di Nicola Carosielli
Continua a tremare il settore automobilistico nonostante i segnali arrivati dai dati sulle immatricolazioni di agosto. Negli ultimi sette mesi i concessionari in Italia hanno registrato perdite di fatturato comprese tra il 40 e il 60%, portando il 70% di rivenditori nazionali a rischio fallimento.
È l’allarme lanciato da Federauto, l’associazione che raggruppa i rivenditori automobilistici italiani, che ha sottolineato il rischio per 150 mila posti di lavoro in tutta Italia. «A poco sono serviti i tentativi del governo di rianimare un comparto vicino al collasso», sottolineano gli operatori, proseguendo con le critiche sulle scelte effettuate dell’esecutivo in materia di incentivi. «Prima a luglio, poi ad agosto», chiosa Filena Esposito, delegata di Federauto Confcommercio Campania e titolare di Twins spa (concessionaria Ford, Volkswagen, Jeep, Lancia), «sono stati previsti dallo Stato incentivi insufficienti (il plafond da 100 milioni per l’acquisto di auto della fascia emissiva CO2 91-110 g/km si è esaurito in pochi giorni, ndr), calcolati senza tener conto del fatto che l’Italia dispone del parco circolante più vecchio d’Europa, con un’età media per auto di circa 12 anni». In aggiunta, prosegue Esposito, i concessionari sarebbero andati ulteriormente sotto pressione per la decisa virata governativa verso l’elettrico, «che rappresenta appena il 2% del mercato», destinandovi i maggiori incentivi, «il tutto giustificato da una politica green che dimentica di dire che i nuovi motori diesel Euro 6 sono poco inquinanti rispetto ai veicoli a motorizzazione tradizionale».
Già a giugno il presidente di Federauto Adolfo De Stefani Cosentino in un’intervista a MF-Milano Finanza aveva evidenziato il rischio di puntare su una nicchia di mercato, l’elettrico appunto, in un momento in cui serve «salvare un settore dopo lo tsunami Coronavirus», aggiungendo che «l’auto green al momento è ancora una vettura per ricchi. La più economica costa 20 mila euro e, vista la carenza di colonnine di ricarica che impedisce lunghi viaggi, è una vettura che può permettersi solo chi ne ha già un’altra». La proposta al governo di Esposito? «Chiediamo di dirottare sul mercato delle auto con emissioni comprese tra 61-110 g/km e tra 91-110 g/km parte dei soldi stanziati per i veicoli elettrici, che sicuramente resteranno inutilizzati. Sarebbe la soluzione ideale per sostenere il settore e scongiurare una crisi». (riproduzione riservata)
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