Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
La consulenza finanziaria resa dalla società di intermediazione mobiliare congiuntamente alla ricezione/trasmissione degli ordini di compravendita del cliente, dietro pagamento di una commissione, costituisce una prestazione unica agli effetti dell’Iva, ammessa al regime di esenzione in quanto riconducibile alla negoziazione di titoli. È inoltre esente la gestione, da parte di una società, delle operazioni di back office di una banca, nel caso in cui la loro esecuzione comporti direttamente modifiche della situazione patrimoniale degli interessati. È quanto ha chiarito l’Agenzia delle entrate con le risposte ad interpello n. 372 e n. 375 di ieri, 17 settembre 2020.
Il ministero dell’Interno raccoglie progetti da sostenere mediante il fondo per la prevenzione e il contrasto delle truffe agli anziani. Una quota di 2 milioni di euro a valere sul Fondo unico giustizia è stata destinata a 50 capoluoghi di provincia per il finanziamento di iniziative di prevenzione e contrasto delle truffe perpetrate nei confronti di persone anziane. La circolare ministeriale del 9 settembre 2020 disciplina le modalità per accedere al sostegno per la realizzazione di campagne di tipo informativo/divulgativo e formativo, misure di prossimità nonché interventi di supporto, anche psicologico, alla popolazione anziana per scongiurare eventuali situazioni di rischio. Il contributo è concesso previa presentazione di apposita fideiussione bancaria o assicurativa commisurata all’importo assegnato. La mancata presentazione della polizza fideiussoria comporta la revoca del contributo.
- La chirurgia vittima del Covid «C’è chi fa la metà degli interventi»
L’attività ordinaria è ripartita ma una buona parte dei 600 mila interventi in lista di attesa non sono stati recuperati, a discapito dei malati oncologici. Solo il 60% dei circa 600 centri interpellati ha dichiarato di aver ripreso al 100% i programmi in elezione — le attività non d’urgenza — mantenuti nella fase pre epidemia. Negli altri centri si lavora al di sotto della media, nel 16% dei casi meno del 50% rispetto ai mesi «normali». L’associazione dei chirurghi ospedalieri Acoi ha aggiornato il sondaggio avviato a maggio per fotografare la situazione. A soffrire è nel complesso l’attività chirurgica in elezione che appena nel 21% dei centri è tornata a funzionare a pieni giri. Va un po’ meglio con le urgenze. Confrontando il mese di giugno 2019 con quello del 2020 l’attività è rimasta più o meno allo stesso livello, ed è addirittura aumentata nel 58% dei casi.
- In monopattino senza regole
Come truccare il monopattino: basta googlare i comodi tutorial che t’insegnano a raddoppiare la velocità da 25 a 50 km/h. Come schiantarsi in monopattino: c’è solo l’imbarazzo della scelta, una media nazionale di due incidenti al giorno, gare notturne di teenager sulle statali intorno a Roma. La rivoluzione dei trasporti ieri ha fatto altri due feriti, prima o poi si rischia il morto. Un’insostenibile mobilità sostenibile, specie in strade a misura d’auto e con un Codice della strada che li chiama ancora «acceleratori di velocità» e in teoria, molto in teoria, non permetterebbe ai monopattini d’andare in strada (art.190, comma 8), né sui marciapiedi (comma 9) e nemmeno sulle piste ciclabili (comma 1). Solo a Milano, 136 incidenti in 108 giorni.
- La reazione delle imprese al lockdown? Recupero più forte della crisi del 2008
Le imprese italiane colpite dall’emergenza Covid sono più «attrezzate»: rispetto alla crisi petrolifera del 1974 e al crac Lehman del 2008, il nostro capitalismo ha affrontato la pandemia in condizioni di relativo vantaggio sotto il profilo patrimoniale, cioè con maggiore liquidità e meno debiti. E, dopo l’inevitabile effetto lockdown, le prospettive appaiono oggi di rapida ripresa con effetti più limitati delle attese per il 2020 e di crescita per il 2021. Le indicazioni provengono dal rapporto «Dati cumulativi di 2120 società italiane» realizzato dall’Area studi Mediobanca dal 1962. Nel 1975 le maggiori imprese italiane avevano perso il 2,1% di fatturato; nel 2009 il 14,7%; per il 2020 dopo il crollo e la ripresa le attese si collocano su una caduta di fatturato della manifattura vicina al 9%, mentre per i maggiori gruppi industriali potrebbe essere limitata al 13%. Cali ben più limitati rispetto al primo semestre dell’anno quando,secondo le rilevazioni di Mediobanca, le 25 società industriali del Ftse-Mib hanno lasciato sul terreno un quarto dei ricavi. La produzione industriale e alcuni indicatori congiunturali mostrano una rapida ripresa e legittimano stime più ottimiste rispetto alle attese. Il 2020 si potrebbe configurare migliore rispetto al 2009. E nel 2021, in assenza di peggioramenti del quadro pandemico, si prospetta una ripresa del fatturato manifatturiero del 5,9% e del 7,5% per l’industria.
- Diffusione di note negative, sì ai danni morali
L’Inps paga i danni morali per la diffusione delle note professionali negative di una dipendente. E la dimostrazione del pregiudizio può essere fondata su presunzioni. La Cassazione ( ordinanza 19328) afferma una violazione della privacy che il Garante aveva escluso. I giudici di legittimità, sul punto, respingono il ricorso dell’Istituto contro la sentenza del Tribunale che aveva annullato il provvedimento con il quale il Garante della privacy non aveva rilevato la violazione. Nel mirino del Tribunale erano finite due condotte: la consegna a mano ad un’addetta alla segreteria, da parte della dirigente, della nota con la quale si addebitavano alla lavoratrice i comportamenti che avevano portato alla sua rimozione e la diffusione della notizia nell’ambito dell’incontro sindacale. Per la Cassazione c’è solo la seconda. Nel primo caso, infatti, l’assenza della figura dell’incaricato del trattamento dati, poteva essere superata da un ordine di servizio con il quale veniva individuata la persona che si doveva occupare dei fascicoli del personale. Ed era la segretaria a cui era stata affidata la nota. È invece dovuto il danno morale per la lesione avvenuta nel corso della riunione sindacale, come dimostrato da un testimone.
- Assicurazione auto: il settore è costretto a moderare le tariffe
Mentre la mutua assicuratrice Maif ha annunciato il congelamento delle tariffe delle assicurazioni auto, gli osservatori del settore si aspettano una stabilità dei prezzi o una riduzione del costo dell’assicurazione o incrementi compresi tra l’1,5% e il 2%.
Gli assicuratori sanno che sono attesi al punto di svolta, poiché la crisi minaccia i redditi delle famiglie. Tanto più che la loro immagine si è appannata dalla primavera. Eppure gli assicuratori sostengono che il costo delle riparazioni è in aumento e i tassi d’interesse rimangono bassi. Sottolineano la necessità di mutualizzare il costo dei sinistri tra le filiali al fine di adeguare le loro tariffe in un mercato in cui fanno fatica a realizzare margini.
- Azione legale di cinque ristoratori contro AXA
Un altro duro colpo per AXA. Giovedì, il Tribunale Commerciale di Parigi si è pronunciato a favore di cinque ristoratori che chiedevano l’assicuratore francese di compensarli
a fronte delle perdite di esercizio subite durante il lockdown.
Queste decisioni, che impegnano AXA a versare complessivamente circa 240.000 euro al
le persone assicurate interessate, sferrano un altro colpo al contratto commerciale standard
dall’assicuratore presso circa 15.000 restauratori. Essi “rafforzano l’estrema confusione che regna sulla questione delle perdite da interruzione di attività, a scapito di tutti gli assicurati e più in particolare dei restauratori”, ha reagito AXA France.
- Allianz teme la sconfitta nella disputa con i ristoratori
L’assicuratore potrebbe dover pagare le chiusure imposte ai ristoranti durante la pandemia. Questo è stato chiarito dal Tribunale regionale di Monaco di Baviera.
La pandemia di coronavirus ha già causato perdite elevate per molti assicuratori. Dopo l’udienza di giovedì presso il tribunale regionale di Monaco di Baviera, per molti di loro potrebbe diventare ancora più costoso. Questo vale soprattutto per Allianz.
- Il manager delle assicurazioni Clark si concentra sui clienti finali invece che sulla cooperazione bancaria
Numerose start-up assicurative si affidano alla collaborazione con banche e assicurazioni. Clark, invece, si concentra completamente sull’attività del cliente finale. La rapida crescita è uno degli obiettivi più importanti per molte start-up. Spesso si affidano anche alla collaborazione con aziende note. I rapporti sul manager delle assicurazioni digitali Clark sono stati quindi a prima vista negativi a prima vista negli ultimi mesi: “La Bremer Sparkasse si sta separando da Clark” o “N26 sta interrompendo la funzione assicurativa da Clark”. Già l’anno scorso la PSD Bank Hanover è passata da Clark all’offerta cooperativa Wilhelm, e la banca diretta ING non è da tempo un partner di cooperazione della insurtech di Francoforte.
- I premi per i SUV nell’assicurazione auto aumentano, sollievo per le piccole automobili