Un festival per promuovere la diversità e l’inclusione nel settore assicurativo attraverso un calendario di eventi in 50 città di 27 paesi di tutto il mondo, compresa l’Italia. Si tratta di Dive In, l’iniziativa promossa dai Lloyd’s di Londra, a partire dal 2015, con l’obiettivo di diffondere una cultura dell’inclusione in un settore tradizionalmente conservatore.
Nel corso di una due giorni di eventi, tra il 25 e il 26 settembre, i manager di Chubb, CNA Hardy, Generali Italia, Lloyd’s, Marsh, Willis Towers Watson, XL Catlin e Oliver James Associates – le società che supportano il festival in Italia – si confrontano sui progressi registrati dal settore in ambito Diversity & Inclusion e dei benefici apportati a tutto il comparto, evidenziando casi di successo e fornendo idee e ispirazione per realizzare cambiamenti positivi.
Con una percentuale del 64% di donne sul totale degli occupati, il settore assicurativo italiano è tra i pochi a maggioranza femminile, superando altre industrie affini come il settore bancario (45%). Allo stesso tempo, con un Gender Pay Gap pari al 24,2%, è il settore che vede un divario maggiore tra la retribuzione degli uomini e delle donne.
Sembrerebbe ancora lunga la strada da percorrere per raggiungere una reale gender equity in questo settore che negli ultimi anni ha dovuto affrontare una trasformazione radicale per adattarsi all’evoluzione tecnologica del mercato. Per questo, dopo tre anni di sensibilizzazione sulla diversità e l’inclusione, non solo di genere ma anche di disabilità e di orientamento sessuale, il movimento globale Dive In incoraggia tutto il settore a passare all’azione con la nuova campagna: Awareness into Action e il tema del 2018: #time4inclusion.
Sull’importanza di prepararsi al futuro attraendo professionisti dalle caratteristiche differenti, in grado di dare valore aggiunto all’offerta, si sono confrontati martedì 25 settembre, tre esperti di Diversity & Inclusion. Barbara Falcomer, direttore generale di Valore D, parlerà della diversità come leva per la produttività. Il professor Emanuele Serelli dell’Università degli studi di Milano – Bicocca, ha affrontato il tema dal punto di vista biologico. Maria Cristina Origlia, Managing Director del mensile del Sole 24 Ore, L’Impresa, ha parlato della diversità da una prospettiva etica.
Oggi si terrà un workshop sul pregiudizio inconscio: “Unconscious Bias”, tenuto da Luca Brambilla, docente della Business School del Sole 24 Ore, e una tavola rotonda sulla leadership femminile nel settore assicurativo.
Icone e al tempo stesso testimonial dell’iniziativa saranno persone che rappresentano storie di successo di inclusion e diversità del mondo assicurativo italiano, ritratte dal fotografo di fama internazionale Alberto Conti.