Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Un mercato digitale in cui comprare e vendere crediti fiscali, a partire da quelli rinvenienti dal Super Ecobonus. L’iniziativa partirà ufficialmente a metà ottobre e porta la firma di Crif, tra i leader italiani nei sistemi d’informazioni creditizie, assieme alla fintech Workinvoice, con il supporto strategico e tecnico di Pwc. La mossa, secondo quanto riferito a MF-Milano Finanza, s’inserisce nel quadro delle agevolazioni previste nel recente Decreto Rilancio, in particolare nell’ottica dell’Econobus 110% riconosciuto a chi attua sugli immobili residenziali interventi d’efficienza energetica e/o di riduzione dei rischi sismici. Una torta che secondo alcune stime potrebbe valere tra 15 e 30 miliardi di euro. Con finalità differenti, sul marketplace potranno operare soggetti privati, società, banche o altri finanziatori. Al tempo stesso, potranno essere acquirenti interessati anche aziende, compagnie assicurative, banche o fondi interessati ad ottenere un beneficio sui propri pagamenti fiscali e a diversificare il proprio portafoglio con asset class che garantiscono rapporti rischio-rendimento soddisfacenti.
L’emergenza sanitaria ha fatto fare un salto di qualità al welfare aziendale. La constatazione emerge tra le righe dell’ultimo Welfare Index Pmi promosso dalle Generali. Numeri alla mano, quindi, il rapporto 2020 fa emergere la necessità d’inserire il tema del benessere sul luogo di lavoro tra i cardini del piano nazionale per la ripresa e la resilienza su cui il governo sta lavorando per accedere ai 209 miliardi del Next Generation Eu. «Bisogna essere strategici e non tattici nell’uso del Recovery fund. Puntare al fatto che le imprese si sviluppino, che ci sia una crescita sostenuta delle Pmi. Occorre selezionare le iniziative che aiutino le imprese che abbiamo qui e che creino sostenibilità di lungo periodo», ha spiegato il country manager e ceo di Generali Italia, Marco Sesana, intervenendo alla presentazione del documento nel corso della premiazione dei 78 Welfare Champions.
I soci storici si schierano al fianco di Alberto Nagel, in vista dell’assemblea che il prossimo 28 ottobre nominerà il nuovo cda di Mediobanca. Con Leonardo Del Vecchio ancora inchiodato al 9,9% ma disposto a salire verso il 15%, ieri gli azionisti della merchant bank riuniti nell’accordo di consultazione hanno espresso «apprezzamento unanime» per i conti 2019-2020 dell’istituto, annunciando la lista per il rinnovo del collegio sindacale. Non trattandosi di un sindacato di blocco o di voto, il patto non si esprimerà compattamente in assemblea ma, con ogni probabilità, quel 12,6% sosterrà il cda uscente e la sua lista. Storicamente vicini al top management sono del resto molti componenti del nocciolo, da Mediolanum (3,28%) a Fininvest (2%), dai Benetton (2,1%, attraverso Schematrentatre) ai Gavio (0,66%) per citare i principali.
Il consiglio di amministrazione di Cattolica Assicurazioni mette in sicurezza l’operazione Generali. Ieri il cda di Verona ha approvato gli accordi relativi alla partnership con la compagnia triestina che coinvolgono il settore dell’asset management, la salute, internet e la riassicurazione e prevedono l’ingresso nel cda della compagnia di tre rappresentanti del Leone. Il via libera del consiglio di Cattolica è arrivato dopo il parere favorevole del comitato parti correlate e rappresenta un passo ulteriore verso l’ingresso di Generali nel capitale della compagnia di Verona con il 24,4%, che avverrà per effetto della sottoscrizione del Leone di 300 dei 500 milioni di aumento complessivo chiesto dall’Ivass alla compagnia guidata da Carlo Ferraresi per aumentare il Solvency II.
- Reale Group per lo sviluppo sostenibile
Le imprese come propulsore di partnership e il Terzo Settore come ponte e collante. A 10 anni dal traguardo posto dall’Agenda 2030, il programma d’azione dell’Onu per il raggiungimento dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile, Reale Group organizza l’incontro «Partnerships For Progress: Le alleanze come motore di resilienza e inclusività». A fare il punto della situazione italiana si alterneranno oggi sul palco dell’Auditorium torinese di Reale Group leader aziendali, rappresentanti delle istituzioni italiane e internazionali ed esponenti del Terzo Settore. L’evento streaming, organizzato in collaborazione con Dynamo Academy e Torino Social Impact, è incluso nel calendario del Festival dello Sviluppo Sostenibile e si può seguire dalle 11 in diretta sui canali social di Reale Group e sulla pagina facebook di Reale Foundation.
Le segnalazioni di operazioni sospette antiriciclaggio non si fermano neanche con il Covid-19 e crescono, nel primo semestre 2020 di circa il 3%. Dato in linea con lo stesso periodo del 2019. Cresce anche l’attenzione da parte dell’autorità giudiziaria che sempre più spesso compie azioni di approfondimento sulle operazioni evidenziate dall’Unità di informazione finanziaria (Uif). Ed è costante il dato di quelle segnalazioni che nelle mani della Guardia di finanza si trasformano in indagini di riciclaggio di altre violazioni valutarie: il 50%. Mentre si avviano alla conclusione le prime indagini su due operatori virtuali di criptovalute per eventuali irregoalrità nelle segnalazioni di operazioni sospette.
- Micromobilità, ad oggi attivi 86 servizi
Ad oggi sono 86 i servizi di micromobilità in Italia, presenti in uno su tre dei 110 capoluoghi di provincia italiani. Milano primeggia con 14 servizi di micromobilità in sharing, a seguire Roma con 11 e Torino con 7. Nel ventaglio della micromobilità condivisa, il servizio più diffuso è il bikesharing presente in 26 città, seguito dai monopattini in sharing con 38 servizi in 17 città, dal bikesharing free-floating (13 servizi in 12 città) e dallo scootersharing che è presente solamente in 4 città. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Nazionale sulla Sharing Mobility nell’ambito del 4° Rapporto Nazionale della Sharing Mobility. «Questa micromobilità», ha detto Raimondo Orsini dell’ Osservatorio Sharing mobility, «è in netta controtendenza rispetto al mercato dell’auto che propone veicoli sempre più grandi, potenti e ingombranti nel parcheggio. L”aspetto più interessante è la possibilità di integrazione di scooter elettrici , bici condivise e monopattini con il trasporto pubblico e la ciolopedonalità, con un conseguente minor ricorso all’auto di proprietà»
- Welfare, la leva per le piccole e medie imprese
una leva per fare crescere le imprese in termini di produttività e di occupazione. Durante l’emergenza sanitaria il welfare aziendale si è confermato come strumento strategico per fare fronte alla pandemia. A indicarlo è la crescita di medie e piccole imprese che valutano la salute e la sicurezza tra gli obiettivi strategici. Il quinto rapporto Welfare Index Pmi, promosso da Generali Italia con la partecipazione di Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio, registra non a caso il balzo del welfare tra le aziende di media taglia. Il rapporto evidenzia che l’emergenza ha spinto oltre il 50% delle aziende a investire in politiche attive di welfare, il 79% ha confermato le iniziative in corso e il 27,7% delle imprese ha introdotto nuovi servizi e iniziative. Gli investimenti su previdenza e sanità integrative, assistenza, polizze, sostegno parentale e formazione si traducono, secondo l’analisi su 3 mila Pmi, in un aumento di produttività e di posti di lavoro. «In questo nuovo contesto le imprese hanno agito in veste di soggetti sociali, oltre che economici e di mercato. Le aziende con un welfare più maturo sono state un riferimento delle comunità e hanno avuto maggior capacità di reazione», spiega Marco Sesana, amministratore delegato di Generali Italia.
- La Rita convive con lavoro e pensione anticipata
La rendita integrativa temporanea anticipata è compatibile con l’erogazione di pensioni anticipate e con l’attività lavorativa. Questi sono alcuni importanti chiarimenti forniti dalla Covip, la commissione di vigilanza sui fondi pensione, con la circolare 4209/2020. La Rita è stata introdotta dalla legge 232/2016 al fine di poter utilizzare il capitale accantonato in previdenza integrativa come accompagnamento alla pensione di vecchiaia. Nella circolare la Covip precisa che i requisiti di accesso alla Rita sono legati alla maturazione dell’età pensionabile di vecchiaia prevista nel primo pilastro pensionistico: infatti la rendita anticipata può essere richiesta al massimo cinque o dieci anni prima dell’età di vecchiaia, cioè 67 anni, almeno fino al 2022 (la circolare specifica anche che il requisito anagrafico potrà essere certificato con una autodichiarazione).
- Dalle Casse appello per l’ok alle delibere sui versamenti
Le proroghe dei versamenti dei contributi previdenziali dei professionisti decise dalle Casse per l’emergenza Covid-19 sono ancora in attesa dell’approvazione ministeriale, necessaria per diventare operative. E c’è chi, come Enpap (psicologi) si è visto costretto a invitare i propri iscritti ad effettuare il versamento entro il 1° ottobre, altrimenti l’ente potrebbe essere “obbligato” ad applicare interessi e sanzioni.
- Contributi mancanti, in causa anche l’Inps
In un contenzioso relativo al mancato versamento dei contributi previdenziali legati a un esodo volontario con intervento del fondo di settore, occorre chiamare in causa anche l’ente previdenziale. Un dipendente del settore bancario ha concordato con l’azienda l’esodo incentivato, con fruizione dell’assegno straordinario erogato dal Fondo di solidarietà di settore e il versamento, a carico del datore di lavoro, dei contributi previdenziali fino al raggiungimento dell’anzianità necessaria per il pensionamento. In seguito il lavoratore ha chiamato in causa l’azienda per errato calcolo dei contributi versati. Il contenzioso è giunto fino in Cassazione, che ha cassato la sentenza della Corte d’appello e rinviato al Tribunale in quanto l’intero iter si è svolto senza chiamare in causa l’Inps. Nel motivare la decisione, la Suprema corte ricorda che sulla necessità di coinvolgere l’ente di previdenza si sono sviluppati due orientamenti, ma nella decisione ci si attiene a quello più recente, secondo cui l’Inps va chiamato in causa anche se l’esodo è avvenuto con il coinvolgimento del fondo di settore.
- Infortunio anche di ritorno dal permesso
La tutela per l’infortunio in itinere opera anche nel caso di rientro sul posto di lavoro dall’abitazione dopo la fruizione di un permesso. Per la Cassazione «il permesso costituisce una fattispecie di sospensione dell’attività lavorativa nell’interesse del lavoratore che ontologicamente non è differente dalle pause o dai riposi, differenziandosi da questi ultimi soltanto per il suo carattere occasionale ed eventuale a fronte del connotato di periodicità e prevedibilità che è tipico degli altri». E al pari dell’infortunio verificatosi nel percorso di andata e ritorno per il riposo, deve essere tutelato». Corte di cassazione, ordinanza 18659/2020, depositata l’8 settembre
- Grandi manovre nel mondo mutualista
La nascita di un nuovo big dell’assicurazione con il DNA mutualista sta per materializzarsi.
Quasi tre anni dopo l’annuncio dei loro piani di fusione, i gruppi Aésio e Macif hanno comunicato di aver compiuto la maggior parte dei passi che portano alla creazione dal
1 gennaio di un nuovo attore nell’assicurazione malattia, previdenza, risparmio e assicurazione cose e infortuni. La nuova realtà conterà oltre 8 mld di fatturato e oltre 8 milioni di soci e clienti e 14.000 dipendenti.
- Allianz esclude in linea di principio la pandemia nelle nuove polizze di assicurazione danni