di Matteo Rizzi
Trionfo della carta, muore il contante. Più della metà dei consumatori preferisce pagare con il bancomat o la carta di credito (55%). Al contrario, sono una minoranza quelli che preferiscono i contanti (22%), mentre la restante parte è indifferente (24%). È quanto emerge dallo studio “Preferenze di pagamento dei consumatori nell’area dell’euro” pubblicato dalla Banca centrale europea. Il 94% della popolazione europea possiede comunque almeno una carta di pagamento (di debito o di credito), mentre la percentuale di europei che non ha accesso ad alcuna opzione di pagamento diversa dal contante è inferiore al 2%.
Quando si cerca di capire i fattori alla base delle scelte di pagamento dei consumatori, spiega lo studio, cioè perché preferiscono un metodo di pagamento, ci troviamo di fronte a una sfida complessa. La preferenza tra i metodi di pagamento può essere infatti influenzata dai gusti personali (abitudini di pagamento individuali, reddito in contanti, ecc.), dal beneficiario (se l’esercente accetta o meno i metodi senza contanti) e anche da altri fattori come l’importo da pagare.
Ma se l’identikit di chi vuole utilizzare solo i contanti è rimasto invariato negli anni (persone meno istruite, meno ricche, più anziane) emerge come l’utilizzo di carte sia anche strettamente correlato all’uso di internet: chi utilizza il web solo poche volte a settimana o al mese ha meno probabilità di possedere una carta o ad aver accesso a soluzioni di pagamento elettronico. La variabile relativa all’utilizzo di Internet ha quindi mostrato che esiste una forte correlazione tra l’alfabetizzazione digitale e l’uso di metodi di pagamento elettronici.
Non emergono differenze notevoli tra lavoratori autonomi e dipendenti: tendono in stessa misura a possedere carte o ad avere accesso a opzioni di pagamento in carta. Calano, invece, le diffusioni delle carte tra i pensionati. Tuttavia, come ci si poteva aspettare, scrivono i ricercatori, c’è una maggiore probabilità che un soggetto disoccupato sia fuori dai circuiti bancari, così come gli studenti, preferendo quindi il contante.
Per quanto riguarda le variabili demografiche, si nota un effetto moderato della variabile di genere, ovvero le donne tendono ad avere meno contanti nel portafoglio, mentre è stata riscontrata una chiara relazione positiva con l’età: le persone più anziane sono più propense a tenere con sé più contanti per scopi quotidiani.
Tuttavia, i ricercatori sottolineano che sebbene i risultati mostrino chiare tendenze, esiste un quadro ambiguo delle cause sottostanti del perché si preferisca ancora il contante. Dai modelli è difficile infatti capire se le persone che detengono più contanti lo preferiscono semplicemente come metodo di pagamento comodo e veloce, oppure perché “costrette” a usare il contante.
Oppure ancora perché ricevono il loro reddito in contanti, od oppure ancora a causa dello sottosviluppo della mancanza di altre opzioni di pagamento.
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