di Mauro Romano
I coordinatori di Casa Cattolica hanno inviato una diffida alla compagnia veronese richiamandosi all’articolo 2527 del Codice civile. La rete delle associazioni dei soci, delle istituzioni, dei rappresentanti della politica e delle imprese ha mandato una lettera al board, al Comitato di Controllo, all’organismo di Vigilanza, al Mise, alla Consob e all’Ivass diffidando il cda di Cattolica di non favorire la sottoscrizione dell’aumento di capitale da parte del Leone di Trieste fino a che la compagnia veronese resterà in forma di cooperativa. Ovvero fino al 31 marzo 2021, quando Cattolica diventerà società per azioni. L’articolo 2527 del codice civile, comma 2, vieta che divengano soci della cooperativa soggetti concorrenti. Casa Cattolica ritiene che l’ingresso di Generali nella cooperativa prima del 31 marzo 2021 sarebbe quindi affetto da nullità. Una nuova mossa contro il vertice di Cattolica da parte di un gruppo di soci oppositori. Nei giorni scorsi l’associazione Le Api ha anche inviato un esposto a Consob evidenziando che gli effetti derivanti dall’esecuzione dell’aumento di capitale riservato a Generali sono paragonabili a quelli di un’opa, invitando la Commissione ad assumere tutti i provvedimenti per la salvaguardia di soci e mercato. Ma va ricordato che il Tribunale di Venezia ha già respinto le richieste dei soci che chiedevano di sospendere l’assemblea che ha dato il via libera all’aumento di capitale da 500 milioni che apre la strada a Generali pronta a prendere il 24,4% del capitale: perché è chiesto da Ivass e perché a ricorrere sono appena 34 soci su 18.617 ha puntualizzato il giudice. (riproduzione riservata)
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