Negli ultimi 25 anni la quota di risparmio gestita dalle compagnie assicurative è cresciuta e si è stabilizzata intorno al 35%. Ne parla il Consigliere dell’IVASS
Prof. Riccardo Cesari al Forum Assicurazioni.

Il Consigliere Ivass Riccardo Cesari è intervenuto al Forum Assicurazioni, organizzato a Venezia da Mondo Institutional lo scorso 16 settembre. Il tema è stato quello delle polizze vita.

Le polizze Vita svolgono da tempo un ruolo primario nell’ambito del risparmio gestito, sottolinea Cesari: sebbene negli ultimi 25 anni la propensione al risparmio in Italia sia in sensibile calo, dal 20% degli anni ’80 e ’90, all’8% pre pandemia (oggi al 13%, per i minori consumi da pandemia), la quota gestita dalle compagnie di assicurazione è cresciuta a scapito soprattutto dei Fondi comuni e si è stabilizzata, dal 2012, intorno al 35%. Quindi quasi 900 miliardi di euro su oltre 2500 in gestione presso i vari intermediari finanziari.
In termini di raccolta netta annua, il recupero di quote di mercato da parte delle assicurazioni (e in minor misura dei fondi pensione) è stato, dopo la grande recessione del
2007, molto consistente.

Un aspetto particolare di questa evoluzione, che ha coinvolto anche le assicurazioni,
è la creazione di prodotti che fanno “gestioni di gestioni”.
Se 2500 miliardi di euro è l’ammontare complessivo (nel 2021) del risparmio gestito,
la consistenza al netto degli investimenti in OICR e/o in GPM da parte degli altri intermediari scende a 1700 miliardi di euro. Ciò significa che su 150 euro in gestione, quasi 50 sono gestioni di gestioni.

Si tratta di una tendenza in crescita (con una battuta d’arresto dopo la crisi del 2000-
2001) che non sembra fermarsi. Dietro c’è certamente una esigenza di diversificazione degli investimenti, soprattutto per il segmento retail, ma occorre prestare molta attenzione al tema delle commissioni e a quello che EIOPA chiama il “value for money assessment”, cioè la valutazione (e il continuo monitoraggio) del rapporto qualità/prezzo nelle gestioni finanziarie ed assicurative.

Per quanto riguarda lo sviluppo dei rami I e III, in termini reali, il Ramo III ha conosciuto,
negli ultimi 25 anni, tre distinte fasi: la crescita fino al 2007, il crollo nelle crisi mondiale ed
europea 2008-2011, e una fase di ripresa dal 2012 a oggi. In quest’ultima fase, un notevole contributo hanno dato (a proposito di gestioni di gestioni), i prodotti “ibridi” o multiramo che hanno raggiunto, nel 2021, il 51% dei premi Vita (Ramo I + III) e il 26% degli asset investiti, spiega Cesari.

Le innovazioni regolamentari

Cesari ricorda che lo scorso 11 marzo IVASS ha avviato una doppia consultazione pubblica riguardante da un lato “suggerimenti” sui prodotti Vita in tema di estensione del “fondo
utili” ai contratti esistenti, garanzia demografica nei prodotti di Ramo III ; dall’altro l’introduzione di un Regolamento sulle polizze unit, index e sui fondi interni, in sostituzione della Circolare 474/2002 (polizze unit linked) e del Regolamento n. 32/2009 (polizze index linked).
La doppia consultazione si è chiusa lo scorso 9 giugno con 81 commenti sul primo
documento e ben 286 commenti sul secondo. L’Istituto conta di chiudere nell’arco di quest’anno, probabilmente dopo un secondo passaggio pubblico.

Con riferimento al Documento regolamentare, oltre a mettere mano a una normativa
divenuta obsoleta, esso era vincolato, in base alla direttiva Solvency II, a interventi non più
restrittivi di quanto previsto dalle Direttive UCITS 2009 e 2014 sugli OICVM (Organismi di
investimento collettivo in valori mobiliari o UCITS armonizzati). Le novità più importanti
sono:
– Estensione della regolamentazione alle imprese operanti in LPS e in stabilimento per
obiettivi di tutela del consumatore in capo al Paese ospitante
– Piena simmetria con la Regolamentazione bancaria in materia di OICVM
– Limiti di concentrazione per emittente e per controparte in derivati
– Eliminazione dei riferimenti ai rating delle agenzie internazionali

La pubblica consultazione ha messo in luce numerosi punti di discussione, conclude Cesari. Alcuni fanno riferimento a scelte del legislatore primario (europeo o nazionale) che non potevano che essere recepite pienamente dallo schema di regolamentazione secondaria. Altri, invece, fanno riferimento alle scelte prospettate dall’IVASS nella costruzione della bozza di regolamento ed è su questi che stiamo concentrando i nostri sforzi per cogliere quanto più possibile i suggerimenti e le indicazioni provenienti dai vari stakeholders.
Il comune obiettivo è quello di un mercato del risparmio assicurativo competitivo al
suo interno e con gli altri intermediari finanziari e nel contempo solido e attraente grazie ai
presidi di tutela e vigilanza a garanzia della sua clientela sia attuale che potenziale.