Di Gigi Giudice.
Nelle pause agostane, trafitti da una calura poco sopportabile, inframmezzata da bombe d’acqua devastanti, gli appartenenti al milieu della professione assicurativa hanno dedicato parecchi commenti, fra stupori e illazioni, a quello che è stato chiamato il “caso” Cappiello.
Non poteva essere diversamente.
Maurizio Cappiello, dopo pochi mesi da che aveva rassegnato le dimissioni dopo due anni di incarico come direttore generale di AXA Italia, ha trovato rapidamente sistemazione, come vicedirettore generale nel Reale Group. Fiammante connotazione del Gruppo Reale Mutua.
Una bella fortuna, una felice coincidenza – si diceva – essere chiamato al gruppo torinese guidato da Luigi Filippone, impegnato nella duplice missione di incorporare le attività italiane da poco acquistate dal gruppo austriaco Unica e di aprire una nuova compagnia in Cile.
Sono passate non molte settimane dall’insediamento a Torino ed ecco che sul Sole 24 Ore del 20 giugno scocca la notiza: “il board di Poste Vita ha ratificato la nomina di Maurizio Cappiello, già vicedirettore generale di Reale Mutua, a direttore generale della società. Mentre il board di Poste Assicura ha nominato il medesimo Cappiello amministratore delegato.”
Consultando l’Annuario ANIA più recente, leggiamo che Maurizio Cappiello figura ancora come direttore generale di AXA Italia e – con questa caratura – presente nel consiglio direttivo e nel comitato esecutivo dell’Associazione Nazionale fra le Imprese assicurative. Ricopre anche la presidenza della commissione permanente distribuzione ed è consigliere del Febaf , la federazione fra ANIA e ABI.
Cappiello, 51 anni, ha alle spalle una carriera assicurativa iniziata quasi trent’anni fa come giovane assuntore incendio alla Alleanza,Securitas, Esperia. Una compagnia fondata nel 1915, con sede a Roma, che allora faceva parte del gruppo Toro e che venne poi, negli anni Novanta, acquisita dai francesi di AXA. Che avevano pure acquistato le filiali italiane di UAP e de L’ Abeille, oltre alle Compagnie Riunite di Assicurazione e Centurion. In UAP Cappiello andrà a ricoprire incarichi nell’area commerciale prima di approdare in AXA Italia, dove sale i vari gradini della dirigenza come responsabile nell’area dei rischi tecnici, poi dell’auto e quindi, dal 2003, come direttore del dipartimento di Roma. Nel 2008 viene promosso vicedirettore generale e direttore dei canali di distribuzione , con l’aggiunta – nel 2011 – della responsabilità della direzione sinistri e del marketing.
Arriva nel 2015 la nomina a direttore generale. Che lascia nel momento in cui la capogruppo AXA cambia pelle. Al posto di Henry De Castres, il delfino del mitico Claude Bébéar, il governo del marchio che contende il primato a Allianz nella graduatoria planetaria della raccolta premi (e si afferma come marchio più credibile) viene affidato a un tedesco, Thomas Buberl.
Evidentemente qualcosa non va. E’ arrivato il momento dei ridimensionamenti anche del grandeur di cui si era sempre ammantato il gruppo francese.
Cappiello ha fiutato l’aria, abbandonando il campo e trovando immediati estimatori.
Chi la sa lunga dice che il suo approdo al gruppo presieduto da Maria Bianca Farina è finalizzato a potenziare, con un provato esperto nei rami danni e nell’area commerciale, la capacità di offerta dei quattordicimila sportelli delle Poste (attraverso Poste Assicura). Con particolare attenzione al ramo auto. Cappiello – dicono i bene informati -avrebbe già in fase avanzata l’introduzione di tariffe rc auto particolarmente competitive.
A essere pienamente convinto del nuovo paradigma è il nuovo ceo di Poste, Matteo Del Fante.
Come è arcinoto, ormai sembra arrivato per i rami vita, che ha portato ai posti alti della graduatoria della raccolta premi Poste Vita, il ciclo delle vacche meno pingui.