di Anna Messia
Potrebbe bastare una polizza da 100 euro l’anno per coprire in Italia il rischio terremoto replicando un modello simile a quello della Francia, dove vige un sistema semi-obbligatorio. É il messaggio lanciato ieri mattina da Umberto Guidoni, co-direttore generale di Ania, l’associazione delle compagnie di assicurazione, intervenuto al convegno «Catastrofi e siccità: come colmare i gap di protezione e finanziamento dell’agricoltura», organizzato da Ania e Febaf (Federazione Banche Assicurazioni e Finanza). Una polizza da 100 euro potrebbe consentire alle compagnie assicurative di coprire un rischio annuo complessivo di circa 10 miliardi causato dai terremoti. Mentre per ricostruire strutture private danneggiate lo Stato l’anno scorso ha pagato 4 miliardi e altri 3 miliardi per le infrastrutture. «Il 78% del territorio italiano è esposto a un rischio elevato di terremoti e alluvioni ma solo il 5% delle abitazioni è assicurato», ha ricordato Guidoni. «Per colmare questo gap di protezione, che rende il Paese più fragile, è necessario avviare un sistema pubblico-privato per la gestione ex-ante del rischio e per garantire maggiore tutela e sicurezza ai cittadini e al Paese».
Il dossier, numeri alla mano, potrà essere studiato dal governo che si insedierà dopo le elezioni del 25 settembre, mentre c’è un altro ambito dove la collaborazione pubblico-privato destinata a coinvolgere le assicurazioni è a uno stadio più avanzato. Si tratta del settore agricolo, che rappresenta il 15% del prodotto interno lordo italiano. A fronte della crescente esposizione al rischio di catastrofi naturali la Legge di Bilancio 2022 a valere sulla Pac 2023-2027 ha istituito un fondo mutualistico nazionale a copertura degli eventi catastrofali ai danni delle produzioni agricole, operativo dal 1° gennaio 2023. Il ministero delle Politiche Agricole in particolare ha previsto stanziamenti per oltre 645 milioni di euro fino al 2027 per la copertura di eventi quali alluvioni, gelo, brina o siccità, di cui 5 milioni di euro per il 2022 e 128,3 milioni di euro annui dal 2023 al 2027. Queste risorse saranno integrate con i 250 milioni di euro complessivi previsti per l’aumento del cofinanziamento delle assicurazioni agevolate fino al 2027. «Quest’anno è partita la sperimentazione per raccogliere tutti i dati necessari», ha spiegato Giudoni. «E’ stata avviata una discussione con il settore assicurativo per trovare le modalità di collaborare insieme e offrire coperture alle in un contesto di rischi crescenti, come dimostrano le siccità registrate in estate». (riproduzione riservata)
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