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Responsabilità medica: una volta provato il nesso causale tra aggravamento o insorgenza della malattia e condotta dei sanitari, spetta a questi ultimi dimostrare l’impossibilità della prestazione per una causa imprevedibile ed inevitabile. Lo ricordano i giudici della III sezione civile della Corte di cassazione nella sentenza numero 25884 del 2022, accogliendo il ricorso presentato da due eredi avverso la decisione della Corte di appello.
O difensore o Dpo (responsabile della protezione dei dati): un’impresa o un’amministrazione, titolari del trattamento, non possono affidare una causa all’avvocato già incaricato della funzione prevista dal Gdpr (regolamento Ue sulla protezione dei dati n. 2016/679) anche a beneficio degli interessati (clienti, utenti, ecc.), potenziali avversari del titolare del trattamento. È quanto ha deciso il Garante della privacy, che, con l’ingiunzione n. 214 del 9 giugno 2022, ha sanzionato un Comune colpevole di avere delegato per la difesa in alcuni giudizi lo stesso professionista legale già individuato come responsabile della protezione dei dati (articolo 37 del Gdpr).
A livello globale si registra un aumento del 53% di investimenti in fondi Esg (environmental, social, and corporate governance, acronimo che indica tutte quelle attività legate all’investimento responsabile), ossia i fondi che basano la propria attività sulle azioni messe in campo dalle organizzazioni in materia ambientale, sociale e di governance. Ma a fronte di tale trend positivo emerge la necessità di una regolamentazione univoca e di obiettivi comuni per aumentare la fiducia degli investitori, considerato che nel mondo si contano circa 870 politiche e regolamenti, con 225 aggiunte o revisioni solo nel 2021 nell’ambito delle politiche e delle normative di finanza sostenibile
Nei casi di finanziamenti pubblici e appalti eseguiti in violazione della normativa c’è la confisca ex 231 del profitto, ma con limiti. Va infatti scomputato dal vantaggio economico che la società ha tratto l’utilità comunque conseguita dalla controparte.

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  • Mobilità on demand in altalena ma l’autonoleggio resiste alla crisi
Aniasa conferma che il settore prosegue la corsa: nel lungo termine flotta cresciuta del 6,6% nei primi 6 mesi del 2022. Non mancano però le difficoltà: l’industria soffre di interruzioni nella supply chainI l settore dell’autonoleggio prosegue la propria corsa, ma non senza difficoltà. In cima alla lista di ostacoli che deve superare ci sono i problemi ad immatricolare tutti i veicoli di cui ha bisogno. Come noto, infatti, l’industria automobilistica sta soffrendo pesanti interruzioni nella sua supply chain – soprattutto per quel che riguarda i microchip ormai diventati un componente essenziale delle cosiddette connected car – che le impediscono di produrre tutte le auto ordinate dai clienti.
  • C’è più consulenza indipendente
Consultique, società veronese di consulenza finanziaria indipendente, apre un suo ufficio in piazza Duomo a Milano e la notizia riporta l’attenzione su un settore, quello della consulenza indipendente in crescita. Da un punto di vista normativo si deve parlare di consulenza autonoma, che si distingue da quella prestata dai consulenti finanziari “abilitati all’offerta fuori sede”, quelli che operano per conto di reti di consulenza e banche, principalmente perché i consulenti autonomi non possono ricevere alcun compenso da intermediari e società- prodotto, ma sono remunerati esclusivamente dal cliente, a parcella, non a caso è chiamata anche consulenza fee-only. È una professione giovane, che solo da poco ha superato la fase di “rodaggio” normativo. All’11 agosto, secondo i dati dell’Ocf – l’organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei consulenti finanziari – i consulenti finanziari autonomi erano 525, che per una metà circa operano per conto di una delle 61 società di consulenza finanziaria autorizzate; a fine 2021 il loro numero si fermava a 428 e le società erano 49.

  • Tutte le pensioni possibili
Sarà per la campagna elettorale e le connesse inevitabili promesse che non-si-possono-mantenere, ma uno degli argomenti di drammatizzazione politica è la presunta fine di quota 102 con il ritorno dal gennaio 2023, allo scalone Fornero. Ma è proprio così? Sicuramente no e per una serie di buoni motivi. Il nuovo governo, se tutto va bene, sarà operativo non prima di fine ottobre, avrà quindi pochissimo tempo per scrivere la legge di bilancio, oltretutto in assenza della parte programmatica della Nadef, per evitare un disastroso esercizio provvisorio e con gli impegni di spesa già definiti per circa 35 miliardi, il che non consentirà alcuna delle spregiudicate promesse elettorali; dovrà stanziare 20 miliardi per la rivalutazione delle pensioni, altri 7 per gli interessi sul debito, poi le code di superbonus, bollette e le spese indifferibili, faranno il resto.
  • Mutui, i conti in tasca dopo il rialzo della Bce
Oggi i tassi dei finanziamenti fissi sono più alti di circa 200 centesimi rispetto a un anno fa, mentre per un variabile il rincaro potrebbe ammontare a 50 euro al mese

  • Se il rischio non è chiaro il contratto di swap è nullo