Alla fine del II trimestre 2020 i premi totali danni (imprese italiane e rappresentanze)
sono risultati in calo del 3,7% rispetto alla fine del II trimestre del 2019 e il volume raccolto è risultato pari a 18,6 miliardi confermando il trend in diminuzione iniziato repentinamente nel mese di marzo (-7%) e attribuibile alla situazione emergenziale
legata al diffondersi in Italia, proprio in quel mese, del virus Covid19 che ha pesantemente condizionato i processi di vendita e l’operatività delle imprese di assicurazione.
Sono i dati che emergono dalla statistica pubblicata dall’ANIA.
Dopo aver registrato un’ulteriore contrazione su base annua di circa il 16% nel mese di
aprile e di quasi il 5% nel mese di maggio, nel mese di giugno 2020 sembra essersi arrestata la decelerazione della raccolta premi dei rami danni che si è contratta di circa l’1% rispetto al mese di giugno 2019.
La contrazione dei premi del totale danni registrata alla fine del secondo trimestre 2020 è ascrivibile, in particolare, al forte calo del settore auto (-6,1%); nel dettaglio, il ramo R.C. Auto ha registrato una riduzione dei premi del 6,3% che si è concentrata nel mese di
aprile 2020 (circa -20%). Anche i premi del ramo corpi veicoli terrestri, che alla fine del secondo trimestre 2019 crescevano di quasi il 5%, si sono fortemente contratti nel secondo trimestre 2020 (-4,9%) soprattutto per la diminuzione di circa il 30% registrata ad aprile.
Pure gli altri rami danni registrano una brusca decelerazione. Se alla fine del secondo trimestre 2019 la crescita era pari al 6%, alla fine del secondo trimestre 2020 si è registrata una diminuzione dell’1,7%, soprattutto per effetto del calo registrato nel solo mese di aprile (oltre il 10%).
Più specificatamente, a fine giugno 2020, nel comparto Auto si è rilevata una contrazione dei premi nel ramo R.C. Auto (con un volume di 6,7 miliardi) pari al -6,3% (era pari a -0,6% alla fine di dicembre 2019) dal momento che nel solo mese di aprile, a causa
del lockdown, i premi hanno subito una contrazione su base annuale di circa il 20%, poi parzialmente recuperata nel mese di maggio (-2,8%) e di giugno (-2,6%); i premi del ramo Corpi veicoli terrestri (ossia le garanzie incendio/furto, kasko dei veicoli), invece, con circa 1,6 miliardi di raccolta a fine giugno 2020, sono diminuiti del 4,9%, condizionati pesantemente dagli effetti del lockdown che ha portato i premi del solo mese di aprile a contrarsi di oltre il 27%.
Gli altri rami Danni, pur penalizzati dai risultati del solo mese di aprile (-10,8% su base annuale), hanno registrato alla fine del secondo trimestre 2020 un calo della raccolta molto
più contenuto e pari a -1,7%. I rami che hanno registrato comunque una crescita sono stati i seguenti: Assistenza (+0,1%), Incendio (+0,7%), Altri danni ai beni (+2,3%), Tutela legale (+7,3%), Corpi veicoli marittimi (+15,6%), Corpi veicoli aerei (+27,9%), R.C. aeromobili (+32,0%) e Corpi veicoli ferroviari (+45,9%). Hanno mostrato tassi di decrescita negativi e più elevati della media i rami R.C. veicoli marittimi (-2,3%), Malattia
(-2,4%), Merci trasportate (-3,3%), Infortuni (-3,7%), Credito (-4,1%), Cauzione (-5,7%) e Perdite pecuniarie (-29%).
Le rappresentanze di imprese con sede legale nei paesi europei hanno contabilizzato premi per 2,2 miliardi, in diminuzione del 5,6% rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2019.
Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., la principale forma di intermediazione in termini di market share si conferma essere il canale agenziale (74,2%), in lieve diminuzione rispetto a quanto rilevato alla fine del II trimestre del 2019 (74,5%). In
particolare, i rami nei quali il canale agenziale risulta più sviluppato sono R.C. Veicoli marittimi (91,6%), R.C. Auto (84,2%), Altri danni ai beni (81,2%), R.C. Generale (79,6%), Cauzione (77,7%), Tutela legale (76,2%) e Assistenza (76,0%). Volumi di business
molto ridotti per gli agenti si riscontrano invece nei rami Corpi veicoli aerei (4,7%), R.C. Aeromobili (13,1%) e Corpi veicoli marittimi (24,6%) nei quali è molto forte la presenza dei broker con quote di mercato rispettivamente pari a 88,8%, 87,8% e
74,6%.
Sono proprio i broker a rappresentare il secondo canale di distribuzione dei premi danni con una quota pari al 9,1%. Oltre a quelli già menzionati, i rami in cui l’intermediazione dei broker è molto rilevante sono il ramo Merci trasportate (50,9%), Corpi veicoli ferroviari (21,5%), Credito (21,0%) e Malattia (19,9%). Va evidenziato, comunque, che la quota di mercato dei broker è sottostimata, in quanto non considera una parte importante di premi (stimata per il totale danni, nel 2019, in 20,9 punti percentuali) che tali intermediari raccolgono ma che presentano alle agenzie e non direttamente alle imprese. Assumendo che questa incidenza sia applicabile anche per il secondo trimestre 2020, la quota degli agenti per il totale settore danni scenderebbe a 53,3% mentre quella dei broker salirebbe a 30,0%.
Gli sportelli bancari con una quota di mercato del 7,0% (7,7% alla fine di giugno 2019), pur registrando un lieve decremento, condizionato probabilmente dal periodo di lockdown, continua a rappresentare un canale di distribuzione in forte crescita; sono stati aggiormente coinvolti nella commercializzazione dei premi nei rami Perdite pecuniarie (39,0%) e Credito (32,3%). Rivestono tuttavia un ruolo importante (e in crescita) anche nei rami Malattia (12,2%), Infortuni (15,1%), Tutela legale (11,4%) e Incendio (11,2%).
La vendita diretta nel suo complesso (comprensiva della vendita a distanza, telefonica e Internet) a fine giugno 2020 registra un’incidenza del 9,3% (era 9,1% la quota rilevata alla fine di giugno 2019). Facendo riferimento alle singole modalità di distribuzione della vendita diretta, risulta che le agenzie in economia, gli intermediari a titolo accessorio che operano su incarico dell’impresa e i produttori diretti, pesavano per il 4,6% (4,7% l’anno precedente), mentre per il 3,5% il canale internet (3,4% nello stesso periodo del 2019); la quota relativa ai premi veicolati attraverso i preventivatori online risulta stabile e pari
all’1,5%; in particolare nel settore Auto tale quota è pari al 2,8% mentre più bassa e pari allo 0,3% è quella relativa agli altri rami danni. In particolare, i rami in cui, anche se marginalmente, si fa ricorso da parte degli assicurati all’utilizzo di preventivatori online
sono l’Assistenza (2,1%), la Tutela legale (1,6%), gli Infortuni (0,6%) e le Perdite pecuniarie (0,3%).