Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Canalizzare il risparmio privato verso l’economia reale non è un obiettivo strategico? Se riuscissimo a ottenere un (non impossibile) 1% in più di rendimento sulla ricchezza finanziaria privata, aumenteremmo il pil italiano di 50 miliardi all’anno. Non solo, saremmo anche in grado di contribuire in modo sensibile alla crescita e lo sviluppo nazionale, assicurando nel contempo al sistema Italia un ruolo nel mercato dei capitali europeo e globale.
Generali conta di centrare i target del piano al 2024 e benché non veda alcun rischio Italia non intende incrementare l’esposizione di portafoglio ai Btp. «Pensiamo che i target inseriti nel piano industriale siano conseguibili e siamo convinti di poterli portare a casa», ha dichiarato ieri il presidente della compagnia, Andrea Sironi, a margine di un convegno a Piazza Affari. «Lo scenario è complesso: l’inflazione fa salire i tassi ma noi abbiamo un approccio molto prudente», ha assicurato l’ex rettore della Bocconi.
Responsabilità solidale: documentazione ora per allora solo per lo sconto in fattura. Per evitare la responsabilità solidale, il cedente anche fornitore deve infatti acquisire, ora per allora, il visto di conformità e l’attestazione di congruità delle spese. Tenuto conto esatta qualificazione dei soggetti obbligati saranno solo le cessioni avvenute tramite il c.d. “sconto in fattura” le uniche interessate dal nuovo testo normativo.
Non si può condannare per l’incidente sul lavoro il neo-amministratore delegato della spa. O almeno è escluso che si possa farlo senza verificare se nei sei mesi passati fra l’arrivo al timone e il sinistro in fabbrica il manager abbia avuto la possibilità di conoscere ogni eventuale problema di sicurezza, considerando anche le dimensioni dell’impresa. La colpa, d’altronde, ha un profilo soggettivo oltre che oggettivo: bisogna verificare la possibilità che ha l’agente di osservare la regola cautelare accanto alla condotta posta in essere in violazione della disposizione. È quanto emerge dalla sentenza 33548/22, pubblicata dalla quarta sezione penale della Cassazione.
Il giudice nazionale non può sostituire ad una clausola abusiva contenuta in un contratto concluso tra un professionista ed un consumatore una disposizione legislativa vigente in quello Stato. Lo afferma la Corte di Giustizia con una sentenza emessa nelle cause riunite n. 80/2021, 81/2021, 82/ 2021 depositata il giorno 8/09/2022.
Sempre risarcibile l’errore giudiziario. Lo Stato deve pagare tutti i danni non patrimoniali patiti dai cittadini per la condotta illegittima di un magistrato nell’esercizio delle sue funzioni. E non soltanto le lesioni che scaturiscono dalla privazione della libertà personale, come invece disponeva la legge sulla responsabilità civile delle toghe in vigore fino al 2015. È dunque incostituzionale, nella parte in cui non lo prevede, l’articolo 2, comma primo, della legge 117/88, nel testo anteriore alla modifica apportata dall’articolo 2, comma primo, lettera a), della legge 18/2015. Lo stabilisce la sentenza 205/22, pubblicata dalla Consulta il 15 settembre (redattrice la giudice Emanuela Navarretta).
Via libera, dall’assemblea del Montepaschi, all’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro. Si tratta della quinta ricapitalizzazione in poco più di dieci anni. L’operazione, che l’amministratore delegato Luigi Lovaglio intende lanciare fra ottobre e novembre, è passata a larghissima maggioranza con il 99,63% di favorevoli. «È l’inizio ufficiale della partita, adesso si corre, in ottobre partiremo», ha detto l’a.d. Luigi Lovaglio. Nel corso dei lavori, che ha approvato anche il raggruppamento delle azioni, il capo azienda ha aperto al sostegno dei partner commerciali Axa e Anima, precisando però che il loro apporto all’operazione dovrà essere alle stesse condizioni degli altri investitori: «Guardiamo con interesse a opzioni relative all’ingresso di investitori istituzionali per dare stabilità all’azionariato di Mps».
- Ok all’aumento di Mps “Servono subito 2,5 miliardi”
Un’operazione «da fare subito», ha ribadito l’ad Luigi Lovaglio: anche perché serve a finanziare 3.500 uscite volontarie a condizioni favorevoli (sette anni di scivolo) «a fronte di una legge che scade il 30 novembre e quindi i tempi sono brucianti », ha detto il manager ex Unicredit e Creval. I 23 soci presenti (escluso il Tesoro), che con altri 131 deleganti assommavano circa l’1% del capitale, sperano che l’aumento bruciante non si riveli, a posteriori, un aumento bruciato, come gli altri sei che hanno visto Mps chiedere agli azionisti e poi perdere circa 22 miliardi; somma che sale verso i 30 miliardi contando i salvataggi pubblici, come l’ultimo del 2017 per cui il Tesoro detiene il 64,2% delle azioni. Il socio pubblico, si sa da giugno, è impegnato a sottoscrivere gli 1,6 miliardi di euro di sua spettanza.
- Per la responsabilità dei magistrati più numerosi i danni risarcibili
Si estende la responsabilità dei magistrati. Che potranno essere chiamati a risarcire anche i danni non patrimoniali che derivano dalla lesione di diritti inviolabili. Lo prevede già la riforma del 2015, ma ora la Corte costituzionale interviene, con la sentenza n. 205 depositata ieri e scritta da Emanuela Navarretta, per censurare anche la disciplina precedente che limitava invece la responsabilità civile delle toghe in caso di danni non patrimoniali alla sola ipotesi della privazione della libertà personale.
- Società responsabile anche se il vantaggio è esiguo
La Corte di cassazione (sentenza 33976/2022) ha ritenuto una società responsabile dell’illecito amministrativo previsto dal reato individuato dall’articolo 25-septies, comma 3, del Dlgs 231/2001 pur avendo adottato un modello organizzativo, ma con sistemi di controllo inidonei alla prevenzione di un infortunio e a fronte del fatto che il risparmio ottenuto dal comportamento messo in atto fosse minimo. È stata accertata una minor spesa di 1.860 euro, considerata esigua in raffronto a quanto sborsato dall’azienda in tale ambito in un anno (100-130mila euro).
- Responsabilità solidale: pesano importi, date e natura dei bonus
Natura del bonus, importo dei lavori realizzati, data di maturazione dell’opzione di cessione e sconto in fattura. Le nuove regole sulla responsabilità solidale, inserite nella legge di conversione del decreto Aiuti bis, non danno indicazioni univoche al mercato. Creano, invece, diversi regimi, che cambiano e si incrociano a seconda delle caratteristiche dell’agevolazione. Per orientarsi nella nuova mappa, e capire quali regole applicare, è necessario, allora, considerare tre variabili. La prima è la natura delle agevolazioni. La responsabilità solidale depotenziata si applicherà, infatti, «ai crediti per i quali sono stati acquisiti i visti di conformità, le asseverazioni e le attestazioni», previsti dal decreto Rilancio. Mentre per i bonus minori ci sono regimi differenti, per il superbonus questi documenti sono sempre stati obbligatori.
- I 200 di Bper per la cultura bancassicurativa
La Bancassurance rappresenta uno degli assi portanti del modello organizzativo specializzato che Bper ha adottato nell’ambito del suo nuovo piano industriale. Di qui l’idea di una squadra di oltre 200 consulenti assicurativi, veri e propri “evangelist” che supporteranno le filiali per aumentare il livello di consapevolezza delle famiglie e delle aziende nella ricerca delle migliori soluzioni per proteggersi dagli imprevisti della vita privata e dai rischi connessi all’attività di impresa. «Grazie alla partnership strategica con il Gruppo Unipol saremo in grado di offrire prodotti sempre più completi, semplici e personalizzabili – sottolinea Pasquale Panzarino, responsabile Direzione Strategie assicurative -.
- Le Pmi: «Guerra e crisi energetica mettono a rischio la crescita 2023»
Stavano recuperando dopo la pandemia, che aveva interrotto la loro lenta ripresa, provocando nel 2020 un calo dei fatturati dell’8,6 per cento. Nel 2021 le Pmi italiane avevano dimostrato di saper reagire, con un fatturato previsto in crescita dell’8,1% su base annua. Ora la guerra in Ucraina e la crisi energetica arrivano come una nuova batosta: la ripresa è a rischio e il «processo di recupero delle Pmi italiane potrebbe subire un rallentamento nel prossimo biennio». Nello scenario peggiore nel 2023 si avrebbe un calo dei ricavi dello 0,5 per cento. Non solo: 16mila Pmi, il 10,6% del totale, con 478mila addetti, sono esposte ai rischi climatici, ambientali e di transizione, mettendo in bilico la tenuta del sistema. Lo scenario economico «di per sé critico e molto incerto» si è ulteriormente complicato «con la crisi di Governo, lo scioglimento del Parlamento e l’indizione anticipata di nuove elezioni politiche, che per larga parte del secondo semestre del 2022 limiterà l’azione di Governo» e «criticità strutturali e congiunturali definiscono un quadro in cui è necessario agire».
- Industria, prime crepe dallo shock energetico
Poco più di un punto. Oppure 20. Un modo sintetico per valutare le difficoltà del momento per la manifattura è qui, nella distanza siderale tra il trend della produzione, quasi ferma e quello del fatturato, in corsa a doppia cifra. Sintesi numerica di un mix di fattori mai sperimentati in tempi recenti, con caro-energia e inflazione generalizzata a costringere le aziende a rivedere di continuo i listini nel momento in cui la domanda inizia a mostrare qualche segnale di indebolimento.
- Confcommercio:ora una recessione mite, poi l’assenza di crescita