PER RILANCIARE IL RUOLO DEGLI INVESTITORI IN BORSA OCCORRE UNA LEGGE SPECIFICA
di Giulio Centemero
Egregio direttore,
sto seguendo con interesse la campagna Per Salvare l’Italia promossa dalla sua testata e come i vostri lettori rammenteranno, sono sempre stato un sostenitore della realtà che il primo motore di rilancio dell’economia del nostro Paese sono proprio le italiane e gli italiani; come? Attraverso l’investimento dei propri risparmi nell’economia reale.
La Fabi recentemente ha stimato che ci siano circa 1.629 miliardi di euro sui conti corrente degli italiani, che corrisponde a quasi 7 Pnrr e questo ci deve far pensare ancora una volta a quanto sia necessario lavorare per incentivare l’investimento privato sull’economia reale.
Certamente le condizioni generali perché ciò avvenga sono: i) avere un’infrastruttura finanziaria efficiente, ii) creare degli incentivi e iii) creare e fare cultura su questo tema e il mio dovere in quanto eletto quello di rendere possibile lo sviluppo di questi 3 punti. Per questo ringrazio sentitamente per questo spazio che gentilmente mi concedete dove vorrei non solo dirvi che cosa vogliamo fare in merito, cioè su quanto riportato nel programma elettorale della Lega, ma soprattutto quello che abbiamo fatto nel mandato che ci hanno accordato nella scorsa legislatura.
Riguardo al punto i) posso dire che in questa legislatura ho cercato di concretizzarlo attraverso diverse azioni, una fra tutte la tutela di Borsa italiana che è stato sempre al centro della mia attività parlamentare. Nel corso della legislatura ho presentato vari atti parlamentari per sollevare il dibattito sulla necessità di salvaguardare l’autonomia e la governance di un asset strategico quale Borsa italiana che comprende anche il mercato dei titoli di Stato e sul tema è stata anche approvata una mozione di maggioranza di cui sono stato cofirmatario.
A novembre dello scorso anno, nel corso dell’audizione informale – in Commissione Finanze alla Camera – dell’amministratore delegato di Euronext Spa, Stéphane Boujnah, sono inoltre intervenuto sulle tematiche relative alle strategie di consolidamento del gruppo in seguito all’acquisizione di Borsa italiana.
Quest’anno, poi, ho presentato altri due atti di sindacato ispettivo sullo stesso tema: a marzo, un’interrogazione per conoscere le iniziative del Governo al fine di scongiurare il rischio di chiusura del mercato ATFund, primo e unico Mtf italiano dedicato alla negoziazione dei fondi aperti, vista l’esigenza di tutelare i risparmiatori italiani e il futuro dell’industria italiana del risparmio gestito; ad aprile, un nuovo atto parlamentare finalizzato sempre a conoscere le iniziative del Governo sulla tutela dell’infrastruttura finanziaria di Borsa italiana, dei livelli di governance e dell’autonomia della medesima, visto l’importante ruolo da sempre avuto sul mercato internazionale dei capitali. Questo, quanto fatto fin qui, ma come continuare ad affrontare e sviluppare il tema in futuro?
L’obiettivo condiviso del mio partito sarà quello di sviluppare i mercati di Borsa italiana e i loro ecosistemi a beneficio dell’accesso e della permanenza delle Pmi nel mercato di capitali. In particolare, introducendo misure finalizzate a ridurre le tempistiche e facilitare il passaggio dagli Sme Growth Markets al mercato regolamentato.
Considerata inoltre l’acquisizione del Gruppo Borsa Italiana da parte di Euronext, è necessario mantenere i presidi di corporate governance che erano già presenti su Aim Italia, presidi ormai ben chiari in tema di operazioni con parti correlate, comunicazioni delle partecipazioni rilevanti, Opa, amministratori indipendenti, investor relator. Sarà fondamentale, poi, modernizzare il principio della investor protection, ampliando la nozione di investitori professionali introducendo una categoria di investitori semi-professionali, che siano in grado di comprendere quelle che sono loro esigenze di rischio e di valutare i rischi sottesi da questa tipologia di investimento.
Intendiamo inoltre, come evidenziato nel programma della Lega, anche prorogare gli incentivi fiscali sul rafforzamento patrimoniale delle imprese di medie dimensioni, con riferimento agli aumenti di capitale, nonché favorire, sempre con incentivi fiscali, l’attività di ricerca di aziende small cap.
Puntiamo, inoltre, a sviluppare i mercati finanziari e i loro ecosistemi a beneficio dell’accesso e della permanenza delle pmi nel mercato di capitali con azioni, quali la stabilizzazione della misura del credito d’imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle piccole e medie imprese. Al momento, questa misura è stata solo prorogata, sempre con un emendamento della Lega approvato nella legge di bilancio 2022, al 31 dicembre 2022, pur con una riduzione del relativo plafond finanziario.
In merito al punto ii) parlando sempre con concretezza di quanto fatto nel corso della legislatura ormai in chiusura, il dibattito parlamentare relativo agli European Long Term Investments Fund (Eltif) è stato portato avanti mediante la presentazione di un emendamento della Lega, approvato nel corso dell’esame del decreto Crescita (provvedimento del quale sono stato relatore), per introdurre un regime fiscale speciale di esenzione dei redditi derivanti agli investimenti effettuati in fondi Eltif dalle imposte sui redditi di capitale e sui redditi diversi, subordinatamente al rispetto di alcune specifiche condizioni.
Alcune successive modifiche normative hanno poi assorbito queste previsioni, estendendo la possibilità di costituire i Pir 2020, oltre che tramite OICR aperti e contratti di assicurazione, anche tramite Fondi di investimento alternativi (Fia), fra i quali rientrano i fondi cosiddetti Eltif (European Long Term Investments Fund). Sempre nello stesso decreto, abbiamo sostenuto il tema di miglioramento dell’ecosistema degli investimenti e soprattutto di tutela degli investitori, attraverso l’approvazione di un emendamento per la chiusura dei siti di trading online non autorizzati.
In particolare, è stato affidato alla Consob il compito di ordinare ai fornitori di connettività alla rete internet, ovvero ai gestori di altre reti telematiche e/o di telecomunicazione o agli operatori che in relazione ad esse forniscono servizi telematici e/o di telecomunicazione, la rimozione delle iniziative di chiunque nel territorio della Repubblica, attraverso le reti telematiche e/o di telecomunicazione, offre o svolge servizi o attività di investimento senza esservi abilitato. E oggi, i destinatari delle comunicazioni hanno l’obbligo di inibire l’utilizzazione delle reti, delle quali sono gestori o in relazione alle quali forniscono servizi.
Infine in merito al Punto iii) in questa legislatura abbiamo approvato la legge sull’educazione civica, insieme all’ex collega Massimiliano Capitanio (ora commissario Agcom). Nella prossima, se eletto, presenterò un progetto di legge anche sull’educazione finanziaria.
La legge sull’educazione civica ha l’obiettivo di sviluppare nelle istituzioni scolastiche la conoscenza della Costituzione italiana e delle istituzioni dell’Unione europea, per sostanziare, in particolare, i principi di legalità, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilità ambientale, diritto alla salute e al benessere della persona. Sono state stabilite almeno 33 ore di educazione civica all’anno. La materia è al centro anche degli esami di terza media e maturità. Il provvedimento ha previsto lo stanziamento di fondi per la formazione dei docenti e istituito un premio annuale per i migliori progetti didattici.
Nella prossima legislatura, se eletto, intendo continuare questo percorso di sviluppo e aggiornamento della formazione scolastica presentando un progetto di legge sull’introduzione dell’educazione finanziaria come insegnamento scolastico.
L’educazione finanziaria punta a favorire lo sviluppo delle conoscenze essenziali per effettuare scelte economiche informate, mettere in atto azioni efficaci per migliorare il proprio benessere e perseguire l’obiettivo di un soddisfacente livello di sicurezza finanziaria personale. La finalità è quella di migliorare la conoscenza e le competenze utili ad avere un corretto rapporto con il denaro, un consapevole e responsabile impiego di prodotti e servizi finanziari, nonché a creare un modello economico sostenibile e ad aumentare la conoscenza delle istituzioni finanziarie nazionali ed internazionali.
Credo sia un atto dovuto rendere conto alle elettrici e agli elettori del lavoro svolto fin qui, e non solo per il mandato di rappresentanza ricevuto nella scorsa legislatura ma anche per accordarci una fiducia rinnovata sul fatto che ci impegneremo a realizzare quanto scritto nel nostro programma elettorale.
Abbiamo una visione chiara e definita sul futuro e puntiamo ad una ripresa economica del nostro Paese con strumenti concreti. (riproduzione riservata)
* Deputato Lega, membro della Commissione Finanze
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