di Anna Messia
Le sfide del mercato sono numerose ma se le compagnie di assicurazioni riusciranno a imboccare la strada giusta verso l’innovazione tecnologica i loro costi verranno abbattuti, mentre i ricavi aumenteranno, con un effetto sorprendente sulla redditività. Per una compagnia assicurativa da 10 miliardi di euro di premi, l’impatto sull’ebit assicurativo potrà essere pari a un incremento di oltre il 50%. Un calcolo realizzato da Accenture, il gigante americano della consulenza, presente in Italia da 60 anni dove occupa quasi 12 mila dipendenti con un ritmo di assunzioni medio di circa 1.500 persone l’anno negli ultimi 4 anni. Il conteso di mercato, nel frattempo, si è fatto decisamente più complicato. Nel settore Rc Auto i margini si sono contratti sotto il peso del calo dei prezzi delle polizze registrato negli ultimi anni e nel Vita il boom degli anni passati sembra destinato a rallentare.
Secondo l’Ania se da un lato nel 2015 i premi raccolti dalle imprese si attestavano intorno ai 147 miliardi, con un tasso di crescita del 2,5% ancora tra i più elevati d’Europa dall’altro, a partire da quest’anno si prevede una contrazione del trend. La frenata attesa è del -7,1%, a causa in particolare dell’inversione di tendenza del ramo vita, che ha guidato il mercato negli ultimi anni. «Ci sono però due forze esterne al mercato assicurativo, tra loro interconnesse, in grado di condizionarne l’evoluzione», aggiunge Daniele Presutti, senior managing director Accenture e responsabile Insurance Italia, «da una parte i comportamenti di acquisto dei clienti in continua evoluzione, che impongono alle compagnie di sperimentare nuovi modelli di relazione e dall’altra l’innovazione tecnologica, che sta già avendo impatti dirompenti sui modelli di business». Argomenti di cui si discuterà nel corso della 15ª edizione dell’Insurance Day 2016, organizzato da MF-Milano Finanza, in collaborazione con Accenture, che si terrà venerdì 30 settembre al Centro Congressi Fondazione Cariplo di Milano, nel corso del quale si confronteranno i protagonisti del settore e che vedrà la partecipazione dei ceo dei principali gruppi assicurativi italiani ed europei.
Il cambiamento, in verità, è già in atto e le compagnie stanno sfruttando l’innovazione tecnologica per trasformare la catena del valore. Lo scorso anno, a livello mondiale, gli investimenti in Insurtech, ovvero la tecnologia applicata al settore assicurativo, sono triplicati, da 800 milioni a 2,7 miliardi. E non si tratta solo di interventi di compagnie tradizionali, spiega Presutti, ma anche di start up. «Come già avvenuto in altri mercati, come nel caso di Airbnb negli hotel, o Uber per il trasporto, pure in quello assicurativo, ci sono nuovi competitor che si stanno affacciando sul mercato con prodotti innovativi». E’ il caso Trov, un operatore statunitense che ha sviluppato un innovativo modello di acquisto delle polizze on demand, in tempo reale. Grazie all’utilizzo di una forte tecnologia si possono attivare e disattivare immediatamente, con pochi click sullo smartphone, coperture assicurative su computer, biciclette o televisori. Modelli che ovviamente non sono esportabili ovunque e devono fare i conti con le diverse regolamentazioni nazionali. Ma la spinta all’innovazione è evidente.
Tra l’altro sia Trov sia altri simili innovatori, come la compagnia statunitense Progressive, tra i leader mondiali nel campo della telematica applicata all’assicurazione auto, sono stati scelti come partner di compagnie tradizionali. Per operare negli Usa Trov ha scelto di firmare un accordo con il colosso tedesco della riassicurazione Munich Re e in Australia lavorerà a fianco di Axa . Mentre Progressive ha di recente firmato un’alleanza con l’italiana Generali per rafforzare le rispettive competenze nell’ambito della Data Analytics e potenziare l’offerta di prodotti personalizzati, soprattutto grazie alla telematica. «Il digitale si è affermato con un elemento indispensabile per mantenere la competitività, perché abilita un’incredibile evoluzione, promuovendo modelli operativi più snelli e flessibili, e consente alle assicurazioni di incrementare e migliorare i contatti con la clientela e accrescere la produttività», continua il top manager di Accenture. E le ripercussioni sulla crescita dell’utile potrebbero essere veloci e rilevanti, a patto che le imprese siano pronte a rimettere in discussione dalle fondamenta i modelli. Le compagnie hanno realmente la possibilità di ridefinire il mercato e di evolvere e incrementare il proprio business con la tecnologia «ma devono utilizzarla in abbinamento ad altri elementi, come gli investimenti sulla crescita della forza lavoro o le riforme della struttura aziendale, rendendola meno gerarchica, al fine di rispondere ad ogni tipo di cliente e al cambiamento in atto», conclude Presutti sottolineando che anche all’interno della stessa Accenture la spinta tecnologica è prorompente. «Siamo leader nel settore digitale, di cui abbiamo una profonda conoscenza, grazie a forti investimenti e all’acquisizione di aziende operanti nei diversi segmenti del mondo digital, come cloud o security, che ci permettono di integrare nuove competenze e nuove idee allineati ai trend del mercato dell’innovazione, per poi fornire ai nostri clienti i migliori e più innovativi servizi di tecnologia e di consulenza. Questo, associato a competenze specifiche e a un’esperienza consolidata nel settore insurance, ci posiziona come leader nella trasformazione digitale e strategica delle assicurazioni». (riproduzione riservata)
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