L’insurtech americana è stato oggetto di critiche ricorrenti oltreoceano per quanto riguarda la gestione dei dati degli assicurati
Il 2021 non è un anno facile per Lemonade. Nel maggio 2021 ha dovuto affrontare una prima serie di critiche riguardanti l’intelligenza artificiale che utilizza, in particolare per quanto riguarda la sua gestione dei sinistri, che è fatta costituita principalmente da video.
La start-up è stata infatti criticata per la sua gestione dei dati negli Stati Uniti e accusata di conservare una certa quantità di informazioni sui suoi assicurati che potrebbero portare a pregiudizi, in particolare attraverso le caratteristiche facciali, all’interno dei suoi algoritmi di rilevamento delle frodi. Questi commenti hanno portato ad accuse di razzismo, che Lemonade ha rapidamente negato, considerando che l’uso del video permette di evitare certe forme di frode – in particolare che un assicurato non si presenti sotto identità multiple.
Le nuove accuse
Ma questa risposta non è stata sufficiente a spegnere la controversia. Il 20 agosto, un appello contro Lemonade è stato presentato alla Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto Sud di New York. Un abitante del Queens, un certo Mark Pruden, è all’origine di questa azione, in seguito a una richiesta di risarcimento riguardante una perdita di gioielli: l’intelligenza artificiale utilizzata da Lemonade, chiamata “Jim”, gli chiede alla fine del processo di registrare un video che spiega la perdita. Questa sequenza di 47 secondi è la fonte di questa richiesta perché, anche se la richiesta è stata effettivamente riconosciuta e trattata dall’assicuratore, il denunciante ritiene che sia stata utilizzata per altri scopi, in particolare la raccolta di informazioni biometriche.
Per il momento, questa azione rimane individuale, ma l’attore chiede che diventi una class action: Lemonade non ha reagito a questa nuova controversia, che è strettamente legata alla precedente.