Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Potrebbe bastare una polizza da 100 euro l’anno per coprire in Italia il rischio terremoto replicando un modello simile a quello della Francia, dove vige un sistema semi-obbligatorio. É il messaggio lanciato ieri mattina da Umberto Guidoni, co-direttore generale di Ania, l’associazione delle compagnie di assicurazione, intervenuto al convegno «Catastrofi e siccità: come colmare i gap di protezione e finanziamento dell’agricoltura», organizzato da Ania e Febaf (Federazione Banche Assicurazioni e Finanza).
È passato molto tempo da quando nei primi anni ‘80 l’allora ministro del Tesoro Beniamino Andreatta creò le condizioni per la nascita dei fondi comuni di investimento mobiliare. Nel marzo 1982 Andreatta, durante l’esame del disegno di legge (approvato poi con modifiche dalla Camera il 23 marzo 1983, Legge n. 77) da parte della Commissione Finanza e Tesoro del Senato, concentrò il suo intervento sui mali profondi del mercato finanziario italiano: la scarsa profittabilità delle società sotto il profilo degli interessi degli azionisti, i comportamenti spesso poco apprezzabili degli amministratori delle società, la scarsa trasparenza dei bilanci che non stimolava la fiducia dei risparmiatori.
Si preannuncia un nuovo cambio di azionista per Ariscom, la compagnia assicurativa specializzata nell’offerta alle piccole e medie imprese. Fondato nel 2007 da nomi altisonanti come, fra gli altri, Pellegrino Capaldo, la famiglia Impronta, fondatrice negli anni Settanta della società di brokeraggio Marine & Aviations e Biagio Agnes, che è stato il primo presidente Ariscom, il gruppo era poi stato acquisito nel 2018 dagli statunitensi di Argo. Nuovi azionisti che avevano messo a punto un piano di crescita cambiando anche il nome della compagnia in Argo Global Assicurazioni. Un marchio che ora però è probabilmente destinato a mutare di nuovo visto che, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, gli attuari investitori avrebbero deciso di rimettere sul mercato la compagnia.
Luglio in crescita per la raccolta delle reti di consulenza nonostante l’incerto andamento delle borse. Il saldo del mese si è attestato (dati Assoreti) a 4,2 miliardi di euro, in aumento del 33,2% rispetto a giugno ma in calo del 22,5% su luglio 2021, quando però le condizioni di mercato erano nettamente migliori delle attuali. In dettaglio, nei prodotti del risparmio gestito sono confluite risorse nette per 1,2 miliardi, in crescita del 28,5% rispetto a giugno (-65,3% annuo), mentre il comparto amministrato ha avuto volumi di raccolta pari a 3 miliardi, in aumento del 35,2% mensile (+55,7% annuo) e indirizzati in prevalenza sulla componente finanziaria (1,7 miliardi). Il bilancio da inizio anno è positivo per 28,8 miliardi; quasi l’80% della raccolta netta (22,8 miliardi) è investita tra prodotti finanziari (gestiti e amministrati) e assicurativi-previdenziali.
La frenata economica e l’alta inflazione hanno aumentato i rischi e la vulnerabilità del settore finanziario. Lo hanno sottolineato ieri le tre autorità Ue di vigilanza su banche (Eba), mercati (Esma) e assicurazioni (Eiopa) in un’analisi congiunta sui pericoli dell’autunno 2022 in una fase la Bce alza i tassi a ritmo spedito e la Vigilanza di Francoforte aumenta i controlli sugli effetti della crisi del gas per le banche. Per Eba, Esma e Eiopa le conseguenze della guerra in Ucraina e le interruzioni degli scambi commerciali hanno causato «un rapido deterioramento delle prospettive economiche» che si è aggiunto alle pressioni inflazionistiche preesistenti e ha indebolito il potere d’acquisto delle famiglie.

Partite Iva, le aperture crollano a 125mila. I nuovi avviamenti sono circa il 15% in meno rispetto a quelli del secondo trimestre del 2021 e quasi per la metà forfettari. Così, nel quarto, quinto e sesto mese dell’anno si perde la coda del boom post pandemico, con contraccolpi soprattutto nel settore del commercio. Un quadro diverso da ciò a cui eravamo abituati quello descritto dai nuovi dati dell’Osservatorio sulle partite Iva per il secondo trimestre 2022, pubblicati ieri dal dipartimento delle finanze del Mef, ma che non deve preoccupare.
Superbonus, responsabilità sì ma per dolo e colpa grave. Non scatta la forma di responsabilità oggettiva, prevista dalle ultime misure anti frode, in capo alle banche. I cessionari si sarebbero trovati complici di eventuali meccanismi di frode anche attuando una serie di misure di controllo e verifica. Sono stati rimossi con un allentamento del concetto di responsabilità gli ultimi ostacoli al blocco, che ancora continua nella pratica, delle cessioni dei crediti.

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  • L’aiuto interessato di Anima e Axa spinge Mps in Borsa
Mps si riprende un quinto della capitalizzazione di Borsa, alquanto vessata, nel diffondersi di nuove speranze per cui l’aumento di capitale da 2,5 miliardi a ottobre sia realizzabile con il sostegno dei due partner Anima Sgr e Axa. I rispettivi fornitori di risparmio gestito e polizze assicurative ai clienti della rete senese, pronti a versare una somma fino a un terzo dei 900 milioni “privati” necessari a Mps (il resto lo mette il Tesoro, primo socio al 64%) in cambio di una revisione strategica dei loro contratti, in scadenza nel 2030 e nel 2027.

  • L’Asl evita il risarcimento se gli ausiliari sono assolti nel penale
  • Generali, nuovo brand e nuovi target per il veicolo delle infrastrutture
  • Istat: frenata in arrivo per la manifattura

Handelsblatt

 

  • Hannover Re prevede ulteriori aumenti di prezzo per il prossimo anno
I grandi sinistri, le pandemie e l’inflazione hanno reso necessario un aumento dei premi. Ciononostante, i principali riassicuratori continuano a registrare una domanda elevata.