di Angelica Romani
Le trattative erano partite già da qualche mese, ma solo in questi giorni si è trovato l’accordo che consentirà ad Allianz di entrare nel capitale di Italo-Nuovo Trasporto Viaggiatori. Il colosso assicurativo ha acquisito un pacchetto dell’11,5% direttamente da Global Infrastructure partners, il fondo statunitense che ad aprile scorso è diventato il primo azionista della società dei treni veloci,inizialmente destinata alla Borsa, con un’offerta di 1,94 miliardi di euro (accollandosi anche il debito per 400milioni di euro). Nulla è trapelato sulla cifra, ma si tratterebbe di circa 200 milioni di euro.
Con questa acquisizione, Allianz diventa in un sol colpo il secondo socio di Italo, superando l’insieme degli altri azionisti, Luca Cordero di Montezemolo, Gianni Punzo, Isabella Seragnoli, Flavio Cattaneo e Alberto Bombassei, e il fondo Peninsula, che mettono insieme il 7,7%. Per Allianz si tratta di un bis nel settore delle infrastrutture itaiane, visto che appena un anno fa aveva già portato a casa il 7% circa di Autostrade per l’Italia. L’ingresso in Italo è avvenuto anche attraverso Agf Benelux Sarl, controllata lussemburghese di Allianz .
Intanto ieri l’ad di Italo, Cattaneo, era impegnato in un’audizione alla Commissione lavori pubblici del Senato. Il manager si è detto a favore di un’apertura alll concorrenza anche per il mercato del trasporto locale, auspicando gli stessi benefici arrivati dalla competizione nell’alta velocità. L’audizione infatti ha preso le mosse dal decreto che recepisce il cosiddetto quarto pacchetto ferroviario sul mercato dei servizi di trasporto nazionale di passeggeri e la governance dell’infrastruttura ferroviaria.
«L’importante è che il recepimento della direttiva non modifichi quello che e’ stato un successo, visto che oggi l’alta velocità rappresenta un fiore all’occhiello italiano: per costi, che mediamente sono inferiori del 50% rispetto agli altri Paesi europei, e per servizi», ha detto Cattaneo. «Per quanto riguarda la biglietteria unica, noi siamo stati fra i primi a fare un portale per cercare di integrare tutto, ma lo abbiamo fatto integrato con noi stessi. Il problema», secondo l’ad di Italo, «è se lo facciamo integrato con Ferrovie dello Stato, in questo caso dipende da chi lo gestisce. Non sono contrario in assoluto ma bisogna trovare dei sistemi affinché sia veramente indipendente». (riproduzione riservata)
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