È stata appena conclusa una partnership tra il gigante dell’e-commerce Amazon e la giovane start-up insurtech britannica, Inshur.
Sebbene i suoi tentativi di lanciarsi su vari mercati assicurativi si siano spesso rivelati fallimentari negli ultimi anni, il gruppo Amazon non esita a unire le forze con gli operatori del settore per offrire coperture specifiche.
Come dimostra la partnership recentemente annunciata dall’insurtech britannica Inshur. Creata nel Regno Unito nel 2016 per modernizzare il mercato assicurativo delle auto commerciali, ha coperto per la prima volta gli autisti di Uber a New York prima di estendere le sue attività al Regno Unito e poi ai Paesi Bassi. Finora ha raccolto 25 milioni di sterline (circa 35 milioni di euro) dal suo round di finanziamento di serie B, con Munich Re tra i suoi investitori.
Questa start-up ha due assicuratori di riferimento, l’americana Clear Blue e la francese Wakam. È con l’assicuratore francese che Inshur ha annunciato all’inizio di settembre una partnership con Amazon – e più precisamente con la sua filiale “Amazon Flex“, creata nel 2015.
Il prodotto proposto è un’assicurazione auto che copre gli autisti di Amazon solo durante i loro giri di consegna, venduta ai fattorini a partire da 22 pence (25 centesimi) all’ora. Questa copertura può essere acquistata anche su base mensile o annuale per i conducenti abituali: è applicabile negli Stati Uniti e nel Regno Unito (esclusa l’Irlanda del Nord), direttamente dall’applicazione mobile Amazon Flex.
Gli ultimi dati disponibili sul numero di autisti di Amazon Flex provengono da un’indagine di Bloomberg del giugno 2021, che ha riportato più di quattro milioni di download dell’applicazione, due terzi dei quali negli Stati Uniti.