di Luca Riso

Stati Uniti, Monaco e Svizzera sono l’alternativa al Regno Unito per i non-doms (residenti non domiciliati ad alta capacità contributiva), che si sentono schiacciati dalle novità fiscali e politiche del paese. Secondo una ricerca condotta dalla Moore Stephens (una delle dieci maggiori società di consulenza a livello mondiale) il 14% guarda alla Svizzera, il 10% agli Usa e il 7% a Monaco, grazie alle loro agevolazioni fiscali. Il 37% dei non-doms, che nel 2016 hanno abbandonato il regno di sua maestà Elisabetta II, si trovano infatti, per il 29% negli Usa e per il 14% a Monaco. Le casse del tesoro inglese, secondo la ricerca, potrebbero dunque perdere circa 5 miliardi di sterline l’anno in entrate fiscali, se la metà dei non-doms (ancora presenti nel Regno Unito) decidessero di abbandonare il paese. La probabilità non è poi così remota, visto che secondo lo studio il 46% dei non-doms ha dichiarato di essere scontento del regime fiscale a loro «sfavorevole» e della Brexit. Per quanto riguarda le condizioni fiscali, queste sono iniziate a cambiare circa un decennio fa, ma solo nel 2017 sono «peggiorate» definitivamente. Nell’ultimo documento di finanza, si è infatti andato a confermare quanto deciso pre referendum Brexit. Tutti i non-doms che vivono dai 15 ai 20 anni nel Regno Unito verranno classificati direttamente come residenti inglesi a tutti gli effetti. Questo porterà dunque a uno stop delle agevolazioni fiscali, che fino ad ora erano state concesse. L’abbandono dei non-doms rimasti, provocherebbe dunque gravi danni all’economia inglese, soprattutto in vista del post Brexit, dove gli investimenti diretti esteri giocheranno un ruolo fondamentale. La ricerca evidenzia anche come il Regno Unito stava perdendo appeal nei confronti dei capitali esteri già da qualche anno, ma la Brexit ha rappresentato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Dopo il voto «molti non doms» si legge nel documento «si sono mostrati preoccupati per il loro futuro nel Regno Unito».
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