Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Fuga degli investitori esteri da Piazza Affari durante la pandemia. Cala, infatti, dal 49% al 45% la percentuale del capitale delle spa italiane quotate detenuta da soggetti esteri. Ma dal 2019 al 2022 è cresciuta di 43 miliardi la capitalizzazione complessiva della società presenti sul listino milanese, da 522 miliardi a 565 miliardi. È quanto si rileva dalla lettura del rapporto del Centro studi di Unimpresa sul valore delle società per azioni e la ripartizione delle quote
I dati personali come il numero di conto corrente o di carta di credito e le password sono un bottino molto allettante per i pirati informatici. Soprattutto di questi tempi, con la maggiore diffusione dell’utilizzo del digitale. Cresce, quindi, il rischio di essere vittima di un tentativo di truffa. Basti pensare che sono cresciuti del +44,1% gli utenti italiani che hanno ricevuto un avviso di un crimine informatico ai danni dei propri dati personali, stando all’ultima edizione dell’Osservatorio Cyber realizzato da Crif. Ma la difesa è possibile, seguendo alcuni piccoli accorgimenti utili: per esempio controllare la provenienza dei messaggi ricevuti via e-mail, soprattutto se inaspettati; verificare l’indirizzo dei siti web su cui si naviga; diffidare delle richieste urgenti e delle offerte allettanti; evitare sempre di cliccare su link di cui non si è del tutto sicuri e usare metodi sicuri di identificazione, come le impronte digitali, sullo smartphone e nelle app bancarie.
Impianti di gestione rifiuti chiamati dal 9 novembre 2022 ad adeguarsi al nuovo quadro delle norme tecniche di prevenzione incendi ridisegnato dal decreto ministeriale 26 luglio 2022. Con l’entrata in vigore del regolamento (in Gu dell’11 agosto 2022 n. 187) da un lato scatta l’obbligo per le attività in partenza di rispettare nuove regole verticali e dall’altro scatta il conto alla rovescia per le attività già esistenti di verificare e allineare la propria realtà alle norme di lotta al fuoco maggiormente compatibili. Il tutto a cavallo dell’esordio delle nuove regole generali antincendio dettate dal Legislatore in attuazione del dlgs 81/2008 (il Testo unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro).
Sono oltre 5,5 milioni i volontari che operano in Italia ma il 17,5% delle realtà potenzialmente soggette agli obblighi assicurativi non ha ancora sottoscritto le polizze previste dalla riforma del Terzo Settore, con evidenti conseguenze negative, in caso di sinistro, sia nei confronti dell’organizzazione sia dei suoi amministratori. Poco avvertita è anche la minaccia del cyber risk, infatti solamente il 4,5% degli enti dichiara di avere sottoscritto una polizza specifica per tale copertura. È quanto emerge dalla lettura dei contenuti del report “Il non profit in evoluzione”, indagine sui fabbisogni assicurativi, sulle scelte e sulle esigenze degli enti presentata nel corso dell’evento “In 4 per Voi – Conoscere, Accompagnare, Proteggere, Sostenere il Non Profit” e realizzata da Cattolica Assicurazioni, in collaborazione con il Cesen, Centro Studi sugli Enti ecclesiastici e sugli altri enti senza fini di lucro dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e Innovation Team.
La stabilità del sistema imprenditoriale italiano scricchiola sempre di più, sotto la pressione della pandemia. E la situazione è destinata a peggiorare visti i rincari delle materie prime e il conflitto in Ucraina. Il 18% delle imprese (10 mila circa), infatti, rischia di rimanere schiacciato dai debiti che ha in cassa. Si tratta di debiti finanziari, tributari e previdenziali ossia non quelli verso i fornitori (i debiti commerciali), ma verso il Fisco e gli enti previdenziali e quelli contratti per ottenere liquidità. Ed è per questa loro natura che questi debiti producono a loro volta interessi, e quindi, in prospettiva, la situazione di queste società è destinata a peggiorare a causa dell’atteso aumento del costo del denaro.
In nome del rispetto della privacy raddoppiano le tutele per i consumatori. Una violazione della riservatezza fa diventare ingannevole una pubblicità, sleale una pratica concorrenziale, vessatoria una clausola contrattuale, abusiva una posizione di dominanza del mercato, restrittiva della concorrenza un’intesa tra operatori economici. Il consumatore ha tre strade complementari da percorrere. Le prime due sono di natura amministrativa: può andare dal Garante della privacy e chiedergli di intervenire con una sanzione e/o una misura correttiva, ai sensi del Regolamento Ue sulla protezione dei dati n. 2016/679 (Gdpr); il consumatore può anche rivolgersi all’autorità Antitrust, invocando provvedimenti sanzionatori e di regolazione del mercato. La terza via è quella giudiziale, potendosi rivolgere anche al giudice civile per il risarcimento dei danni subiti per effetto degli illeciti contro privacy e concorrenza.
- Dal cliente segreto al bonus malus il duello tra assicurazioni e Ivass
Negli ultimi mesi i contrasti fra l’Autorità di controllo e le compagnie sono andati crescendo, a causa dei nuovi regolamenti sulla vendita delle polizze e sulla riforma del meccanismo che serve per penalizzare chi fa incidentiC’ è sempre stata una dialettica fra l’organismo di controllo di un settore e gli operatori dello stesso. Anche nel comparto assicurativo tra Ivass (l’ente di vigilanza) e Ania (l’associazione delle compagnie) è avvenuto un costante interscambio di opinioni, allargato ulteriormente a Sna e Anapa, le due associazioni degli agenti. Tuttavia negli ultimi tempi qualcosa sembra cambiato: i rappresentanti dei vari operatori appaiono più determinati nel ribadire le proprie posizioni.
- Biciclette Bottecchia, scoppia l’incendio nella storica fabbrica
l rogo è divampato ieri pomeriggio nell’azienda Bottecchia Cicli di Cavarzere, in provincia di Venezia. In poco tempo il capannone, da oltre seimila metri quadrati, dello storico marchio dell’industria ciclistica italiana è stato avvolto dalle fiamme. Un’enorme colonna di fumo nero si è levata nel cielo, al punto da spingere il sindaco del paese, Pierfrancesco Munari, a invitare attraverso Facebook la cittadinanza a «chiudere le finestre». L’azienda di domenica non era in attività e, fortunatamente, nessuna persona è rimasta coinvolta. Per contenere l’incendio ed evitare che si propagasse ad altre strutture vicine sono intervenute 11 squadre dei vigili del fuoco con 13 automezzi e 35 operatori dei comandi di Venezia, Rovigo, Padova e Treviso. Ingenti i danni, non si conoscono ancora le cause del rogo.
- Mobilità smart, Italia in frenata
A che punto è la decarbonizzazione della mobilità, settore «osservato speciale» per l’alto impatto a livello di emissioni di gas serra (oltre 8,5 miliardi di tonnellate di CO2 equivalente emesse nel 2019, quasi il doppio rispetto al 2000, la maggior parte legate al trasporto su strada)? Come ha reagito all’aumento del costo dell’energia e alla mancanza di componenti? A scattarne la fotografia sarà lo «Smart Mobility Report 2022» dell’Energy&Strategy della School of Management del Politecnico di Milano, che verrà presentato mercoledì 28 a Milano. Tra le evidenze e i numeri che si ritrovano nel report e che L’Economia può anticipare, quelli che riguardano una leggera flessione nel nostro mercato della smart mobility, dopo un paio di anni di record, incluso il 2020 pandemico. Se nel 2021 le immatricolazioni delle auto elettriche in Italia erano più che raddoppiate (dalle circa 60 mila del 2020 alle quasi 137 mila del 2021, in crescita addirittura del 128%), nei primi sei mesi del 2022 si è registrata una decrescita (-17% per le Bev e -2% per le Phev sullo stesso periodo del 2021), a causa dell’incertezza e della rimodulazione degli incentivi per i veicoli elettrici e dello shortage di materie prime e semiconduttori, ulteriormente inasprito dalla guerra, e che ha interessato tutto l’automotive, elettrico incluso. Il trend del nostro Paese però è in contrasto con le vendite globali di veicoli elettrici, cresciute nella prima parte del 2022 ancora di più che nel 2021.
- La forza del noleggio. Il business torna in pista
immatricolazioni in calo, ma fatturato in aumento per il settore del noleggio auto. Se la domanda di nuove vetture da noleggiare da parte di aziende e privati rimane sempre alta, l’offerta dei produttori non è però in grado di soddisfarla, soprattutto a causa della crisi dei microchip. «E così le società di renting sono costrette a prolungare i contratti già attivi con i loro clienti, mentre il tasso di rotazione delle flotte è in decisa frenata», spiega Alberto Viano, presidente di Aniasa, l’associazione che rappresenta in Confindustria il settore dei servizi di mobilità. Differenze si riscontrano tra gli operatori del lungo termine, più attivi sul fronte degli acquisti (+1% nei primi otto mesi dell’anno, con agosto a +69,2%) e le società del breve, bene ad agosto (+73,4%), ma ancora in forte calo (-26,6%) nel cumulato.
- Inflazione, ordinativi e tassi: tutti gli indici di un paese in frenata