Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Ancora prima della fine del monitoraggio, alla maggioranza giallorossa è chiara la necessità di rimettere mano ai Pir. E i correttivi non possono trovare spazio che in manovra Trascorsi nove mesi dall’introduzione di vincoli minimi di investimento sull’Aim e sul venture capital ai piani individuali di risparmio, lanciati nel 2016, lo strumento per incanalare attraverso incentivi fiscali il risparmio italiano verso le imprese si è inceppato.
Neppure i decreti attuativi varati in primavera sono riusciti eliminare le zone grigie. Il risultato è quindi l’aspettativa di una raccolta in rosso per 700 milioni di euro e la richiesta da più parti di tornare alla normativa precedente. A novembre intanto scadono i sei mesi di monitoraggio che il governo si è dato per valutare gli effetti della riforma prima di intervenire. Discussioni sono già in corso con l’Unione europea.
Nel mercato del immobiliare c’è un progetto che sta prendendo forma nel centro di Milano e che potrebbe rappresentare un novità rilevante per il business del retail. Secondo quanto appreso da MF-Milano Finanza da più fonti del settore real estate, Generali  e il fondo statunitense Apollo stanno lavorando a un dossier, ancora da formalizzare, che riguarda un imponente immobile affacciato su corso Vittorio Emanuele e via Santa Radegonda.
Il palazzo, che attualmente ospita sia il cinema Odeon (lo stabile è stato ceduto un anno fa dalla Fininvest dei Berlusconi ad Apollo per 80 milioni) sia lo store del marchio di moda Furla, in futuro potrebbe diventare la sede di un operatore del settore retail di caratura internazionale pronto a sfidare la vicina Rinascente.
Leonardo del Vecchio avrà tempo fino a giovedì 3 ottobre per scoprire le carte su Mediobanca. Entro quella data infatti i soci potranno presentare le integrazioni all’ordine del giorno dell’assemblea del 28 ottobre, primo momento di confronto tra il presidente esecutivo di EssilorLuxottica e il top management dell’istituto. L’obiettivo di Del Vecchio sarebbe chiedere la modifica di alcuni articoli dello statuto a partire da quelli che disciplinano la carica dell’amministratore delegato. Una mossa ambiziosa che richiederebbe all’imprenditore la sponda di altri azionisti per raggiungere le maggioranze qualificate richieste dall’assemblea straordinaria.
Entra nel vivo la partita sul Bbva che vede coinvolta in prima linea Generali Assicurazioni. Le offerte vincolanti per diventare partner della banca spagnola solo attese nei prossimi giorni, al più tardi entro l’1 ottobre. La compagnia di Trieste, secondo quanto risulta a MF-MilanoFinanza, è lanciata sull’operazione, pronta a giocarsi le carte per spuntarla su Allianz, l’altra compagnia che sembra pronta a mettere sul piatto una ricca offerta per allearsi con la banca. Bbva a fine 2018 ha avviato il processo per la ricerca di nuovo partner assicurativo, affidando l’incarico a Bank of America, con l’obiettivo di siglare una joint venture bancassicurativa nei mercati nei quali opera, con un’operazione totale che potrebbe vale più di 1,5 miliardi di euro. In ballo ci sono prima di tutto la Spagna e il Messico ma anche Argentina, Perù e Colombia.

 


A un anno dal lancio dell’offerta modulare UniCredit My Care Famiglia, più di 100 mila clienti hanno deciso di proteggere ciò che per loro conta, andando a comporre la soluzione più adatta alle proprie esigenze. Coperture assicurative, ma anche contenuti innovativi e tecnologici tra le scelte più frequenti. UniCredit My Care Famiglia è la soluzione assicurativa che offre al cliente e alla sua famiglia una protezione completa contro i rischi, scegliendo tra i diversi moduli di protezione che riguardano le coperture di rischio in ambito infortuni, responsabilità civile, per la protezione del patrimonio e la gestione delle emergenze in casa o in viaggio.
Il gruppo Allianz è tra i promotori della Net-Zero Asset Owner Alliance, iniziativa in linea con i principi di Parigi sul cambiamento climatico e sull’impegno ad attuare azioni per ridurre le emissioni e andare verso la decarbonizzazione entro il 2050. L’iniziativa di Allianz è stata lanciata a New York insieme ad un gruppo di investitori istituzionali che gestiscono investimenti per 2.400 mld di euro, dei quali circa un terzo è riferito al gruppo Allianz.
Il ministero del lavoro e della politiche sociali ha pubblicato, lo scorso 16 settembre, il Report sull’andamento dei premi di produttività, ricavato dalla procedura per il deposito telematico dei contratti aziendali e territoriali, a seguito del decreto interministeriale 25 marzo 2016, relativo alla detassazione dei premi di produttività.
È evidente l’incremento del ricorso a queste misure, grazie alle quali alcune aziende hanno puntato sulla conciliazione vita-lavoro, altre sulla previdenza complementare, altre ancora su assistenza sanitaria, spese scolastiche, viaggi e tempo libero.

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  • Meno malati, più guariti La svolta nella lotta ai tumori
Per la prima volta gli italiani che si ammalano ogni anno di tumore diminuiscono. Saranno duemila in meno nel 2019, 371 mila a fronte dei 373 mila del 2018. E non è l’unica buona notizia che arriva col rapporto “I numeri del cancro 2019” redatto dall’Aiom (Associazione italiana di oncologia medica) e dall’Airtum (Associazione italiana registri tumori) in collaborazione con altre realtà del settore. Perché oltre ad ammalarsi meno persone, in Italia aumentano i guariti: un quarto delle persone colpite in passato oggi ha la stessa aspettativa di vita di ogni altro italiano; e aumentano coloro che sono vivi cinque anni dopo la diagnosi: il 63% delle donne e il 54% degli uomini. Entrambi segni che la diagnosi precoce, soprattutto in alcune aree del paese, funziona così come le terapie messe in campo per combattere i tumori nei nostri ospedali. Ci sono dunque meno italiani (maschi) colpiti dal cancro del polmone, grazie alla lotta al fumo; del colon-retto, grazie alla diagnosi precoce che permette di identificare ed estirpare lesioni ancora non cancerose. Ma anche del fegato e dello stomaco. A rallentare il cancro dello stomaco ha contribuito l’eradicazione dell’Helicobacter pylori: le persone si fanno il test quando soffrono di gastrite o altri disturbi. Ma ci sono anche malattie che avanzano. Quelle della mammella, del pancreas, della tiroide oltre al melanoma. Ci sono oggi in Italia 815.000 donne che hanno combattuto e combattono il tumore del seno, e 53.500 sono quelle colpite quest’anno con un aumento dello 0,3%.

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  • Ranitidina, ritirati 13 lotti di Buscopan
Si allunga la lista dei farmaci per problemi gastrici contenenti ranitidina prodotta in India ritirati in via precauzionale per una impurità potenzialmente cancerogena. Nel nuovo aggiornamento dell’Agenzia italiana del farmaco i lotti sono saliti a 515, tra questi tredici lotti di Buscopan antiacido da 75 mg in compresse effervescenti con scadenza il primo maggio 2021, 34 lotti di Zantac tra fiale, compresse e sciroppo, e 22 lotti di Ranibloc.
  • In calo i casi di tumore: 2 mila in meno in un anno. E uno su quattro guarisce
I casi di tumore in Italia diminuiscono. Migliora la sopravvivenza, ovvero chi si ammala convive più a lungo con la malattia. Aumentano le guarigioni. E cala la mortalità grazie ai successi della ricerca scientifica, alle nuove terapie, alle diagnosi sempre più precoci. Complessivamente nel nostro Paese ogni giorno circa mille persone ricevono una nuova diagnosi di tumore maligno: nel 2019 sono infatti state stimate 371 mila nuove diagnosi (196 mila negli uomini e 175 mila nelle donne). Erano 373 mila nel 2018: 2.000 in meno in 12 mesi. A dare il censimento ufficiale della situazione nel nostro Paese è il volume «I numeri del cancro in Italia 2019», giunto alla nona edizione e presentato all’Auditorium del ministero della Salute in un convegno nazionale, grazie al lavoro di Aiom, dell’Associazione italiana registri tumori (Airtum), di Fondazione Aiom, di Progressi delle aziende sanitarie per la salute in Italia (Passi), di Passi d’Argento e della Società italiana di anatomia patologica e di citologia diagnostica (Siapec-Iap).
  • CreditRas con Unicredit, 100 mila clienti
A un anno dal lancio, ha convinto migliaia di persone. Oltre 100 mila clienti hanno scelto Unicredit My Care Famiglia, piattaforma di soluzioni per casa e affetti, nata dalla joint venture tra CreditRas Assicurazioni, del gruppo Allianz, e Unicredit. My Care ha un approccio modulare, che permette ai clienti di scegliere tra vari moduli, compreso uno per proteggersi dai danni delle frodi sul web.
  • Mediobanca, oggi summit dei soci dell’accordo di consultazione dopo l’arrivo di Del Vecchio
L’appuntamento dei soci maggiori di Mediobanca, questa mattina alle 10.30 in Piazzetta Cuccia, si carica di un significato più importante dell’ordinaria riunione dell’accordo di consultazione che raccoglie il 20,9% circa del capitale, previsto per l’esame dei conti annuali dell’istituto. I soci si vedono regolarmente per commentare, alla presenza del ceo Alberto Nagel e del presidente Renato Pagliaro, i dati del bilancio. Mediobanca ha chiuso il 2018-2019 con 823 milioni di utili e una redditività sopra il 10% e si prepara al varo di un nuovo piano industriale, atteso per il 12 novembre. Si riunisce sia il comitato direttivo composto da Angelo Casò (presidente), Carlo Bertazzo, Andrea Maffezzoni e Ennio Doris sia l’assemblea dei soci dell’accordo. L’arrivo a sorpresa di Leonardo Del Vecchio con il 6,94% attraverso la holding di famiglia Delfin sàrl, rischia di scompaginare gli equilibri. Una delle ipotesi è che Delfin possa chiedere una modifica della governance per togliere il vincolo della nomina «interna» per la scelta del ceo (il board scade nel 2020). Il 28 ottobre si tiene l’assemblea sul bilancio e c’è tempo fino al 3 ottobre per presentare integrazioni all’ordine del giorno. Ieri il titolo Mediobanca è rimasto stabile a 9,91 euro.

  • Ubi: Generali e Cattolica fuori dalla gara per la bancassurance
Ieri a mezzanotte scadeva il termine ultimo per presentare le offerte per diventare partner assicurativo unico di Ubi Banca. E all’appello, secondo quanto ricostruito da Il Sole 24 Ore da fonti vicine al dossier, mancherebbero due dei protagonisti chiave della partita: Generali, che si sarebbe dovuta presentare attraverso Genertel, e Cattolica. Quest’ultima, in particolare, stante anche il recente accordo con Banco Bpm, era vista dal mercato come la favorita alla corsa per stringere un’alleanza strategica con l’istituto guidato da Victor Massiah. Le due compagnie, contattate, non hanno commentato le indiscrezioni. Risulta, tuttavia, che ieri si sia tenuto un consiglio di amministrazione di Ubi durante il quale si sarebbe anche valutata l’ipotesi di una proroga dei tempi delle offerte. Non è dato sapere, al momento, se sia stato definito o meno lo slittamento.

In un contesto di tassi di interesse negativi, Generali France ha deciso di inviare un messaggio forte agli investitori. “Siamo entrati in un territorio sconosciuto e ci stiamo preparando a continuare. Crediamo più che mai nell’assicurazione vita, ma data questa situazione senza precedenti, dobbiamo rivedere il modello di risparmio. Il modello di sicurezza assoluta, di liquidità permanente, di garanzia totale e in ogni momento del capitale, che è in definitiva una replica del modello del Livret A, è senza fiato. Il mondo dei fondi in euro è finito!”, dice l’ad Jean-Laurent Granier in un’intervista all’Echos.
  • Come il comparto affronta i tassi di interesse bassi
Con i tassi d’interesse negativi, la situazione è diventata ancora più complicata per gli assicuratori del ramo vita. Mentre la raccolta proviene principalmente dai cosiddetti fondi a capitale garantito “euro”, sono costretti ad investire gran parte del loro portafoglio in titoli di Stato che rendono sempre meno. La priorità è quindi più che mai il riorientamento del risparmio. Da diversi anni ormai, gli assicuratori stanno facendo tutto il possibile per spingere i loro clienti verso prodotti unit-linked. Questi veicoli, che non offrono la sicurezza del capitale e sono maggiormente investiti in azioni, dovrebbero generare, a lungo termine, rendimenti più elevati rispetto ai fondi in euro. Sono inoltre meno costosi in termini di capitale prudenziale per le compagnie di assicurazione.
  • Lloyd’s: i risultati schiaccianti dell’indagine sulle molestie sessuali
L’indagine sulle condizioni di lavoro nel mercato assicurativo dei Lloyd’s di Londra ha rivelato che l’8% dei 6.000 intervistati “ha assistito a molestie sessuali negli ultimi 12 mesi”. Una persona su cinque pensa che uomini e donne abbiano pari opportunità sul lavoro; il 40% si sente troppo sotto pressione e il 24% ha osservato casi di consumo eccessivo di alcol. Per porre rimedio a questa situazione, il mercato vuole migliorare la rappresentanza delle donne negli organi decisionali e introdurre un nuovo codice di condotta con strumenti di monitoraggio. L’indagine è stata avviata dopo le rivelazioni dello scorso marzo di numerosi casi di molestie sessuali.

Handelsblatt

 

  • L’agenzia di rating Moody’s prevede ulteriore pressione sugli assicuratori vita tedeschi
Gli oneri derivanti dalla riserva di interessi supplementare imposta dallo Stato continuano ad aumentare. L’agenzia di rating ritiene quindi che la situazione in Germania sia peggiore che nel resto d’Europa. L’analista di Moody’s Christian Badorff ha dichiarato questo martedì a Francoforte che sta diventando sempre più difficile per l’industria mantenere le sue promesse sui tassi di interesse. Nonostante un tasso d’interesse garantito già ridotto allo 0,9%, gli assicuratori del ramo vita dovrebbero valutare se intendono continuare ad offrire garanzie sui tassi d’interesse. L’agenzia di rating ha lasciato l’outlook negativo per il settore assicurativo vita tedesco. Moody’s è più fiduciosa sul ramo Danni/Infortuni e ha confermato prospettive stabili. Il settore è meno dipendente dall’andamento dei tassi d’interesse e le compagnie sono state in grado di spingere gli aumenti dei prezzi. 
  • “Non c’è nessun caso di sicurezza” – gli assicuratori tedeschi non vogliono pagare 
Il fallimento di Thomas Cook potrebbe diventare costoso anche per i vacanzieri tedeschi. Ma gli assicuratori non si vedono nell’obbligo di risarcire – per un semplice motivo: la figlia tedesca di Thomas Cook, a differenza della madre inglese, non ha ancora presentato istanza di insolvenza.