È ripresa la luna di miele degli italiani per la casa di proprietà. Da gennaio 2016, il 5% delle famiglie intervistate da Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi, ha riferito di aver comprato una abitazione. Trasformando le intenzioni di acquisto in valori assoluti, nei prossimi anni la richiesta di nuovi immobili potrebbe raggiungere 1,5 milioni di unità. Tanto da triplicare le transazioni di edilizia residenziale registrate nel 2016 (di poco superiori a 500 mila).
«Il 77,6% delle famiglie intervistate vive in un’abitazione di proprietà», si legge nel documento secondo cui il valore medio del patrimonio immobiliare degli italiani, al netto dei mutui, si attesta oggi intorno ai 217 mila euro pari a una ricchezza immobiliare complessiva del Paese 3 volte e mezzo il Pil nazionale. «Se la ricchezza immobiliare media famigliare fosse convertita in rendita, a 65 anni si otterrebbe un tasso di sostituzione del reddito di circa il 49%», hanno sottolineato gli studiosi di Intesa Sanpaolo e del Centro Einaudi.
Ma solo il 18,5% del campione si è detto disposto a vendere la casa per vivere meglio (attraverso un prestito ipotecario vitalizio). Le ragioni sono semplici: un immobile viene infatti ancora percepito dai risparmiatori come un investimento sicuro, ma anche uno strumento di risparmio sui costi di affitto e come un mezzo per trasferire l’eredità tra le generazioni.
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