A fronte di una carenza di capacità assicurativa nel settore cyber, le aziende europee hanno deciso di unire le forze creando una propria compagnia di mutua assicurazione.
Secondo quanto rivela l’Argus, diverse multinazionali europee di diversi settori hanno creato lo scorso aprile una società mutua di assicurazione, denominata Miris, la cui missione principale sarà quella di fornire loro un’assicurazione informatica.
La società con sede in Belgio ha richiesto l’approvazione dell’autorità di regolamentazione belga la scorsa primavera. Attualmente è in attesa della licenza per operare da Bruxelles e offrire una copertura informatica europea e globale ai suoi membri con sede nell’Unione europea (UE) e nello Spazio economico europeo (SEE). L’idea è di renderla operativa entro il 1° gennaio 2023.
Tra i membri che hanno avviato il progetto ci sono aziende tedesche come BASF, francesi come Airbus, Sonepar, il gruppo Adeo, Veolia Environnement e Michelin, e belghe come Solvay. Sebbene il progetto sia guidato dalle aziende, la sua iniziativa è accolta con favore dalle associazioni di risk manager, tra cui Ferma, a livello europeo.
Questa iniziativa è tutt’altro che una novità. Nel 1840, infatti, un’associazione di industriali americani fondò la mutua assicuratrice FM Global. Negli anni ’70, a causa della mancanza di assicuratori, una ventina di compagnie petrolifere furono costrette a creare una mutua assicurativa comune, chiamata OIL (Oil Insurance Limited), dedicata alla copertura dei rischi di danni e inquinamento.
Miris è una mutua a “capitalizzazione” e coprirà solo i rischi dei suoi soci. Ogni membro dovrà pagare una quota d’iscrizione e poi “mantenere una polizza assicurativa per tutto il periodo della sua adesione pagando i contributi”, si legge sul sito di presentazione della mutua.
Miris assegnerà fino a 25 milioni di euro di capacità a ciascun membro nei primi due anni. Si coassicurerà con il mercato assicurativo, seguendo le condizioni dell’assicuratore principale per i testi e i prezzi di mercato. Il suo livello minimo sarà di 10 milioni di euro, il che le consentirà di intervenire in prima linea laddove gli assicuratori hanno difficoltà a rispondere. La mutua ha dichiarato che sta valutando la possibilità di aumentare la propria capacità a 30 milioni di euro a partire dal terzo anno.
“Miris è un assicuratore europeo e può accettare solo membri dell’UE e del SEE. La sua domanda di licenza riguarda l’assicurazione diretta, ma il suo domicilio in Belgio le consente anche di accettare la riassicurazione attiva, se necessario. Può coprire le attività dei suoi membri in tutto il mondo attraverso polizze emesse in Europa. È stata sottoposta a un rigoroso controllo antitrust per garantire che le attività dei membri al di fuori dell’Europa non violino le normative locali in materia di concorrenza e sono state adottate misure per risolvere eventuali problemi”, spiega la nuova mutua assicuratrice.
Infine, Miris afferma che partirà con un capitale in linea con le aspettative di Solvency II e che applicherà un modello di sottoscrizione “rigoroso”. Il capitale in eccesso andrà in un conto di riserva, dove si accumulerà e sarà disponibile per sostenere la capacità offerta ai soci.