Sfruttare i benefici della trasformazione digitale e la disruption di tecnologie come machine learning, artificial intelligence e natural language processing per rivoluzionare l’assistenza stradale, un settore che ha sempre faticato ad assorbire i benefici dell’innovazione. Sulla base di questi presupposti nasce hlpy, startup con base a Milano che ha suscitato l’interesse di Bene assicurazioni, socio investitore che partecipa al capitale di hlpy e di Vittoria, che attraverso Vittoria Hub ha deciso di accelerare hlpy nel percorso di sviluppo finalizzato a un piano di adozione graduale delle loro soluzioni.

«Uber ha rivoluzionato il mercato della mobilità senza una propria flotta di veicoli», ha spiegato Valerio Chiaronzi, a.d. e fondatore di hlpy. «Airbnb ha stravolto il mercato dei viaggi e del turismo senza avere neppure una camera. Nello stesso modo hlpy punta a sfruttare l’innovazione digitale per portare benefici a tutti i player coinvolti nella filiera del soccorso stradale, dalla compagnia assicurativa al cliente finale, passando per il network di soccorritori». Chiaronzi, manager con oltre 20 anni di esperienza nel settore insurance e tech, è stato vicedirettore generale di AmTrust e direttore commerciale di Europ Assistance.


Dopo l’ingresso dei nuovi soci nel capitale, il piano di sviluppo di hlpy prevede il go to market nel primo quadrimestre 2021. Nel lungo periodo la società punta all’internazionalizzazione.

«Vittoria hub è l’incubatore insurtech di Vittoria assicurazioni, votato all’open innovation», ha osservato Gianfranco Baldinotti, a.d. di Vittoria hub. «Abbiamo guardato con interesse a hlpy fin dall’inizio. Riteniamo, infatti, che il loro modello di servizio possa avere un interessante potenziale di sviluppo, sia in Italia che all’estero. Inoltre i vantaggi derivanti dall’adozione del loro modello operativo, non solo economici ma anche di controllo e governo del servizio, a tutto vantaggio dei clienti della compagnia, sono stati valutati positivamente da Vittoria, che intende introdurli progressivamente tra i propri servizi con un piano graduale di adoption».

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