Droni in volo sugli agrumeti siciliani per la rilevazione hi-tech dello stress idrico delle piante. È entrato nella fase operativa, su alcune aziende agrumicole della Piana di Catania, il monitoraggio degli agrumeti previsto dal progetto «A.C.Q.U.A. – Agrumicoltura Consapevole della Qualità e Uso dell’Acqua». Il progetto è promosso dal Distretto Agrumi di Sicilia e dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura (Dicar) dell’Università di Catania, con il contributo non condizionato di The Coca-Cola Foundation. Dopo la mappatura dei fabbisogni e delle condizioni irrigue in un centinaio di aziende agrumicole «campione» su tutto il territorio siciliano, effettuata da un pool di agronomi coordinati da Carmelo Asero, adesso è stata avviata anche la seconda fase del progetto che permetterà di avere un quadro generale, su tutto il territorio dell’isola, dell’uso e delle pratiche di utilizzo delle risorse idriche. Il progetto prevede anche la realizzazione di un impianto pilota di irrigazione sostenibile degli agrumi. L’obiettivo è creare un campo esemplificativo che mostri le pratiche per utilizzare e riutilizzare l’acqua e sostenere le buone pratiche nella filiera agrumicola. Per Antonio Cancelliere del Dicar, «il monitoraggio vuole migliorare le pratiche irrigue e ottimizzare l’uso dell’acqua in agrumicoltura».
Andrea Settefonti
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