Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Otto delle 11 società più capitalizzate al mondo si definiscono piattaforme. Le fortune di Amazon, Google, Alibaba e delle altre big tech dipendono soprattutto dalla loro capacità di organizzare enormi moli dati per creare un ecosistema ideale per l’interazione fra produttori e consumatori. Una parte del mondo bancario si sta muovendo verso questo modello di piattaforma, detto open banking, anche sulla spinta della Psd2, la direttiva europea sui servizi di pagamento entrata in vigore in Italia il 14 settembre 2019. Oltre all’inizializzazione dei pagamenti, la Psd2 consente a terze parti di accedere, previo consenso del titolare, ai conti corrente bancari per trarne informazioni utili a profilare l’utente, offrire servizi su misura e, più in generale, innovare la relazione con il cliente. Un anno più tardi è tempo di tracciare un bilancio sul suo utilizzo da parte di banche e fintech con Paolo Zaccardi, ceo di Fabrick, piattaforma nata proprio con l’obiettivo di favorire lo sviluppo dell’open banking e che oggi integra il 97% degli istituti italiani.
Un polo del fintech a Milano. Fra i tanti progetti del governo per spendere i 209 miliardi del Recovery Fund europeo compare anche un piano da 80 milioni per rendere il capoluogo lombardo il centro nazionale dell’innovazione in ambito finanziario. Per la verità, è già così. Stando a una recente ricognizione di Ey, circa metà delle 345 startup fintech italiane o fondate da italiani ha sede in Lombardia (48,8%), perlopiù a Milano dove da qualche anno si è creato un ecosistema di università, istituzioni finanziarie e investitori favorevole al loro sviluppo. La sfida, piuttosto, è fare di Milano un polo di caratura europea in grado di competere con Londra, Berlino, Parigi e Amsterdam. Gli 80 milioni di investimenti pubblici in 6 anni potrebbero non bastare allo scopo di colmare il divario con gli altri Paesi. Fra 2016 e 2019 sono stati investiti oltre 110 miliardi di dollari a livello globale in società fintech, 15 dei quali in Europa.
BimVita New B-Double Solution è un’assicurazione sulla vita per il caso di morte a vita intera a premio unico e premi integrativi, collegata ad una gestione separata ed a fondi interni. La gestione separata utilizzata è Bim Vita mentre i fondi interni a disposizione sono Bim Vita Linea Azionaria Trend di Lungo Periodo e Bim Vita Linea Flessibile Smart Allocator, con combinazioni di pesi che oscillano da un minimo del 50% a un massimo del 90% per i fondi interni. La parte di importo investito da destinare ai fondi interni non potrà essere inferiore a mille euro ciascuno. Il rendimento del capitale collegato alla gestione separata può avere valore positivo o negativo, ma è previsto il riconoscimento di una garanzia di rendimento minimo pari a 0,00% al momento della liquidazione a seguito di decesso dell’assicurato o di riscatto totale. Sono concessi premi integrativi e il contratto prevede importi minimi di premio rispettivamente pari a 50.100 euro per il premio unico versato e 10 mila euro per ciascun premio integrativo eventuale. Sul contratto possono essere versati premi entro un limite complessivo non superiore a 5 milioni di euro. La soluzione presa in esame prevede la seguente combinazione d’investimento 50% in gestione separata Bim Vita e 50% fondo interno Bim Vita Linea Flessibile Smart Allocator Classe B. In relazione alle prestazioni assicurative, in caso di decesso dell’assicurato la società corrisponderà ai beneficiari designati il capitale collegato alla gestione separata più il controvalore delle quote dei fondi interni ma è prevista una maggiorazione. Pari all’ammontare ottenuto applicando al controvalore delle quote dei fondi interni una percentuale in funzione dell’età assicurativa alla data di decesso.
Si può risparmiare giocando? Una sfida singolare, che Anima Sgr ha deciso di affrontare creando un modo di avvicinare le famiglie italiane ai fondi comuni tramite i piani di accumulo di capitale (pac): il concorso Con il pac vinci due volte, che associa la sottoscrizione dello strumento a un’estrazione che mette in palio oltre 200 premi. Può partecipare chi investe tramite un pac in fondi Anima fino al 31 dicembre. Davide Gatti, responsabile divisione retail e private del gruppo, è convinto dell’efficacia di un progetto che coniugando investimenti e gioco permette di scoprire un approccio diverso all’educazione finanziaria.
Il sistema bancario appare in evoluzione il tutto in un contesto di riferimento complesso a causa della pandemia di Covid-19. Una buona prospettiva di osservazione è Previbank, fondo pensione complementare preesistente dei dipendenti del settore bancario, compresi i loro famigliari. Giacinto Palladino, neo direttore generale ed ex presidente della forma pensionistica, è convinto che «frequenza del monitoraggio e della valutazione fornita dall’advisor» siano elementi necessari per gestire fasi di mercato così complicate.
Le polizze collettive di previdenza integrativa che il datore, con oneri a suo carico, stipula nell’interesse di suoi dipendenti, con lo scopo di garantire agli stessi un beneficio aggiuntivo della retribuzione, rappresentano, agli effetti fiscali, componente del reddito di lavoro (fringe benefit). Le somme successivamente riscosse dal beneficiario della polizza dovranno essere assoggettate al regime tributario tipico dei capitali rinvenienti dai contratti di assicurazione sulla vita. In tal senso si è espressa l’Agenzia delle entrate con la risposta n. 383 del 18 settembre.
Prorogato il termine per richiedere l’indennizzo parziale delle polizze dormienti. Con una comunicazione pubblicata il 16 settembre sul sito del Ministero dello sviluppo economico, l’ultimo giorno utile per presentare la domanda, precedentemente fissato per il 15 settembre, è stato prorogato fino al prossimo 30 ottobre 2020. Si tratta del settimo avviso pubblico di proroga da parte del Ministero dello sviluppo economico. Con i precedenti sei sono state prese in considerazione le istanze di rimborso di polizze per le quali l’evento che ha determinato il diritto alla riscossione del capitale assicurato fosse successivo alla data del 1° gennaio 2006 e la conseguente prescrizione fosse intervenuta prima del 1° luglio 2011. Con il comunicato del Mise il nuovo avviso estende pertanto la finestra di rimborsabilità.
Quota 100 non esclude la Rita. Chi beneficia di una pensione anticipata dal primo pilastro (tra cui quota 100, pensione d’anzianità, opzione donna e pensione precoci) può chiedere al fondo pensione la rendita integrativa anticipata (c.d. Rita). A precisarlo è la Covip, nella nota prot. n. 4209/2020 a risposta di quesiti. Tra gli altri chiarimenti, la commissione di vigilanza sui fondi pensione spiega che non è possibile ricevere la Rita una tantum (se, ad esempio, si è prossimi al compleanno dell’età per la pensione di vecchiaia) e che la cessazione dell’attività lavorativa è requisito che deve sussistere solo al momento della domanda (quindi ci si può rioccupare). La Rita dà la possibilità ai lavoratori (ovviamente a quelli iscritti alla previdenza integrativa) di ricevere una «rendita temporanea» dal proprio fondo pensione.
- Piano dissesto fermo, progetti esecutivi al 7%
Il numero che fotografa la cristallizzazione del piano nazionale contro il dissesto idrogeologico – un’emergenza avvertita in tutto il Paese e sbandierata come priorità da tutti i governi da almeno dieci anni – è 2.515 milioni di euro: questo è l’importo delle opere dotate di un progetto esecutivo, quindi cantierate o cantierabili in tempi rapidi, su un piano nazionale di opere che complessivamente vale 33.3012 milioni. Il 7,5%, quindi. Quel 7,5% è significativo per varie ragioni ma per una ragione soprattutto. Conferma il grande male italiano, quello che più di ogni altra lacuna frena lo sviluppo infrastrutturale e gli interventi di messa in sicurezza: l’assenza di progettazione. Una lacuna drammatica che persiste nonostante le denunce sulla questione si susseguano da decenni. Una lacuna che persiste perché a tutti i piani dell’amministrazione e a quelli alti della politica si preferiscono i grandi annunci sui fondi stanziati al duro e oscuro lavoro di portare avanti ogni singolo progetto, passaggio dopo passaggio. Nessuno è stato in grado di predisporre un parco progetti che oggi consentirebbe una accelerazione della cantierizzazione di questo piano.
- Fondi, ecco i gestori che lavorano bene (o male) sulla sostenibilità
C’è sempre un’annosa questione che attanaglia gli investitori: ma la sostenibilità rende? Perché si sa, a parole sono tutti pronti a impegnarsi per l’ambiente, ma se questo impegno implica un minor rendimento dei propri investimenti allora le cose cambiano. Fatta questa premessa, la risposta alla domanda annosa è sì, la sostenibilità rende. E probabilmente renderà ancora di più nel lungo termine, quando seguire i criteri Esg non sarà più un segno distintivo di qualcuno, ma il comportamento normale di tutti. Quando per le aziende avere una governance che segua determinati parametri di trasparenza e portare avanti processi produttivi che rispettino l’ambiente non sarà più un “obbligo” ma banalmente un modo migliore di fare impresa.
- Polizze, clima e virus In arrivo maxiperdite
Solo in Australia i danni provocati dagli incendi boschivi dello scorso anno sono costati 1,6 miliardi di dollari ed è ancora presto per capire quale sarà il conto da pagare negli Usa per la California, l’Oregon e lo stato di Washington, dove ci si aspetta che i danni assicurati causati dai devastanti incendi di queste ultime settimana saranno considerevoli se si tiene conto del numero di strutture distrutte e del valore delle case. A redigere il triste bilancio è Swiss Re uno dei più grandi riassicuratori al mondo che sta attraversando un anno difficile tra Covid e uragani, provocati dalle elevate temperature dell’acqua. Così il 2020 rischia di diventare uno dei peggiori anni per i riassicuratori con perdite stimate per Swiss Re pari a 2,5 miliardi di dollari e pari a 1,8 miliardi per Munich Re che si piazzano subito dietro la britannica Lloyd’s (3,9 miliardi). Il settore si avvia infatti verso il superamento del record negativo di 143 miliardi di dollari realizzato nel 2017 , quando ci misero lo zampino gli uragani Harvey, Irma e Mari. Proprio perché assicuratori e riassicuratori hanno ben presente quali sono gli effetti del cambiamento climatico da tempo sono al lavoro per adeguare i propri modelli verso una maggiore sostenibilità. Swiss Re, per esempio, aderisce agli accordi Onu per ridurre le emissioni a zero entro il 2050 con l’obiettivo interno di bruciare i tempi e arrivare alla meta già nel 2030.
- Pandemia, stress test per le assicurazioni
- Il mondo delle reti allo stress test dell’effetto Covid
A luglio la clientela delle società aderenti ad Assoreti è tornata a investire sui prodotti di risparmio gestito. Su flussi netti positivi per 3,9 miliardi di euro (+28,6% a/a e dell’8,8% rispetto al mese precedente) le scelte di investimento continuano a privilegiare i prodotti del risparmio gestito sui quali confluisce il 71,3% delle risorse nette complessive, pari a 2,8 miliardi (+49,2% a/a; -8,6% su giugno 2020). Le risorse continuano a confluire prevalentemente sulle gestioni collettive aperte di diritto estero (837 milioni), ma a luglio torna in positivo anche il bilancio realizzato sui fondi aperti italiani (258 milioni) e sui fondi chiusi mobiliari (85 milioni). Nell’ambito dei fondi aperti, gli investimenti diretti in quote privilegiano i prodotti azionari (545 milioni). Le risorse destinate al comparto assicurativo/previdenziale ammontano a 1,2 miliardi di euro, evidenziando dinamiche di crescita tendenziale (+27,2% a/a) e congiunturale (+23,0% su giugno), riconducibili principalmente alle unit linked e alle polizze vita tradizionali.
- Superbonus, in campo banche e assicurazioni