ACCORDO SULLA CESSIONE DEI CREDITI. RESPONSABILITÀ SOLO CON DOLO O COLPA GRAVE
di Andrea Pira
Il Superbonus cambia ancora. Le forze politiche hanno trovato l’intesa sull’emendamento al decreto Aiuti bis che interviene sulla responsabilità nella cessione dei crediti fiscali generati dai bonus edilizi, con l’intento di sbloccare circa 6 miliardi di crediti di fatto congelati dalle banche. L’accordo ha permesso di approvare il decreto da 17 miliardi votato ieri da Palazzo Madama. Con la soluzione messa a punto dagli uffici del ministero dell’Economia guidato da Daniele Franco non scatta la forma di responsabilità oggettiva prevista dalle ultime misure anti-frode in capo alle banche, le quali si sarebbero altrimenti trovate complici di eventuali meccanismi di frode.
La responsabilità in solido per la cessione dei crediti legati a bonus edilizi e Superbonus sarà circoscritta ai casi di violazione «con dolo o colpa grave» per i crediti maturati dopo il varo del decreto dello scorso novembre che introduce l’obbligo di visti di conformità, asseverazioni e attestazioni. Per quanto riguarda i crediti generati prima delle misure anti-frode, la responsabilità in solido per i soggetti diversi da banche, intermediari finanziari e assicurazioni sarà circoscritta ai casi di dolo o colpa grave, ma sarà necessaria la presentazione di visti di conformità, asseverazioni e attestazioni «ora per allora».
La responsabilità solidale delle banche in caso di frodi (si parla di 5 miliardi di truffe legate soprattutto al bonus facciate) è stata finora il vero tappo del sistema. Come sottolineato dalla circolare dell’Agenzia delle Entrate dello scorso 23 giugno, chi accetta crediti edilizi che in seguito si rivelano oggetto di frodi rischia di incorrere nel concorso di colpa. I cessionari rischiavano finora di trovarsi complici di eventuali frodi anche attuando una serie di misure di controllo e verifica. Per le banche è stata quindi necessaria una verifica caso per caso al fine di evitare responsabilità
«Ora è importante che l’Agenzia delle Entrate adegui il contenuto della circolare dello scorso giugno in modo che si creino le condizioni più favorevoli per l’acquisto dei bonus edilizi», hanno commentato dall’Abi il presidente Antonio Patuelli e il direttore generale Giovanni Sabatini. Plaude allo «sforzo collettivo» sulla misura anche l’Ance, i cui vertici ieri hanno avuto colloqui con il segretario del Pd Enrico Letta e con il leader M5S Giuseppe Conte (il giorno prima con Antonio Tajani di Forza Italia). «Resta l’altra emergenza del caro materiali per quanto riguarda sia le compensazioni 2021 sia l’aggiornamento dei preziari 2022», ha spiegato la presidente Federica Brancaccio. Soddisfatta anche Cande (Class Action Nazionale dell’Edilizia), che ora chiede l’apertura di un tavolo di confronto con governo, Abi, Cdp, Poste e Mediocredito Centrale per l’immediata circolazione dei crediti.
Nel decreto Aiuti bis entra anche l’istituzione a inizio legislatura di un Comitato Parlamentare per la Sicurezza della Repubblica provvisorio che si riunirà in attesa della nomina, entro 20 giorni dalla fiducia al governo, del nuovo Copasir. L’organismo sarà formato dai componenti della legislatura uscente che saranno rieletti e integrato da deputati e senatori nominati dai presidenti della Camere, se il numero sarà inferiore a sei.
Sulle pensioni viene incrementato a 1.000 euro l’ammontare impignorabile. Viene poi prorogato fino al prossimo 31 dicembre lo smart working per i lavoratori fragili e per i genitori dei figli under 14. Ok anche 340 milioni a StMicroelectronics per gli investimenti legati al Pnrr. (riproduzione riservata)
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