Ania sui dati trimestrali della Banca d’Italia, circa il 18% (come nel 2020) dello stock di attività finanziarie delle famiglie italiane, l’incidenza della raccolta danni è pari all’1,9%, rispetto a una media dei Paesi europei analizzati del 2,8%, aspetto sicuramente dovuto anche al ruolo assistenziale che ha lo Stato in Italia.

Bassa copertura. Come viene evidenziato nel recente Osservatorio Hybrid Lifestyle di Nomisma in collaborazione con Crif su dati Ania/Eurostat il premio medio pagato da un italiano annualmente è di 300 euro, se si esclude del ramo auto, meno di un terzo di quello degli altri cittadini dei principali Paesi europei che in media spendono 937 euro. In prima posizione Olanda (premi per abitante 3.434 euro annui), seguita da Germania (1.131 euro annui) e Francia (912 euro annui).

La presenza del protection gap espone a una maggiore vulnerabilità il risparmiatore/cittadino che spesso ricorre a forme di auto assicurazione di tipo fai-da-te come la liquidità, soluzione non sempre particolarmente efficace nel caso in cui si verifichi l’evento aleatorio ed efficiente per la ridotta remunerazione della liquidità e l’inflazione. Tre i principali fattori che contribuiscono a rallentare la diffusione di una cultura assicurativa emerge in primis il livello di alfabetizzazione finanziaria che pone l’Italia agli ultimi posti tra i Paesi analizzati dall’Ocse. In secondo luogo la fiducia verso il settore assicurativo che presenta un atteggiamento in alcuni casi difensivo delle compagnie e, infine, una bassa sensibilità al rischio.

Quello che l’analisi Hybrid Lifestyle evidenzia, dopo la pandemia, è però una maggiore consapevolezza dei rischi cui si è esposti dal momento che il 55% ne è ora più confidente, in particolare il 43% si dichiara oggi in parte più consapevole (situazione particolarmente sentita per la fascia d’età 30-44 anni) mentre il 12% ha ora una visione completa, si tratta dei meno giovani con un’età compresa tra i 55 e i 65 anni.

I timori dei risparmiatori. L’ultimo Osservatorio Reale Mutua sul risparmio degli italiani conferma che l’inflazione è il primo fattore di preoccupazione (40%). Seguono la tassazione (33%), gli stipendi spesso non adeguati (30%), l’incertezza del quadro geopolitico (27%) e possibili imprevisti (26%) che potrebbero diventare fonte di spesa. Chiude la pandemia, fanalino di coda (18%) in questa fase in cui l’emergenza sanitaria è alle spalle. Eppure, oltre ad amministrare con attenzione i risparmi attuali, non manca chi valuterebbe anche di investirli. Anzitutto, in soluzioni assicurative e previdenziali (23%). «Il nostro Osservatorio evidenzia come una buona quota di persone sia oggi propensa a ragionare su possibili investimenti dei propri risparmi per rendere più solido il futuro economico», commenta Michele Quaglia, direttore commerciale e brand di Reale Mutua, «le soluzioni assicurative sono tra le opzioni prese in considerazione: parliamo di strumenti per l’investimento, piani di risparmio, soluzioni per l’integrazione della pensione di base e polizze Vita». Ma come muoversi per articolare un ombrello protettivo e che nel momento del bisogno si attivi?

Il punto di partenza. Occorre in primis procedere a un’analisi della propria situazione personale, famigliare e professionale nonché reddituale e patrimoniale.Vanno poi individuate le soluzioni sulla base delle caratteristiche delle polizze ritenute più adatte a soddisfare le proprie necessità. Le domande cui fornire risposta prima di sottoscrivere sono: quali sono le garanzie previste? Sono proprio quelle di cui si ha bisogno? Si attivano subito o si prevede quella che di definisce come carenza, ovvero l’intervallo di tempo dalla sottoscrizione in cui le coperture non sono attive? Quale è la percentuale di copertura, si prevedono cioè franchigie, vale a dire una parte della spesa che grava comunque sull’assicurato? A quanto ammonta il massimale, ossia l’importo massimo rimborsato? Quali sono i rischi esclusi?

Il mix di polizze. Concentrando l’attenzione sulla componente assicurativa rivolta ai profili degli investimenti, quali sono gli aspetti del planning? Un primo punto può essere quello legato alla creazione di un mix protezione del capitale investito/dinamicità nell’ambito di un giardinetto diversificato. Obiettivo che può essere perseguito abbinando una polizza Vita rivalutabile legata ad un fondo a gestione separata (ramo I) con la sottoscrizione di una polizza Vita unit linked (ramo III) oppure investendo in via diretta in una polizza Vita multiramo (una combinazione tra contratti di ramo I e di ramo III).

Altra prospettiva di pianificazione assicurativa è quella della protezione legale del proprio investimento alla luce della impignorabilità e insequestrabilità delle polizze Vita nei limiti recati dall’art. 1923 del codice civile. Un utilizzo pratico è per esempio quello di chi voglia separare e scudare con un investimento assicurativo il patrimonio personale da quello professionale.il profilo della trasmissione ereditaria, considerando che le polizze Vita possono essere uno strumento di pianificazione successoria potendo calibrare le figure contrattuali (contraente, assicurato, beneficiario) ed essendo esenti dalla imposta di successione. Rivolgendo lo sguardo alle coperture caso morte nella eventualità in cui sia in preventivo di ricorrere a forme di finanziamento (prestiti personali, mutui) è opportuno coprirsi per tutelare il proprio nucleo famigliare dal prematuro decesso del debitore ricordando che tale tipologia di polizza gode della detrazione con aliquota del 19% su un premio annuo massimo di 530 euro (750 euro per le polizze caso morte a tutela delle persone con disabilità grave). Oltre al rischio salute, da considerare la polizza di responsabilità civile che tutela dai danni che il capofamiglia o i famigliari, le persone che vivono stabilmente con lui ma anche animali domestici, provocano a terzi.

I nuovi rischi. Rilevanza assume poi la protezione della propria casa. In questa prospettiva sembrano collocarsi anche le evidenze dell’Osservatorio di Sara Assicurazioni sul segmento immobiliare secondo cui l’abitazione non viene considerata solo come un acquisto, ma anche come un bene da curare attraverso una manutenzione costante (per il 65%), con investimenti in sicurezza (per il 25%) ma anche con una polizza assicurativa (per il 32%). In questo caso, le due garanzie cui si pensa di più, nell’ottica di proteggere il proprio bene, sono le coperture per i danni e gli incidenti domestici (50%) e quelle contro il furto e la rapina (42%). Considerati gli effetti di eventi naturali e cambiamenti climatici, c’è anche un 31% che dichiara che si sentirebbe più sicuro con delle tutele contro fenomeni estremi come alluvioni e terremoti. Andando poi ai nuovi rischi che arrivano dai canali on-line va prestata adeguata focalizzazione sul cyber-rischio per cui, attingendo al monitoraggio periodico condotto dall’Ivass, continua la nuova offerta da parte delle compagnie di polizze da che tutelano a 360° la famiglia, fornendo protezione contro il cyberbullismo, ai danni alla reputazione digitale, negli acquisti online, fino alla perdita dei dati.

I canali digitali. Intanto una ricerca di Italian Insurtech Association, con Vite Sicure, Reale Mutua e I-arena, rivela che la transizione digitale nel settore assicurativo sta accelerando, ma la filiera deve essere pronta ad accogliere questo cambiamento. «Secondo i dati dello studio il consumatore italiano è pronto a sottoscrivere polizze digitali, ma l’offerta deve evolversi. Il 50% non va ad assicurare nulla se non la propria automobile», afferma Simone Ranucci Brandimarte, presidente di Italian Insurtech Association. (riproduzione riservata)

Taglietti (Metlife): bisogna liberare la liquidità
di Carlo Giuro
Un atteggiamento ricorrente del risparmiatore italiano è quello di detenere una quota consistente di liquidità a scopo precauzionale, come una sorta di auto-assicurazione contro eventi imprevisti. Considerando anche l’impatto dell’inflazione può essere utile liberare risorse finanziarie da investire in maniera più redditizia e dotare il proprio giardinetto di opportune coperture assicurative. Quali sono le soluzioni protection che possono essere usate da un nucleo famigliare e come evolve il mercato nel post pandemia? Ecco l’opinione di Maurizio Taglietti, general manager in Italia del gruppo assicurativo statunitense MetLife.

Domanda. Quali sono i rischi più temuti dagli italiani e come fronteggiarli dal punto di vista assicurativo?

Risposta. La salute è tra le principali preoccupazioni, come risulta da un’indagine Ipsos, per ben il 70% delle famiglie. Una conferma della crescente importanza di tale rischio proviene anche dall’aumento delle spese mediche: rispetto a giugno 2021, è emerso un incremento medio di 850 euro annuali che le famiglie dedicano a visite, esami e acquisto di medicinali. Il timore di non poter mantenere il tenore di vita è anche esso tra le preoccupazioni principali per quasi una famiglia su tre, in aumento di tre punti dal 2021. La spesa sanitaria totalmente a carico del cittadino diventa in alcuni casi una strada obbligata da percorrere per rispondere velocemente e adeguatamente alla domanda di salute. Il Covid ha dilatato i tempi per l’accesso alle prestazioni sanitarie e l’invecchiamento della popolazione incide anch’essa sul fabbisogno di prestazioni sanitarie. In uno scenario che fa prevedere un aumento della spesa privata, le soluzioni assicurative aiutano i cittadini a coprire i costi per l’accesso alle cure senza erodere i propri risparmi.

D. Quale può essere l’utilità di una polizza Vita?

R. Una copertura assicurativa rappresenta una scelta opportuna se si vuole tutelare sé stessi e i propri affetti più cari dagli imprevisti, garantendo il mantenimento del livello di vita e salvaguardando beni importanti come la casa. In presenza di familiari a carico o quando si ha un progetto di ampliamento della famiglia l’acquisto di una polizza rappresenta di certo un gesto di responsabilità, soprattutto per chi ha una possibilità ridotta di attingere ai risparmi in caso di imprevisti. Le polizze oggi sono davvero costruite su misura e l’iter per la sottoscrizione è snello e veloce, tanto da poter essere attivate sia attraverso i canali tradizionali (banche, agenti o broker) sia via web e telefonicamente. Inoltre, si tratta di soluzioni alla portata di tutte le tasche, soprattutto considerando il fatto che il premio può essere pagato anche mensilmente, con rate a partire da 8 euro al mese. Le polizze vita, inoltre, generano anche vantaggi fiscali, in quanto i premi pagati per le garanzie decesso e invalidità permanente possono essere detratti dalle tasse. Il capitale erogato in caso di morte è inoltre esente dall’imposta sul reddito delle persone fisiche e le somme liquidate non possono essere né pignorate, né sequestrate. Un ulteriore elemento che avvalora l’utilità delle polizze per proteggere la famiglia, anche in presenza di mutui o in caso si fossero, ad esempio, intrapresi degli investimenti per la propria attività professionale.

D. Quando è suggeribile sottoscrivere una polizza infortuni?

R. Le polizze infortuni sono prodotti che hanno un’utilità abbastanza traversale rispetto alle caratteristiche personali ed un prezzo accessibile. Lavoratori autonomi, professionisti, commercianti sono tutti molto esposti alle discontinuità che possono derivare da un infortunio. D’altro canto, è anche vero che chi ha un salario fisso, pur continuando a percepirlo in caso di incidente, grazie alla polizza farebbe affidamento ad un supporto economico prezioso per accedere alle cure e gestire la quotidianità. In un contesto in cui il potere di acquisto è minacciato dall’inflazione come quello attuale, contare sulla protezione di una polizza può fare la differenza soprattutto per chi si collega nelle fasce di reddito medie.

D. Quali sono le tendenze del mercato delle assicurazioni protection?

R. Negli ultimi due anni, complice anche la pandemia, si sono visti segnali importanti sia sul fronte del ruolo delle polizze protection, sia su quello della digitalizzazione. Da un lato i consumatori hanno iniziato a guardare con più interesse a questa tipologia di prodotti, sia per una maggiore importanza riconosciuta alla salute sia per l’esigenza di dare stabilità al tenore di vita. Dall’altro lato, assistiamo ad un maggiore dinamismo che ha portato al lancio di nuove offerte, a più investimenti in comunicazione e a una maggiore vivacità dei canali distributivi. Secondo l’Insurtech Investment Index 2021, aumentano gli investimenti in start up da parte delle compagnie assicurative e degli intermediari, con una crescita di 8 punti percentuali rispetto all’anno precedente ed il 70% delle compagnie intende investire in progetti sviluppati internamente. I consumatori, sebbene non rinuncino al contatto umano, sono sempre più propensi non solo ad avvalersi di processi di post-vendita digitalizzati ma anche ad acquistare online, il 33% secondo una ricerca condotta da MetLife a luglio 2022, laddove trovano benefici in termini di prezzo ma a condizione di nutrire fiducia nel brand e di aver ben compreso il prodotto. Il ruolo della digitalizzazione sarà tanto più importante, tanto sarà accompagnata dalla comprensione delle esigenze e dalla trasparenza. (riproduzione riservata)

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