Nel 2017, sono pervenute all’Inail oltre 75mila denunce d’infortuni occorsi ad alunni di scuole pubbliche statali, oltre alle 5mila relative ad allievi di scuole private; stazionaria la situazione rispetto all’anno precedente ma in diminuzione del 14,6% rispetto al 2013.
Il 43% dei casi (32.496 nel 2017) ha interessato le alunne, di cui circa il 70% (22.727) di età fino a 14 anni, oltre il 27% (8.904) tra i 15 e i 19 anni e il rimanente 3% (865 casi) tra i 20 e i 29 anni.
Rispetto al 2013, per gli infortuni in complesso, tutte le classi di età hanno registrato una riduzione compresa tra -25,2% e -14,3%.
Sempre nel 2017, circa il 60% dei casi in complesso (45.115) si è verificato al Nord, oltre il 23% (17.705) nel Mezzogiorno e infine il 17% circa (12.471) al Centro. Tra le regioni spiccano la Lombardia (15.542; 20,6%) seguita dall’Emilia Romagna (8.356; 11,1%) e dal Veneto (8.192; 10,9%).
Degli oltre 43mila infortuni definiti positivamente nel 2017, soprattutto inabilità temporanee non indennizzabili, circa il 6% dei casi (2.421) ha riguardato gli studenti stranieri, in particolare quasi il 2% (724) quelli comunitari e il 4% (1.697) gli extra comunitari; un infortunio su cinque ha interessato alunni di nazionalità rumena, seguiti da quelli marocchini (7,9%) e da quelli albanesi (7,6%).
Nell’analisi degli infortuni riconosciuti, le parti del corpo maggiormente coinvolte dall’evento infortunistico sono le mani con il 32% di casi (circa 14mila) e la caviglia con il 20% (oltre 8mila). La lussazione, la contusione e la frattura costituiscono le principali nature della lesione, con circa il 93% dei casi (39.739). Nell’intero quinquennio 2013 2017, degli oltre 1.100 casi indennizzati, la quasi totalità ha avuto un grado di menomazione compreso tra il 6% e il 15%. 23 i casi in rendita (grado superiore al 15%).
Fonte: INAIL