Le esposizioni di responsabilità civile sono in crescita per gli assicuratori di tutto il mondo. Fattori quali l’aumento dei contenziosi, i ricorsi collettivi e le sentenze dei tribunali, i costosi e frequenti richiami nei settori automobilistico e alimentare, l’impatto dirompente dei disordini civili in un numero crescente di Paesi e le preoccupazioni per l’ambiente (qualità dell’aria e aumento delle multe e dei costi di risanamento), avranno probabilmente un impatto sulle imprese e sui loro assicuratori in futuro, il tutto a fronte di un serissimo fenomeno pandemico. Questo quanto emerge dal nuovo rapporto di Allianz Global Corporate & Specialty (AGCS) che evidenzia 5 trend.
“I premi nel mercato dell’assicurazione di responsabilità civile sembrano aver subito una svolta negli ultimi mesi, comunque negli Stati Uniti permangono alcuni fattori determinanti come la “social inflation” e le decisioni prese dai tribunali, che uniti all’aumento delle esposizioni per le aziende non statunitensi che operano negli USA e all’aumento dei richiami di prodotto nel settore automobilistico, stanno mettendo sotto pressione gli assicuratori di responsabilità civile”, afferma Ciara Brady, Global Head of Liability di AGCS. “A ciò si aggiungono le incerte prospettive economiche, l’instabilità politica e le conseguenze imprevedibili del coronavirus, che stanno rendendo difficile il mercato per clienti, broker e assicuratori”.
Trend 1: “Social inflation” negli Stati Uniti e aumento dei ricorsi collettivi a livello globale
La “social inflation” è un fenomeno particolarmente diffuso negli Stati Uniti, spinto dal crescente emergere di promotori di cause legali, dall’aumento dei risarcimenti riconosciuti dalle giurie nei tribunali, dai più generosi risarcimenti ai lavoratori e dai nuovi concetti di illecito civile e di negligenza. L’importo medio delle 50 principali sentenze statunitensi dal 2014 al 2018 è quasi raddoppiato, passando da 28 a 54 milioni di $.
Il supporto e finanziamento alle le controversie legali è in aumento non solo negli Stati Uniti ma anche in Europa e in altre parti del mondo. Assistiamo ad una crescente tendenza alle class action, visto che per i consumatori diventa più facile intraprendere azioni collettive. Paesi che non sono storicamente associati a questa pratica come l’Arabia Saudita e il Sudafrica, sono considerati “a medio rischio” rispetto al fatto che un’azienda possa affrontare un’azione collettiva, secondo quanto emerge dalla guida al finanziamento delle controversie nei Paesi di AGCS.
Un altro fattore che influenza la dimensione delle transazioni legali negli Stati Uniti è la crescente complessità dell’ordine degli avvocati, con consulenti specializzati e psicologi che vengono impiegati per influenzare la decisione della giuria. Il sistema legale negli Stati Uniti ha visto un deterioramento della fiducia dei consumatori nei confronti delle aziende e questo sta provocando nervosismo negli individui e loro raggruppamenti nei confronti di quelle che sono percepite come “avide imprese commerciali” e che si traduce in verdetti “bomba”.
Secondo gli esperti di AGCS, è troppo presto per individuare una tendenza inversa, ma la chiusura dei tribunali a causa della pandemia di Covid-19 potrebbe rallentare la “social inflation”, poiché i querelanti si rendono conto che potrebbero passare anni prima che il loro caso venga giudicato da una giuria e quindi potrebbero essere più disposti a patteggiare senza arrivare alla causa.
Trend 2: aumento dei costi di riparazione e di richiamo dei veicoli
Negli ultimi anni si è registrato un numero crescente di richiami nell’industria automobilistica sia negli Stati Uniti che in Europa. Negli Stati Uniti, nel 2019 sono stati effettuati 966 richiami per motivi di sicurezza che hanno interessato oltre 50 milioni di veicoli, più di due al giorno. In Europa, il numero di ritiri ha raggiunto i 475 per il 2019 – la cifra annuale più alta nell’ultimo decennio e l’11% in più rispetto all’anno precedente. In molti casi, i componenti sono prodotti da uno dei pochi fornitori che serve l’intero settore, il che espone la situazione a rischi di cumulo con la conseguenza che i richiami sono diventati più importanti e più costosi nel tempo. Ad esempio, un airbag o un motore potrebbe essere richiamato a causa di un difetto, incidendo sia su molte aziende che su diversi modelli.
La crescente complessità della tecnologia è un altro importante fattore di perdite per l’industria, essendo necessari tempi più lunghi, manodopera specializzata per effettuare le riparazioni, una formazione più specifica per i meccanici e gli altri riparatori e il prezzo crescente dei pezzi di ricambio.
Trend 3: rischi per la sicurezza alimentare e richiami costosi
I richiami di prodotti alimentari sono in aumento a livello globale a seguito di mutate circostanze: la produzione globale, un minor numero di operatori in catene di fornitura complesse, un maggiore controllo normativo, insieme ad una migliore tecnologia che consente una puntuale tracciabilità e il rilevamento di agenti patogeni. I produttori devono riconoscere questi fattori, essere meticolosi con i loro fornitori e condurre audit regolari. La pandemia di coronavirus potrebbe avere un impatto significativo sui richiami alimentari in futuro e porre sfide non ancora affrontate: da un lato, gli standard igienici sono aumentati drasticamente, il che potrebbe ridurre i rischi di contaminazione che sono una delle cause principali dei richiami di alimenti e bevande. Dall’altro lato, secondo gli esperti di AGCS, anche l’esposizione al rischio potrebbe aumentare. a causa delle nuove metodologie, delle fabbriche temporaneamente chiuse e riavviate, della forza lavoro che opera da remoto, della diminuzione delle visite di ispezione e delle supply chain irregolari.
Trend 4: le rivolte e i disordini civili si aggiungono ai danni materiali
Le proteste dei “gilet gialli” in Francia, i disordini civili in Cile, Hong Kong e Bolivia e, più recentemente gli episodi a tema razziale negli Stati Uniti sono esempi di alto profilo dell’aumento dei disordini civili a livello globale: la violenza politica causa sempre più spesso danni alle proprietà, disagi, perdita di attrattiva e di entrate per molte imprese. Ad esempio, si prevede che i disordini civili in seguito alla morte di George Floyd in molte città statunitensi abbiano causato perdite per oltre 1 miliardo di dollari. Sono numerose le richieste di risarcimento notificate in seguito a scioperi, sommosse e tumulti civili o per danni conseguenti a saccheggi. Secondo gli esperti di AGCS, l’epidemia di coronavirus potrebbe aver temporaneamente raffreddato queste situazioni in alcuni Paesi, ma le questioni sociali di fondo non sono state risolte e ulteriori proteste si verificheranno probabilmente nel prossimo futuro.
Trend 5: qualità dell’aria dopo il coronavirus
Gli episodi di inquinamento ambientale possono avere conseguenze dannose per un’azienda. Due rischi sono particolarmente importanti: i problemi di qualità dell’aria all’interno degli ambienti con la crescita di legionella e muffe e, in secondo luogo, l’incremento di controversie legali, multe e azioni correttive, in quanto cresce la consapevolezza pubblica circa le conseguenze dell’inquinamento e dell’impoverimento del capitale naturale.
I rischi di muffe e legionella sono stati esacerbati dalla chiusura di edifici commerciali o alberghi a seguito del coronavirus: quando i sistemi per il controllo della qualità dell’aria e delle acque rimangono inattivi per un certo periodo gli impianti sono più suscettibili alla contaminazione batterica. La continua crescita di muffe non rilevata può essere, inoltre, dovuta al fatto che i proprietari di immobili ritardano le attività di manutenzione programmata o di ristrutturazione. Un altro sviluppo interessante è l’aumento dell’uso delle cosiddette “enforcement undertakings” nel Regno Unito: in alternativa alle azioni legali e alle sanzioni per i reati ambientali, le società devono riparare o ripulire i siti, o fornire rimedi simili per adempiere alla sanzione.
Principali cause di richieste di risarcimento e potenziali impatti del coronavirus
Il rapporto analizza anche alcune delle principali cause dei sinistri di responsabilità civile nel settore assicurativo negli ultimi cinque anni – gli incidenti dovuti a prodotti difettosi rappresentano la metà del valore di tutti i sinistri – ed esamina come l’epidemia di coronavirus stia già avendo un impatto significativo sul settore.
Con un numero sempre maggiore di persone che rimangono a casa durante la pandemia e con la chiusura temporanea di molti negozi, aeroporti e aziende, le notifiche di incidenti di scivolamento e caduta, che sono una delle principali cause dei sinistri di responsabilità civile, hanno subito un rallentamento. Tuttavia, il mercato potrebbe registrare un aumento delle richieste di risarcimento da parte di terzi per lesioni o danni alla proprietà a seguito di insufficienti protezioni contro il coronavirus, così come un incremento di azioni dei dipendenti contro i datori di lavoro che potrebbero non averli adeguatamente tutelati. Le richieste di risarcimento per danni da RC prodotto e di richiamo degli stessi tendono a seguire l’andamento dell’attività economica, quindi ci potrebbe essere un impatto in queste aree a seguito della recessione. Da considerare anche che la ripresa della produzione dopo periodi di fermo totale può dare luogo a incidenti dovuti ad errore umano.