AGENZIE
Forza e vulnerabilità del sistema delle agenzie assicurative sul territorio italiano
Autore: Anna Fasoli
ASSINEWS 322 – settembre 2020
Nessuno è rimasto a guardare. Appena scattata l’emergenza, con attività differenti, rivolte tanto ai clienti che alla compagine agenziale, le compagnie1 sono scattate in avanti e hanno espresso l’importanza che la rete ha per loro, per il nostro territorio italiano. Insomma lo “tsunami” globale che ha fatto tremare i nervi, i portafogli, il futuro, ha innescato, a livello direzionale, una comprensione evidente: la tenuta del sistema assicurativo si concentra in quella che ne è la forza pulsante quotidiana.
Appunto noi. Noi agenti che non abbiamo chiuso mai. Noi agenti che abbiamo fatto da vedetta e riferimento. Noi agenti che sappiamo qual è il cliente cui dire buongiorno, quello cui rivolgersi con un ciao, a chi stringere la mano, a chi dare la pacca sulla spalla, a chi comunicare via mail o piuttosto con una telefonata.
Il mondo indistinto che appare sotto il nome freddo di clientela, che sul web fa numero, che ha un codice e una posizione, prende vita, realtà e pertanto anche sviluppo sotto il profilo delle scelte esattamente dentro gli uffici da noi gestiti.
Secondo la “fotografia” dell’Ivass relativa al 20192 , in Italia operano 98 imprese di assicurazioni nazionali e 3 imprese extra SEE, con 239.204 intermediari attivi, 140 miliardi di premi raccolti nel Belpaese tra rami vita e rami danni. Una voce importantissima, dunque, che lo diventa ancora di più di fronte a uno scenario di grande incertezza.
Per mettersi in sicurezza di fronte all’urto più impegnativo da molti decenni, le compagnie lo hanno compreso, non si poteva non investire nel tessuto agenziale.
Futuro prossimo venturo
«La pandemia di COVID-19», si legge nel recente rapporto pubblicato da Swiss Re[1], «scatenerà la recessione più profonda dagli anni ‘30 e prevediamo che il prodotto interno lordo (PIL) globale si ridurrà di circa il 4% nel 2020. Ciò porterà a un crollo della domanda di assicurazione quest’anno, tanto più nel vita (stimiamo che i volumi dei premi si ridurranno del 6%) rispetto alle coperture dei rami danni (- 0,1%).
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