È soprattutto il rischio di fallimento delle istituzioni finanziarie a preoccupare i top manager italiani, secondo quanto emerge dall’Executive Opinion Survey. Il sondaggio è alla base del Global Risks report, realizzato ogni anno dal World Economic Forum in collaborazione con Zurich Insurance Plc e Marsh & McLennan Companies e, che offre una prospettiva dei rischi a più alto impatto e più probabili su un arco temporale di 10 anni.
Secondo l’anteprima del sondaggio, che ha coinvolto 12.400 executive in 136 Paesi, l’Italia è solo parzialmente disallineata rispetto al resto dell’Europa, dove la classifica vede il raggiungimento di alti livelli di disoccupazione al primo posto tra i principali rischi da affrontare nei prossimi 10 anni; seguono la preoccupazione per il fallimento delle istituzioni governative (che sale di tre posizioni rispetto allo scorso anno); le crisi fiscali; il fallimento delle istituzioni finanziarie e il attacchi informatici su larga scala (anche loro in salita di tre posizioni).
L’Italia mette in classifica la disoccupazione (2°), l’instabilità sociale (3°), il fallimento delle istituzioni governative nazionali (4°) e i flussi migratori involontari (5°); in Germania e Svizzera, invece, a preoccupare maggiormente le aziende sono soprattutto gli attacchi cyber (1° posto), mentre per Francia e Spagna la preoccupazione principale è rappresentata dai tassi di disoccupazione (1° posto).
La comparazione tra la top 5 dei rischi nei principali Paesi europei mostra come le vicende nazionali influenzino significativamente la visione di lungo periodo degli executive sui potenziali rischi da affrontare: non a caso, infatti, gli attacchi terroristici rientrano fra i primi 5 rischi in UK, Germania, Francia, Turchia e Svizzera; i flussi migratori involontari preoccupano soprattutto Italia, Germania, Svizzera e Turchia; mentre il fallimento della governance nazionale compare nella classifica di Francia, Spagna, Italia, Turchia e Polonia.
Per Saverio Longo, Head of Commercial Insurance per Zurich in Italia, “i risultati dell’indagine dimostrano che, nonostante i rischi correlati alle vicende nazionali – quali disoccupazione, instabilità sociale e fallimento della Governance nazionale – siano molto temuti dai top manager italiani, il rischio che maggiormente preoccupa l’Italia è legato al fallimento delle istituzioni finanziarie. Questo dato – in linea i principali Paesi europei – riflette infatti le agitazioni che hanno interessato i mercati finanziari negli ultimi anni. Alla luce di queste evidenze, diventa sempre più importante per le aziende avere strategie di gestione del rischio chiare e ben definite, nonché un approccio fortemente improntato alla resilienza. Nel valutare i rischi sociali ed economici, poi, è importante non sottovalutarne gli impatti ambientali e tecnologici”.
“I risultati del sondaggio sui top manager italiani presentano una novità rispetto allo scorso anno: l’ascesa del rischio fallimento della governance nazionale, che è comunque sentita in tutta Europa e riflette la crisi delle democrazie e dei partiti tradizionali.” – commenta Andrea Bono, General Manager di Marsh Italia. “Resta fuori dalla classifica dei top 5 il rischio cyber a dimostrazione che, nonostante gli attacchi ransomware del 2017 abbiano coinvolto anche imprese italiane, il livello di conoscenza di questi rischi e soprattutto del loro potenziale impatto è ancora basso”.
L’analisi completa dei rischi e le loro interrelazioni saranno presentate nel report Global Risks 2018, in occasione del World Economi Forum a Davos, in cui oltre ai risultati del sondaggio gli esperti approfondiscono anche alcuni scenari di rischio.