PREVIDENZA

Autore: Alberto Cauzzi e  Maria Elisa Scipioni
ASSINEWS 300 – settembre  2018

Tra gli obiettivi della riforma del sistema pensionistico targata dall’allora presidente del consiglio dei ministri Lamberto Dini, vi era assicurare una tutela previdenziale a lavoratori che fino ad allora ne erano sprovvisti.

La L. 335/1995, la riforma Dini per l’appunto, riuscì nello scopo:

  • prevedendo la costituzione di nuove Casse di previdenza e assistenza in favore dei liberi professionisti iscritti agli albi che fino ad allora non ne avevano una di riferimento (ciò si realizzò poi in virtù del d.lgs attuativo 103/1996);
  • ricomprendendo alcune categorie di professionisti a Casse già esistenti;
  • disponendo l’iscrizione alla gestione separata (art. 2, co. 26):

– di tutte le categorie residuali dei liberi professionisti, per i quali non è prevista una specifica cassa previdenziale;

– rientrano in tale fattispecie anche i professionisti con cassa previdenziale, nell’ipotesi in cui, ai sensi del regolamento, l’attività non sia iscrivibile;

– le forme di collaborazione coordinata e continuativa;

– i venditori a domicilio (ex art. 36, L. 426/71).

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