Assicurazioni/ Il gruppo triestino più vicino al controllo della compagnia russa. Secondo Interfax due uomini d’affari avrebbero comprato il 16% delle azioni per conto di Trieste, che ha già il 38,4%
di Elena Dal Maso
L’interesse sarebbe forte e qualcosa inizia a muoversi nel capitale di Ingosstrakh con Generali che potrebbe presto aumentare la presa sull’assicurazione russa. Ieri l’agenzia di Mosca Interfax ha scritto che il gruppo Ingosstrakh potrebbe essere vicino a passare sotto il controllo del Leone di Trieste. Perché gli uomini d’affari Alexey Konovalov e Andrey Panov sono diventati proprietari del 16,03% delle azioni di Ingosstrakh, che precedentemente appartenevano all’imprenditore russo Pavel Ezubov, e secondo Interfax l’acquisizione potrebbe essere stata effettuata per conto del gruppo italiano guidato da Philippe Donnet. Scanario che da Trieste ha ricevuto un no comment e del resto ad oggi la partecipazione di Generali nella compagnia non sembra mutata. Ma sono settimane che il mercato ipotizza una crescita del Leone in Russia e qualcosa, evidentemente, inizia a muoversi. Ingosstrakh è uno dei maggiori gruppi assicurativi e riassicurativi del Paese e rappresenta la trasformazione della chief Agency of Foreign Insurance fondata nel 1947. Un business in crescita, con Generali che detiene già il 38,45% di Ingosstrakh attraverso varie società controllate.
Aggiungendo il 16,03% il gruppo guidato da Donnet diventerebbe quindi l’azionista di maggioranza dell’assicuratore russo con quasi il 55%. Quest’ultimo viene valutato 1 miliardo di euro fra le diverse attività che detiene, che comprendono tre fondi pensione, una società di gestione e l’attività bancaria. Quindi il 16,03% appena acquisito dovrebbe valere poco più di 160 milioni di euro. A animare il riassetto in Ingosstrakh c’è anche la posizione dell’oligarca Oleg Deripaska, imprenditore vicino al presidente Vladimir Putin, che detiene il 10% del gruppo finanziario e che è stato sanzionato agli inizi di aprile dal governo americano per sospetta ingerenza dei russi nelle elezioni americane del 2016 che hanno portato alla vittoria di Donald Trump.
Deripaska ha fatto sapere negli ultimi mesi di voler scendere nel suo enorme gruppo, En+, che gestisce attività di varia natura, fra le quali l’alluminio e l’energia idroelettrica e la stessa sorte potrebbe toccare alla quota in Ingosstrakh, con Generali che potrebbe essere pronta a farsi avanti. Nel board del gruppo Ingosstrakh siedono tra l’altro due italiani che seguono seguono la compagnia da vicino: Giorgio Callegari vice direttore generale per le strategie di Aeroflot, e Paolo Scaroni, che ha alle spalle anni di guida dell’Enel e dell’Eni (ora è anche presidente del Milan Calcio) e conosce bene il mercato russo, dove ha stretto a suo tempo rapporti con Gazprom, il colosso del gas naturale. Si vedrà nelle prossime settimane. Intanto ieri Mediobanca Securities, che sul gruppo Generali conferma il rating neutral e il target price a 16,8 euro per azione, ha fatto sapere di considerare corretta la valutazione di 1 miliardo di euro assegnata al gruppo. (riproduzione riservata)
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