ASSOGESTIONI-CENSIS: LA VOLONTÀ DI RIMETTERE IN CIRCOLO IL RISPARMIO CRESCE DEL 13%
di Marco Capponi
L’investitore italiano riemerge dal letargo imposto dalla pandemia con il portafoglio gonfio di liquidità e tanta voglia di investirla, anche sperimentando soluzioni diverse da quelle tradizionali. Su tutte quella dell’universo della sostenibilità, pur facendo attenzione alle insidie del greenwashing. È un identikit ottimista quello tracciato dal secondo rapporto Assogestioni-Censis sulle scelte di investimento degli italiani presentato ieri in occasione dell’apertura del Salone del Risparmio di Milano: una tre giorni tornata in presenza dopo l’anno di stop causato dal Covid.

All’origine delle evidenze dello studio c’è un dato: la propensione al risparmio degli italiani è salita nel 2020 al 15,8% dall’8,1% dell’anno precedente per un totale di 4,4 mila miliardi di euro (4,9 mila nel 2021) e, stando agli ultimi dati Abi, contanti e depositi hanno ormai raggiunto quota 1,8 mila miliardi. La pandemia ha quindi rilanciato la centralità del risparmio nelle scelte finanziarie delle famiglie: l’imperativo categorico dell’industria in tale contesto è di rimetterlo in moto al più presto.

L’atteggiamento degli investitori parrebbe però giocare in favore di questa auspicata fuga dalla liquidità: la tabella in pagina mostra che a fronte di un calo del 3,3% della cautela (che comunque resta il driver dominante delle scelte, pari al 44,2% del campione) nel 2021 i clienti dei consulenti hanno visto crescere del 3,7% la percezione di nuove occasioni, del 20,8% la volontà di sperimentare strategie diverse, dell’8,8% la fiducia, del 13,1% la voglia di investire e del 3,7% la sicurezza.
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Fonte: logo_mf